Finalmente anche Tonno...

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Era mezzogiorno passato quando, dopo aver fatto pace, Nelson e Cesare uscirono dalla stanza. Convinti di trovare i loro amici, si erano preparati una scusa abbastanza plausibile da dire loro riguardo a quanto era appena accaduto. Ma il silenzio che regnava in quella casa era fin troppo strano, tanto da fargli sorgere qualche dubbio.

"Ragazzi, ci siete?" chiese Nelson guardando nelle altre camere, ma dei loro amici nessuna traccia.

Capirono che non c'erano, soprattutto dopo che Cesare ebbe trovato sul tavolo della cucina un biglietto dove li informavano che erano andati al mare e che, se volevano, bastava chiamarli in modo da raggiungerli.

"In realtà oggi non ho molta voglia di andare al mare" affermò Nelson con uno sguardo abbastanza particolare, che Cesare colse al volo. Per stare al suo gioco se ne uscì con una semplice domanda che, però, aveva uno scopo ben preciso: quello di vedere fin dove Nelson si voleva spingere. "Come mai?" gli chiese guardandolo dritto negli occhi per cogliere la sua reazione. Il viso di Nelson si colorò di una sfumatura rossastra, segno che stava pensando a qualcosa di sconcio, ma non si tirò indietro. Abbassò leggermente la testa per dare un semplice bacio a Cesare, ma d'un tratto il bacio si fece selvaggio, un incendio, un uragano. Non si poteva fermare. L'eccitazione tra i due ragazzi cresceva e, non riuscendo a frenare quel momento di passione, si spinsero ben oltre al semplice bacio. Le loro gambe vacillarono quando, presi com'erano, cominciarono a toccarsi in qualunque punto con le mani. Il desiderio era alle stelle, insinuatosi dentro loro profondamente. Con foga, Cesare spogliò dai vestiti Nelson, per poi fare lo stesso su di sé. Lo spinse contro il muro dietro di lui e continuò a baciarlo imperterrito, inserendo le dite nei suoi capelli per farlo aderire meglio alla parete. Gli circondò i fianchi con le mani, mentre la lingua tormentava le sue labbra in modo da fargli sentire l'urgenza con cui lo desiderava. "Penso di sapere il perché non hai voglia di andare al mare" sussurrò all'orecchio di Nelson mordendo il suo lobo per poi spostare la sua bocca lungo il collo del ragazzo che emise un gemito di soddisfazione. Staccò le mani dai suoi fianchi e le portò sul membro di Nelson che implorava aiuto. Cesare glielo diede ben volentieri, portando poi la bocca sulla sua erezione, mentre con le dita cercava di abituarlo ad una penetrazione che sarebbe arrivata di lì a poco. Nelson afferrò d'istinto i capelli di Cesare come se si volesse reggere a lui. Appoggiò la testa al muro lasciandosi andare completamente alla passione; ansimò sempre più forte fino a quando non raggiunse l'orgasmo, cosa che portò Cesare a procedere su quello che voleva fare fin dall'inizio. Si accertò che le braccia del ragazzo fossero intorno al suo collo e, poi, gli afferrò prima la gamba destra e poi la sinistra, sollevandolo da terra. Nelson incrociò le gambe intorno la vita di Cesare che iniziò a penetrarlo fino a che il suo membro non fu completamente dentro di lui. Appoggiato al muro, Nelson era abbastanza comodo anche se non toccava terra, e si poteva capire che gli stesse piacendo dai continui gemiti che uscivano dalla sua bocca ogni volta che Cesare spingeva di più il suo membro dentro di lui. La lingua di quest'ultimo continuava a cercare quella di Nelson e con i denti gli mordicchiava le labbra diventate ormai gonfie per la passione che ci stava mettendo. "Cesare...oh Cesare..." ripeteva inesorabile Nelson facendo eccitare ancora di più il suo ragazzo che non resistette molto altro e si lasciò andare in un orgasmo che coinvolse anche lui. Ansimando ancora per quanto appena accaduto, Cesare lasciò andare la presa su Nelson che si ritrovò con i piedi a terra, ma vacillante perché le gambe facevano fatica a sorreggerlo. Si dovette sedere sul divano lì vicino per riprendersi un attimo, cosa che fece anche Cesare che lo circondò con le sue braccia stringendolo forte a sé. "Dio quanto è stato bello" esclamò Cesare riempendogli di baci le guance e il collo. "Ci voleva proprio! Devo dire che, se ogni volta che litighiamo finisce così, allora lo dobbiamo fare più spesso" sorrise Nelson, ma si beccò un piccolo morso sul collo da parte di Cesare. "Preferisco non litigare e fare sesso normalmente" affermò dopo che i suoi denti lasciarono andare la presa dal collo del ragazzo che emise un lieve gridolino di dolore. "Me lo sono meritato" disse alla fine facendo scoppiare dalle risate Cesare che si scusò per il morso appena dato, ma rimanendo convinto su quanto aveva appena detto. Dopo essersi ripresi un po', i due ragazzi si alzarono dal divano e si recarono in camera per cambiarsi ed infilarsi il costume da bagno. Ma non avevano intenzione di raggiungere gli altri; volevano trascorrere quel che restava della giornata da soli a mare. Per cui contattarono Frank, informandolo che non li avrebbero raggiunti, ma che si sarebbero visti direttamente a casa per la sera. Così, mano nella mano, partirono alla volta della spiaggia, ma stavolta sarebbero andati in un'altra direzione, proprio per avere la possibilità di restare soli.

...

"Dici che hanno fatto del sano sesso riparatore?" domandò Nicolas a Dario molto schiettamente dopo che Frank comunicò loro che Cesare e Nelson non si sarebbero fatti vivi.

"Ovvio che si. Conoscendo Cesare non si sarà fatta scappare la possibilità di saltare addosso a Nelson" gli rispose il ragazzo senza pensarci un attimo. Ma questa sua affermazione lasciò perplesso Nicolas che gli domandò una cosa che, da quando aveva scoperto della relazione tra i due suoi amici, si stava chiedendo: "Scusa Dario, ma come fai ad essere convinto che sia Cesare quello che salta addosso a Nelson e non il contrario? Può anche essere che a Cesare piaccia essere dominato...", ma fu lui stesso il primo a scoppiare dalle risate una volta formulata quella frase. "No, no... sarà sicuramente lui che domina nella coppia" rise di gusto Dario sapendo molto bene il carattere dell'amico. E, proprio per questo, era convinto che non poteva essere il contrario. "Ehm ragazzi... in che senso Cesare salta addosso a Nelson? Mi sono perso qualcosa?" domandò Tonno che si trovava nei paraggi proprio in quel momento e fu "costretto" ad ascoltare la loro conversazione.

"Tonno ma dove vivi? Certo che la vagina ti dà proprio alla testa. Non dirmi che non ti sei reso conto di nulla!" esclamò il più piccolo, suscitando una risata generale. "Di cosa dovrei essermene accorto, scusa?" chiese ancora più perplesso di prima. Ciò non fece altro che far aumentare le risate tra Dario e Nicolas che lo guardavano sbigottiti di quanto il loro amico potesse essere così ingenuo. "Cosa avete da ridere? Ditemi, no?" continuò a dire Tonno un po' spazientito. Dario gli si avvicinò e gli diede una leggera pacca sulla spalla. "Tonno, tonno, tonno... apri gli occhi e guarda cosa succede tra Cesare e Nelson quando c'è di mezzo Mattia... magari così ti è più semplice capire" gli disse per poi, insieme a Nic, allontanarsi, lasciando il povero Tonno con ancora più perplessità di prima. Sbuffò un po' irritato per non aver ricevuto risposte, ma in fondo sapeva di non aver dato particolarmente attenzione ai suoi amici da quando aveva conosciuto Eleonora. <Vorrà dire che darò più peso alle loro azioni> pensò cercando di ricordare le cose successe fino a quel momento tra loro. Il caffè ogni mattina portato a letto, Nelson con sguardo omicida in presenza di Mattia, quest'ultimo che ci provava con Cesare e Nelson gli aveva fatto una scenata... e tanti altri piccoli dettagli che gli ritornarono in mente. <Cazzo! Non dirmi che... che quei due stanno insieme?>. Finalmente, con tanta fatica, anche Tonno ci era arrivato.

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