Una solida amicizia

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Tutto sudato e affannato, Tonno era rientrato a casa. Come varcò la soglia, i suoi amici non fecero neanche in tempo a salutarlo che si fiondò a braccia aperte su Cesare e Nelson stringendoli forte in un caloroso abbraccio.

"Fra-Francesco?" esclamarono i due ragazzi non aspettandosi minimamente tale gesto.

"Vi voglio bene" sussurrò lui stringendoli ancora di più a sé. Cesare e Nelson si scambiarono un'occhiata fugace, perplessi ma allo stesso tempo felici di sentire tali parole uscire dalla sua bocca. Questo voleva soltanto dire che non era arrabbiato con loro.

"A noi non ci abbracci vez?" lo prese in giro Nicolas godendosi le espressioni incredule dei suoi amici che si erano lasciati andare in quel abbraccio, ricambiando a loro volta la stretta. Tonno si staccò solo per lanciargli un'occhiata torva, poi si girò nuovamente verso Nelson e Cesare e sorrise.

"Non appena ho visto le chiamate che mi avevate fatto ho iniziato a correre il più veloce possibile per fare presto. Speravo di trovarvi ancora svegli e, fortunatamente, lo siete. Mi dispiace avervi fatto preoccupare" si scusò un po' imbarazzato per quello che si stava preparando a dire.

"Tone, se per colpa mia hai rovinato la tua storia con Eleonora ti chiedo scusa. Non volevo affatto creare casini" affermò un po' rammaricato Nelson.

"Si Tonno. Lui non c'entra niente. È con Mattia che te la devi prendere" precisò Dario che era intervenuto, appoggiato anche da Cesare, per difendere Nelson. Tonno sorrise e lo abbracciò nuovamente, lasciandolo definitivamente senza parole.

"Non ti devi scusare Nelson! Lo so benissimo che non è colpa tua e neanche di Cesare. Quello che è successo con Mattia è davvero assurdo. Ragazzi come lui non dovrebbero proprio esistere. Si è intromesso tra voi con prepotenza, finendo per ferirti in maniera molto grave e questo non posso proprio accettarlo. Era da un po' che volevo parlare con Eleonora degli atteggiamenti del cugino e stasera è stata l'occasione giusta per farlo. Così ho preferito troncare del tutto con lei e in questo modo non avremo più a che fare con quell'idiota. La mia, alla fine, è solo una banale storiella estiva, nulla a confronto con la vostra relazione, autentica, sincera e piena d'amore. E l'idea che si distruggesse non l'accettavo". Tonno era commosso nel dire ciò. Da quando aveva realizzato che i suoi due migliori amici stessero insieme aveva giurato a sé stesso di proteggere la loro storia, tanto da rinunciare alla sua di relazione.

"Tone io... io non so che dire..." affermò Nelson i cui occhi si erano riempiti di lacrime.

"Basta solo che mi dite che siete felici insieme! È questo quello che voglio" gli rispose prendendo per mano Nelson e Cesare, entrambi molto commossi da questo gesto del loro amico.

"Certo che lo siamo! Non potremmo desiderare di meglio" esclamarono in coro i ragazzi guardandosi dritti negli occhi, sorridenti e imbarazzati allo stesso tempo. Anche Tonno sorrise e l'applauso che scaturì subito dopo da parte degli altri ragazzi rimasti a guardare la scena in silenzio, li fece emozionare ancora di più. Si lasciarono andare ad un festeggiamento che durò per un bel po'. Presero altre birre che avevano comprato ad un supermarket lì vicino e, mettendo un po' di musica di sottofondo, brindarono a questa vacanza che si era rivelata molto particolare, ma che aveva dato modo a Cesare e Nelson di confessarsi i reciproci sentimenti. Poi, quando dalla finestra si resero conto che stava sorgendo il sole, capirono che era arrivato davvero il momento di andare a dormire. Dopo i vari saluti della buona notte, tutti i ragazzi se ne tornarono nelle rispettive camere, compresi Nelson e Cesare che, stanchi com'erano, non vedevano l'ora di addormentarsi.

"È stata una serata davvero molto intensa" esclamò Nelson buttandosi finalmente sul letto, stremato e soddisfatto di come era andata.

"Vero. Finalmente quell'idiota si è levato di torno e, come vedi, Tonno non ce l'aveva affatto con te" disse Cesare abbracciando da dietro Nelson che si sistemò meglio tra le sue braccia.

"Ti amo Cesi" sussurrò il ragazzo un po' imbarazzato dando un veloce bacio sulle labbra a Cesare.

"Ti amo anche io Nels, ma ti devo insegnare come si danno i baci" lo prese in giro dandogliene uno che gli fece scaturire un brivido lungo tutta la schiena. Si guardarono dritti negli occhi e scoppiarono a ridere. Era molto bella la complicità che li legava. Non avrebbero cambiato nulla in loro e nella loro storia. Era perfetta così com'era e non c'era niente di meglio di questo per loro. Stanchi com'erano si addormentarono quasi subito, abbracciati l'uno all'altro e con un sorriso che non si levò per tutta la notte. 

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