Vacanze movimentate

"Obbligo o verità?"

La giornata per Nelson stava trascorrendo senza troppi intoppi. Con l'aiuto di Frank, col quale si era sfogato su quanto era successo con Mattia, era riuscito a tenerlo abbastanza separato da Cesare. Ma, purtroppo, anche per quella sera si erano dati appuntamento con loro e, quindi, si era imposto di trovare un modo per impedire un contatto ravvicinato tra il suo rivale e Cesare. Stavolta il luogo dell'appuntamento era cambiato, proprio per evitare che si perdessero di nuovo. Era stato deciso di incontrarsi in una zona nota di Gallipoli, conosciuta per una colonia di gatti neri che abitava quel posto. Era abbastanza semplice da trovare; bastava chiedere a qualcuno del posto per farsi indicare la strada corretta dato che c'era solo quella e non ci si sarebbe confusi. Una volta incontrati e salutati, Eleonora propose loro di fare qualcosa di diverso per quella sera. Frank, che per quel poco che le conosceva, le aveva già inquadrate e aveva capito che stavano per proporre loro qualcosa di particolare. Ma fece il finto tonto chiedendo cosa volessero fare. Come aveva previsto, le ragazze avevano chiesto di andare a ballare in qualche discoteca della zona. In fin dei conti si capiva che amavano la movida e avrebbero fatto di tutto per stare al centro dell'attenzione. Ma, dato che era già nel loro programma andare a provare le famose discoteche di Gallipoli, accettarono con entusiasmo. Mangiarono una cosa al volo e poi si spostarono lungo il mare dove ve ne erano numerose all'aperto. Ne scelsero una che, a detta di Mattia che era del luogo e le conosceva molto bene, era la migliore.

POV NELSON

Erano solamente le undici di sera quando entrammo in discoteca che era ancora semivuota dato che generalmente le serate cominciavano intorno a mezzanotte inoltrata. Ne approfittammo per andare al bar a prenderci con calma un cocktail. Ci spostammo nella zona relax in cui vi erano numerose poltrone su cui sci sedemmo per passare un po' di tempo prima dell'inizio della vera serata. Tra chiacchere e drink che stavano andando via come se fossero acqua, ammetto che ci stavamo lasciando andare un po' troppo. Tonno, ormai, ci provava proprio spudoratamente con Eleonora e anche Dario non si stava facendo scappare l'occasione di sfiorare "involontariamente" Barbara.

"Ragazzi vi va di fare un gioco per ingannare il tempo?" chiese Eleonora con sguardo ambiguo, come se sapesse già che gioco fare.

"Si dai. Giochiamo a "Obbligo o verità?" la assecondò Giulia capendo al volo dove voleva andare a parare l'amica.

Quello che, però, mi fece più imbestialire fu la frase di Mattia: "Che idea geniale. Così ci si può conoscere meglio e magari succede qualcosa..." che la pronunciò guardando Cesare con un sorriso fin troppo malizioso.

"Magari succede qualcosa..." gli feci eco con una vocina stridula fulminandolo con lo sguardo. Mattia si mise a ridere facendomi innervosire ancora di più.

Il gioco cominciò. Le prime domande, come anche i primi obblighi erano abbastanza banali. Ma più si andava avanti e più le cose iniziarono a farsi piccanti.

"Ti faresti un tuo amico qui presente?" domandò Giulia a Nicolas che aveva scelto verità. Sperava che la risposta fosse positiva a causa di tutte le fanfiction che aveva letto su di lui e Dario e di cui non si faceva alcun problema nel dirlo. Ma la sua risposta negativa la fece rimanere un po' male.

Dopo qualche altro giro, arrivò il mio turno e, rivolgendomi a Mattia gli chiesi di scegliere tra verità o obbligo.

"Scelgo verità" fece un ghigno guardandomi dritto negli occhi come se mi stesse mettendo alla prova su quale domanda dovessi fargli.

Istintivamente non mi feci scappare l'occasione di chiedergli una cosa a cui pensavo non avesse il coraggio di rispondere: "Sei gay?", ma mi sbagliavo.

"No, ma sono bisessuale. E se qualcuno vuole provare qualche esperienza diversa io sono disponibile" ammiccò a Cesare con tanto di sorriso.

<Cazzo. Non pensavo che lo avrebbe detto sul serio. Maledetto me. E ora che mi invento?> mi morsi le labbra sapendo che ora anche Cesare era a conoscenza della sua indole.