Bugie bianche

539 36 49
                                    

POV CESARE

Erano circa le dieci del mattino quando aprii gli occhi. Alla fine io e Nelson la sera precedente non avevamo fatto nulla talmente eravamo stanchi. Ci siamo addormentati di botto, ma era stato molto piacevole dormire abbracciato a lui. Il contatto con la sua pelle, il suo profumo che mi entrava nelle narici e non se ne andava, erano tutte sensazioni stupende che mi facevano stare bene. Mi alzai dal letto cercando di non fare rumore per non svegliarlo. Era il solito pigrone, ma non mi dispiaceva vederlo così rilassato mentre dormiva beatamente accanto a me. Mi recai in cucina per preparare il solito caffè che, ormai, era diventato un'abitudine portargli al letto; una di quelle abitudini che non mi dispiaceva affatto e che, una volta finita la vacanza, mi sarebbe piaciuto continuare a fare. Presi la moka, il caffè in polvere e lo misi sul fuoco. Assorto tra i miei pensieri sulla sera precedente, non mi accorsi che, nel frattempo, in cucina era entrato Dario che, non appena mi vide, la prima cosa che disse mi fece tornare alla realtà.

"Ma buongiorno Cesare! Immagino che sei crollato ieri dopo aver portato Nelson in spalle dall'auto fino in camera. Essendo pesante avrai fatto molto sforzo" esordì sorridendo maliziosamente sperando in una mia reazione alquanto ambigua. Ma avevo capito molto bene dove voleva andare a parare e così, decisi di stare al suo gioco. In fondo era divertente sapere che lui sapeva, ma che lui non sapeva che io ero a conoscenza del loro piano di farci confessare.

"Si hai proprio ragione. Ma per Nelson lo farei altre volte" ammiccai a Dario che rimase perplesso da questa mia risposta. Si vedeva che non se l'aspettava, ma era divertente in questo modo. "Ma voi non stavate in discoteca?" gli chiesi continuando il discorso come se nulla fosse.

"N-no... alla fine non ci siamo più andati. Tonno ha preferito trascorrere la serata da solo con Eleonora e noi altri ne abbiamo approfittato per farci un giro più tranquillo per Gallipoli. Mattia, però, non è stato con noi. Lui... be lui ha detto chiaro e tondo che se non ci sei tu non ha molto senso stare con noi" mi rispose un po' preoccupato per quell'ultima frase che aveva detto.

"Davvero Mattia ha detto così? Mamma mia... ma non aveva detto di aver rinunciato a me?". Il mio sguardo era perplesso e allo stesso tempo preoccupato per Nelson. Non avevo intenzione di dirgli questa cosa perché, altrimenti, sapevo che lo avrei fatto allarmare di più di quanto già non lo fosse. Non potevo continuare così; Mattia non mi interessava proprio e dovevo farglielo capire a tutti i costi in modo che mi lasciasse definitivamente perdere.

"A quanto pare no..." fu la risposta di Dario, incerto se aggiungere altro o stare zitto.

La moka iniziò a fischiare, segno che il caffè era pronto. Ancora un po' titubante su quanto io e Dario ci eravamo appena detti, mi avvicinai ai fornelli e presi due tazze che riempii di caffè. Ne era avanzato un po' e chiesi a Dario se ne volesse anche lui.

"Si vez, grazie. Ma l'altra tazza è per Nelson?" mi chiese sempre con quel sorrisetto da "so tutto".

Non avevo molta voglia di stare lì per farlo indagare oltre e, così, lo liquidai facilmente rispondendogli un veloce "si" e gli porsi la sua tazza di caffè. Presi le altre due e andai in camera. Una volta entrato notai che Nelson si era svegliato, ma aveva preferito rimanere ancora un po' steso a controllare le varie notifiche sul cellullare.

"Buon giorno Cesi!" esclamò non appena mi vide. Si mise seduto e mi sorrise.

"Buongiorno a te Nelson. Dormito bene?". Mi avvicinai a lui dandogli un bacio sulle labbra per poi offrirgli la tazza di caffè che gli avevo preparato. La prese con piacere ringraziandomi e lo bevve subito. Io, nel frattempo, avevo bevuto il mio e mi ero appoggiato accanto a lui per prendere il mio cellulare e controllare le mie di notifiche. Un tuffo al cuore mi venne non appena i miei occhi si posare su un messaggio da parte di Mattia. Lanciai uno sguardo furtivo a Nelson per controllare cosa stesse facendo e, assicuratomi che non mi stesse guardando, aprii velocemente il messaggio.

<Ehilà Cesare! Buongiorno ♥ Ieri a quanto pare hai fatto il piccioncino con Nelson. Vuol dire che le cose tra voi due stanno funzionando? Che peccato ☹ Vuol dire che mi devo impegnare di più per conquistarti 😉 e sappi che ci riuscirò>.

Sgranai gli occhi rileggendo il messaggio un altro paio di volte per essere certo di aver capito bene. Non ci potevo credere... Mattia era davvero intenzionato a rovinare quello che si era creato tra me e Nelson?

"Ehi Cesi, tutto bene?" mi chiese Nelson che si era accorto dell'espressione che avevo assunto fissando lo schermo del cellulare. Chiusi velocemente la notifica e girandomi verso di lui mi sforzai di sorridere.

"Si Nelson, tranquillo. Stavo solo ripensando a quello che mi ha detto Dario prima in cucina" mentii spudoratamente per non farlo preoccupare. Mi sentivo un verme a fare così, ma non potevo dirgli la verità. Non so bene il perché, ma il mio pensiero fisso era quello di non farlo preoccupare ulteriormente.

"Che ha detto Dario?". Essendo curioso di natura, ero sicuro che me lo avrebbe chiesto.

"A quanto pare ci ha visto mentre ti portavo in spalle in camera. È chiaro che sa tutto per come lo ha esposto e i sorrisini maliziosi che mi ha fatto" gli risposi cercando di essere il più naturale possibile in modo da non fargli capire che non era l'unica cosa che mi aveva detto.

"E tu? Avevi detto che volevi fare impazzire lui e Nicolas, quindi sono curioso",

"Lo immaginavo hahahah. Gli ho risposto con la verità, ma a modo mio. Dovevi vedere la faccia che ha fatto! Non se l'aspettava" scoppiai a ridere ricordando la sua espressione perplessa.

"Quindi hai intenzione di non negare, ma allo stesso tempo mentire?" mi domandò leggermente confuso.

"Credo solo che sia divertente non fargli capire che noi sappiamo. Magari potremmo coinvolgere Frank...eh eh eh, ci sta", ma con quest'affermazione avevo solo reso ancora più confuso Nelson. Cercai di spiegarglielo in modo più preciso e, solo allora, anche lui iniziò a ridere di gusto.

"Cesare, sei un fottuto genio! Ma come ti vengono in mente queste idee?" continuò a ridere incessantemente.

"Credo sia una dote naturale" mi vantai orgoglioso della mia mente diabolica.

"Ed è proprio per questo che ti amo" sorrise Nelson avvicinandosi per baciarmi. Le nostre bocche entrarono in contatto, con un bacio che ne supplicava altri e altri ancora. Ma lo squillo del mio cellulare penetrò con insistenza nel nostro momento di passione, interrompendolo.

"Chi cavolo è a quest'ora?" mi chiese un po' irritato Nelson per aver sospeso il bacio.

<Cazzo... è di nuovo Mattia! Che cavolo vuole ancora?> pensai cercando di non fargli capire che fosse lui l'artefice di ciò.

"È solo un mucchio di notifiche inutili su Twitter. Quella cavolo di app me le manda a ruota" sbuffai facendo finta di essere innervosito per questa cosa. In effetto lo ero davvero, ma per un altro motivo. Mi aveva mandato una serie di messaggi su What's app, uno dietro l'altro, tutti uguali tra loro. una serie di cuori e faccine che davano il bacio, per poi concludere il tutto con: <Lo so che hai visualizzato il messaggio di prima... tranquillo, non dirò niente a Nelson di noi due 😉>.

<Ma NOI DUE cosa? Questo qua è tutto matto> digrignai i denti alquanto alterato.

"Cesare... che significa che non mi dirà niente di voi due? CHE SIGNIFICA?" fu la domanda urlata da Nelson che mi rivolse leggendo per sbaglio il messaggio che mi era arrivato. Fu un'autentica doccia ghiacciata quella sua domanda. Non seppi cosa rispondere talmente ero rimasto anche io sconvolto da quanto Mattia stesse facendo. Sapevo solo di essere nella merda.

Vacanze movimentateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora