Il primo appuntamento

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POV CESARE

Non avevo intenzione di far preoccupare ulteriormente Nelson con la storia di Mattia, anche perché io non provavo proprio nulla per lui, ma per sicurezza avevo progettato una serata fuori Gallipoli, in un altro posto che, leggendo su google, mi aveva particolarmente colpito. In questo modo ero sicuro di non incontrarlo e, soprattutto, sarei potuto stare con Nelson senza nessuno che ci potesse dare fastidio. Prendendolo per mano, lo portai ad un isolato più avanti, dove vi era parcheggiata una macchina.

"Eccoci qua, sali pure" gli dissi aprendogli lo sportello dell'auto per poi salire anche io. Lui mi guardava stupito, non aspettandosi minimamenti che avevo affittato un'auto per spostarmi quella sera.

"Cesare, ogni volta mi lasci sempre senza parole. Hai prenotato una macchina e non mi hai detto nulla... ma dove stiamo andando?" mi chiese guardando fuori dal finestrino per scorgere qualsiasi dettaglio che potesse fargli capire qualcosa.

"Stiamo andando dalla parte opposta di Gallipoli. C'è questo paese, Otranto, che si affaccia sul mare Adriatico di cui dicono che sia perfetto per una serata di coppia. Ho visto varie foto online e devo dire che non sembra affatto male e, così, ho pensato che come primo appuntamento poteva essere il luogo perfetto" gli sorrisi togliendo una mano dal volante per accarezzare il suo viso che mi guardava entusiasta e felice.

"Oh Cesare! Non pensavo che fossi romantico" mi prese in giro ridendo, ma subito dopo si avvicinò a me per darmi un veloce bacio sulla guancia sussurrando un flebile "Grazie".

"Questo perché tu hai sempre visto di me un lato che mostro agli amici, ma non mi hai mai visto cosa faccio con la persona che mi piace". Lo vidi diventare rosso e sorridere un po' imbarazzato. Ma si capiva che era particolarmente felice ed io, vedendolo così contento, non potevo che esserlo di più. Ci volle un po' per arrivare ad Otranto, d'altronde si trovava dalla parte opposta rispetto a dove alloggiavamo. Nel frattempo, avevo fatto collegare a Nelson il suo cellulare con il cavo AUX alla radio in modo da mettere di sottofondo un po' di musica che ci avrebbe accompagnato durante il tragitto. Ogni tanto posava la sua mano sulla mia quando, fermo al semaforo, prendevo il cambio per mettere in prima e ripartire. Erano quelle piccolezze che mi facevano sentire di essere una vera coppia. Una volta giunti a destinazione, cercai un parcheggio affidandomi a quello che mi diceva Google. Anche perché, notai, che parcheggio non si trovava facilmente e, così, fui costretto a lasciare la macchina lontana dal centro storico. Camminando per una decina di minuti, finalmente, arrivammo in un punto rialzato dove, affacciandoci, potevamo scorgere il magnifico paesaggio che si prospettava di fronte a noi. Una grande distesa azzurra affiancata da tanti piccoli locali dove la gente entrava per mangiare, una lunga strada illuminata piena di bancarelle che portava alle porte del centro storico, circondato dalle mura di quella che doveva essere Otranto in antichità, per poi scorgere in lontananza un bellissimo castello antico. Affascinati da questo meraviglioso paesaggio, ci dirigemmo in questa via principale che ci avrebbe condotto nel centro storico. Non mi importava se la gente ci guardava strano o faceva commenti inappropriati, strinsi la mano di Nelson nella mia per passeggiare come non avevamo mai fatto: da coppia. Il venticello che c'era quella sera era piacevole, non troppo forte da poter camminare senza volarcene e giusto per non essere costretti ad indossare un giacchino.

"Che meraviglia questi scorci che si intravedono" indicava Nelson entusiasta del paesaggio che stava visitando. La via era tempestata da tantissimi locali e non avevamo idea di dove voler andare a mangiare. C'era così tanta scelta che facevamo fatica a decidere cosa volere. Tra pizzerie, trattorie, ristoranti sul mare e vari camioncini dove ti facevano sul momento piadine o panini, alla fine decidemmo di farci consigliare da qualche persona del posto, in modo da avere le idee un po' più chiare su dove i prezzi potevano essere più accessibili per noi e la qualità del cibo buona. Una signora a cui chiedemmo ci indicò un locale caratteristico che a quanto pare si trovava vicino all'antico castello Aragonese di Otranto e non fu l'unica a consigliarcelo. Così, decidemmo di seguire le indicazioni e ci incamminammo alla ricerca di questo locale. Per arrivarci, entrammo all'interno delle mura di Otranto vecchia, il famoso centro storico che pullulava di gente. La strada da percorrere era in salita e anche molto stretta, tanto che le persone camminavano quasi attaccate. Ovunque ci girassimo c'erano tanti negozietti di souvenir, di cibo tipico salentino confezionato da poter comprare e mettere in valigia.

"Al ritorno devo fermarmi qui e comprare qualcosa" mi diceva Nelson indicando quasi tutti i negozi in cui passavamo di fianco. Sembrava davvero molto entusiasta e non faceva altro che tirarmi da una parte e l'altra per poter ammirare da più vicino qualsiasi souvenir che gli capitasse sotto mano.

"Nelson datti una calmata. I negozi non scappano. Dopo cena avremo tanto tempo per dare un'occhiata più approfondita" gli dissi spingendolo via dall'ennesimo negozio in cui mi stava trascinando. Erano le nove di sera e la fame si stava iniziando a far sentire.

"Dai Cesi, l'ultimo e poi andiamo" mi rispose ignorando completamente la mia insistenza nel voler raggiungere il locale al più presto. Era talmente attratto da questo negozio tempestato di armature, spade e qualsiasi altro oggetto medievale che sembrava quasi che la fame che aveva gli fosse passata. Entrato in questo negozio analizzò ogni cosa, chiedendo anche al commesso informazioni in particolare sulle spade. Devo ammettere che era veramente carino con quella sua espressione così presa da queste cose che, alla fine, lo lasciai fare e, solo dopo che fu soddisfatto da tutte le risposte che aveva ricevuto, decise che era arrivato il momento di trovare il locale perché, anche lui, stava morendo di fame.

"Ti da fastidio che non abbia prenotato da nessuna parte per il nostro appuntamento?" gli chiesi una volta che ci rimettemmo a camminare.

Lui si girò verso di me e mi sorrise: "Ma figurati Cesare! Anzi, è molto più bello andare all'avventura insieme. Mi sto divertendo veramente tanto". Portò il suo braccio intorno la mia vita e mi avvicinò a lui. Anche io feci lo stesso e, abbracciati, continuammo a camminare. Ero molto felice che si stesse divertendo, ed anche io lo stavo facendo. Era davvero una bellissima serata e Otranto sembrava perfetto per il nostro primo appuntamento. Per una volta avevo azzeccato il luogo ideale e sperai che la serata continuasse ad andare molto bene. Mai avrei pensato di avere un appuntamento con un ragazzo, tanto meno con il mio migliore amico. Questi sentimenti che stavo provando erano per me del tutto nuovi, ma, devo ammettere, che mi piaceva un sacco la situazione e non avrei cambiato nulla di quanto stava accadendo tra di noi.

ANGOLO AUTRICE:

Ciao a tutti 😊 allora, l'appuntamento non è finito e la seconda parte la pubblicherò tra qualche giorno 😊 vi lascio qui sotto una bella immagine della via dove si troverà il locale dove Nelson e Cesare andranno a Cenare. Penso che Otranto sia uno dei paesaggi più belli del Salento, e lo dice una leccese doc! Quello che ho scritto sul fatto che Otranto sia la meta perfetta per coppiette è una cosa vera. Otranto è il classico paese di mare dove andare la sera in famiglia o con il tuo fidanzato/a, perché è quel luogo caratteristico che ti fa sentire a casa e in pace. Gallipoli, invece, è la meta per ragazzi che adorano divertirsi; piena di discoteche è il classico luogo dove andare per rimorchiare. Sono due luoghi diversi, ma stupendi entrambi. E niente... dopo aver spammato un po' il mio Salento, vi saluto hahahaha al prossimo capitolo! 

 dopo aver spammato un po' il mio Salento, vi saluto hahahaha al prossimo capitolo! 

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