POV CESARE
Lungo la strada del ritorno mi stavo godendo la tranquillità di quell'atmosfera che regnava nella nostra auto. Con il finestrino aperto attraverso cui entrava un leggero venticello estivo e la musica di sottofondo, guidare era davvero gradevole. Ogni tanto mi piaceva girare lo sguardo per guardare Nelson fissare il panorama che si estendeva di fronte a noi. Mi rendeva felice vederlo così a suo agio e spensierato in mia compagnia e, quando notai che i suoi occhi pian piano si chiudevano cullato dalle vibrazioni della macchina, mi venne istintivo accarezzarlo, come se volessi rassicurarlo che stavo lì, al suo fianco, pronto a proteggerlo una volta che si fosse addormentato. Volevo essere il suo scudo personale, il suo punto di riferimento dove rivolersi ogni volta che aveva bisogno di aiuto.
Avevamo da poco superato l'uscita della super strada per Gallipoli e, capendo che da lì a cinque minuti saremmo giunti a destinazione, decisi che era il caso di svegliare Nelson. Provai a chiamarlo più volte, ma tutto quello che ottenni era un mugolio infastidito di chi non aveva alcuna intenzione ad aprire gli occhi. Una volta parcheggiato, tolsi la cintura di sicurezza e mi girai verso di lui scuotendolo leggermente.
"Nelson... Nelson... Ti devi svegliare! Siamo arrivati a casa" gli dissi ancora una volta sperando che fosse quella buona.
"Ancora cinque minuti..." mi rispose non volendo in alcun modo svegliarsi.
"Guarda che se non ti alzi, ti lascio dormire qua in macchina e il prossimo che prenderà quest'auto in affitto si troverà dentro te". Aprì gli occhi di getto, come se avesse pensato che lo avrei lasciato davvero qua dentro.
"Cesare... prendimi in braccio. Non ho la forza di alzarmi", spalancò le braccia per consentirmi di afferrarlo.
"Spero che tu stia scherzando. Sai quanto pesi? Non ce la faccio a portarti in braccio fino a dentro casa" lo guardai perplesso non sapendo bene cosa fare.
"E dai Cesi... Se mi ami ci devi provare" disse accennando un sorriso e facendomi gli occhioni dolci a cui, sapeva molto bene, non sapevo resistere. Sbuffai appena un po' capendo che mi aveva fregato in pieno con quel suo sguardo ammaliatore. Scesi dalla macchina e mi diressi dal suo lato. Aprì lo sportello e mi abbassai per permettergli di aggrapparsi alle mie spalle. Gli afferrai le gambe tenendole tra le mie braccia e lo sollevai.
"Poi non dire che non faccio niente per te" dissi mentre chiudevo la macchina e mi dirigevo verso casa.
"Grazie Cesi. Ti amo" lo sentii sorridere e appoggiare la sua testa sulle mie spalle stringendosi forte a me. Sorrisi a mia volta... non riuscivo proprio a resistergli.
Dalla tasca anteriore del mio borsello estrassi il mazzo di chiavi della casa vacanze e, infilandolo nella serratura, aprii la porta. Le luci erano spente e sembrava che non ci fosse nessuno.
<Sicuramente stanno ancora in discoteca> pensai controllando l'orario sul mio orologio che segnava le due di notte. Con Nelson sempre aggrappato a me, mi avviai nella nostra stanza per poi adagiarlo delicatamente sopra al letto.
"Ce la fai a cambiarti da solo?" gli domandai incerto, già pronto ad aiutarlo.
"Più o meno..." mi rispose sforzandosi a sollevare il suo bacino per sfilarsi i pantaloni da steso.
"Dai, lascia stare. Stai così stanco che manco sei in grado spogliarti decentemente. Ti aiuto io". Mi avvicinai a lui e, facendo attenzione a non fargli male, gli tolsi i pantaloni e la camicia, lasciandolo solo con addosso i boxer, e poi mi cambiai anche io.
"Non mi metti il pigiama?" mi chiese girandosi di fianco verso di me per osservarmi meglio mentre mi spogliavo.
"Perché dovrei? Dormirai così stanotte. È la tua punizione per esserti fatto portare in spalle" gli risposi per poi mettermi steso al suo fianco, anche io con solo i boxer sopra.
"Allora devo farmici portare più spesso se la punizione è quella di dormire abbracciato a te quasi nudo" ridacchiò accovacciandosi sul mio petto. Portai un braccio intorno alle sue spalle e gli baciai la fronte.
"Sei proprio incorreggibile Nelson" lo strinsi in un abbraccio che ricambiò volentieri.
"Anche tu Cesi... anche tu...". Si addormentò così, tra le mie braccia e un sorriso ebete sul volto che, però, lo rendeva tremendamente tenero. Chiusi gli occhi anche io, ripercorrendo con la mente la bella serata trascorsa in sua compagnia. Era stato un appuntamento molto importante, alla scoperta dei nostri più profondi sentimenti. Felice di essere riuscito a dirgli che lo amavo e consapevole che anche lui mi amasse, mi addormentai, immergendomi nel mondo dei sogni che quella sera, ero certo, non mi avrebbero fatto fare alcun incubo.
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Vacanze movimentate
RomanceGli Space Valley decidono di fare un viaggio nel periodo estivo tutti insieme giù nel Salento. In quelle due settimane di vacanza i ragazzi vivranno varie avventure entusiasmanti, ed in particolare Nelson dovrà fare i conti con un tormento interiore...