Dov'è andato Tonno?

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POV NELSON

Non capivo più niente. Il calore delle labbra di Cesare mi aveva avvolto completamente, facendomi estraniare dallo spazio circostante. In quel momento tutta la rabbia che avevo in corpo si dissolse, lasciandomi sereno come non lo ero da tanto. Anche se le labbra si staccarono, i nostri occhi erano ancora incollati nei nostri reciproci sguardi. Sorridemmo all'unisono, consapevoli che il peggio era, finalmente, passato. Poi, le grida di felicità dei nostri amici, ci riportarono alla realtà e, stavolta, non vedevo l'ora di viverla serenamente con Cesare.

"Sono così felice per voi, ragazzi!" esclamò Nicolas correndoci incontro per stringerci in un caloroso abbraccio che ricambiammo con piacere.

"Quell'idiota ha avuto ciò che si meritava" precisò Dario ricevendo l'approvazione di Frank che, posso giurare di averlo visto sorriderci. Insomma, tutti erano felici per noi e pronti a congratularsi per il fatto che avevamo deciso di venire allo scoperto. Tutti... tranne Tonno. Lui non c'era. Come Eleonora se ne era andata, anche lui lo aveva fatto; l'aveva seguita.

...

Mentre stavamo rientrando a casa, avevamo provato più volte a contattare Tonno, ma senza mai ricevere risposta.

"Ho paura che Tone ce l'abbia con me per aver rovinato indirettamente la sua relazione con Eleonora" dissi a Cesare una volta rimasti soli nella nostra camera.

"Nelson non ti cruciare... può essere che sia andato da lei per consolarla..." cercò di tirarmi su di morale, ma il suo sguardo preoccupato lo tradiva e capii che anche lui la pensava come me. Sospirai tristemente e mi abbandonai sul letto maledicendomi per aver perso il controllo.

"Nelson che cavolo fai?" mi urlò Cesare facendomi sussultare. Lo guardai perplesso non sapendo bene cosa avessi fatto di sbagliato. "Non puoi ancora stenderti a letto. Prima bisogna medicarti la ferita". Si avvicinò a me e prese la mia mano ferita portandosela sulla sua bocca. La baciò delicatamente: "Stupido. Ti potevi fare seriamente male" esclamò con uno sguardo talmente dolce da farmi sciogliere. Abbassai il capo per l'imbarazzo, ma contemporaneamente sorrisi. Ero felice di sapere che Cesare si preoccupasse per me.

"Scusa Cesi" bisbigliai appoggiando la testa sul suo petto. Mi accarezzò teneramente i capelli e con le mani afferrò il mio viso sollevandolo.

"È tutto apposto, per fortuna. Dispiace anche a me averti fatto soffrire. Dai, andiamo in bagno che ti medico" mi sorrise e mi diede un bacio in fronte. Ci recammo in bagno dove vi era la cassetta di pronto soccorso in un armadietto e, una volta aperta, estrasse l'acqua ossigenata e una fascia con cui mi avvolse la mano.

"Ora stai apposto" mi disse controllando se avessi altre ferite per il corpo. Mi venne spontaneo sorridere. Era così premuroso nei miei confronti che mi faceva sentire veramente importante. Usciti dal bagno, i nostri amici erano venuti a controllare come stessi. Una volta accertato che fosse tutto apposto e che stessi bene, si tranquillizzarono e mi offrirono una birra che bevvi molto volentieri.

"Tonno non è ancora tornato?" chiesi sperando che almeno uno di loro avesse sue notizie.

"No vez. Non ci sta proprio rispondendo" mi rispose Dario un po' preoccupato per il suo amico. Notando l'espressione affranta comparsa sul mio viso, Frank intervenne subito provando a farmi tranquillizzare. Mi disse che non era colpa mia e di non farmi inutili complessi. Aveva capito al volo le mie preoccupazioni e aveva cercato di smorsarle un po', ma non ci era molto riuscito. Nulla poteva tirarmi su di morale in quel momento. Mi sentivo tremendamente in colpa.

"È colpa mia, me lo sento" ripetevo mentre con le mani mi coprivo il viso come se sperassi che in questo modo mi potessi nascondere. Cesare, però, non si fece intenerire dalla mia vocina piagnucolante e, togliendomi le mani dalla faccia, mi rimproverò dicendomi di smetterla di pensare sempre male. Tonno se ne era andato, ma questo non voleva dire che lo avesse fatto per causa mia. E su questo aveva ragione, anche se ancora ero parecchio titubante. Possibile che Tonno si sia fatto influenzare da quanto successo per preferire andarsene con Eleonora e quell'idiota di Mattia piuttosto che stare con il suo migliore amico? Non pretendevo chissà che cosa, ma speravo almeno in un messaggio in cui mi chiedesse come stavo. Non sapevo più cosa pensare. Gli altri avevano provato a distrarmi in tutti i modi, ma era stato tutto inutile. Si erano fatte le 3.00 del mattino a furia di provare a contattare Tonno e la stanchezza iniziava a farsi sentire.

"Andiamo a dormire Nelson. Sono sicuro che domani mattina troveremo Tonno qua a casa con noi. Non puoi stare tutta la notte sveglio ad aspettarlo; sei anche ferito e ti devi riposare" mi disse Cesare riuscendo finalmente a farmi alzare dalla sedia per seguirlo in camera. Effettivamente mi ci voleva proprio una bella dormita, anche se sapevo che sarebbe stata un'impresa addormentarsi. Tra quello che era successo con Mattia e la sparizione di Tonno ero sicuro che non avrei dormito granché. Poi, proprio mentre stavamo per avviarci verso camera, la porta d'ingresso si spalancò. Tonno, completamente sudato e con l'affanno come se avesse corso, era rientrato a casa.

ANGOLO AUTRICE:

Ciao a tutti ragazzi. Volevo dirvi che non manca molto alla fine della storia. Penso un paio altro di capitoli o qualcuno in più e poi sarà conclusa definitivamente 😊 ne approfitto per ringraziarvi per il calore che mi state trasmettendo leggendo questa storia; apprezzo molto i vostri commenti ^^

Qualcuno di voi ha già comprato alcune cose del nuovo merch dei regaz? Io, in passato, avevo già comprato una loro maglia e mi piacerebbe prenderne un'altra. Quella con il drago è veramente figa ♥ 

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