Brividi

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PREMESSA:

Non so se avete fatto caso che, nella parte della trama per spiegare giusto di cosa parla la storia, avevo messo il target "mature" perché nella storia ci sarebbero state scene esplicite. Questo è un capitolo di quel genere! Vi volevo solo avvisare 😊 buona lettura

POV NELSON

Non so di preciso che ore fossero quando, mano nella mano, tornammo a casa. Completamente zuppi per esserci fatti il bagno a mare con tutti i vestiti, varcammo la soglia di casa. Lasciammo qualche goccia d'acqua tra l'ingresso e la cucina per dirigerci in bagno, fregandocene se gli altri fossero tornati o meno. Non ci importava nulla di essere visti in quello stato, l'unica cosa essenziale eravamo noi due. Le nostre labbra ancora unite non ci permettevano di separarci, ma, in fondo, non volevamo. Ci buttammo sotto la doccia spogliandoci il più velocemente possibile di tutto quello che avevamo addosso, lanciando per terra ogni cosa che non era indispensabile. Nudi, uno di fronte all'altro, ci stringemmo leggermente per stare entrambi nel vano doccia. L'acqua scorreva sui nostri corpi avvinghiati in un lungo bacio appassionato. Non riuscivo proprio a fare a meno delle sue labbra umide e morbide che mi baciavano come avevo sempre sognato. Ci lavammo velocemente; non avevamo tempo e voglia di eliminare completamente la salsedine dai nostri corpi. Quello che desideravamo in quel momento era ben altro. Ci spostammo nella nostra camera da letto con solo l'accappatoio addosso, giusto per non sgocciolare ulteriormente tutta casa. Ma quell'"indumento" non durò molto addosso a noi. Ricominciammo a baciarci in modo sempre più provocante, come se non fossimo mai abbastanza sazi delle nostre labbra. Cesare, delicatamente, mi fece stendere sul letto, lasciandomi degli umidi baci dal collo per poi, con la lingua, scendere sempre più giù. Il mio ventre fremeva. Ero così eccitato da non capire più nulla. Le fantasie di cui più mi vergognavo, perché troppo spinte, si stavano avverando. Non riuscivo ancora a credere di poter toccare il suo corpo nudo senza farmi alcun problema, e, soprattutto, nel modo in cui stava avvenendo. Il mio corpo bruciava di passione. Non bastò la sua bocca per spegnere l'eccitazione del mio membro. Lo desideravo come non avevo mai desiderato nessuno.

"Ce...Cesare... sto per venire" sussurrai cercando di tapparmi la bocca per evitare che i miei gemiti di piacere si potessero sentire al di fuori delle mura di quella stanza. Ma Cesare non si fermò. Continuò con la bocca a stuzzicare il mio membro fino a farmi raggiungere l'orgasmo. Poi, spostandosi un po' più su, ricominciò ad inondarmi di baci il collo, che in realtà, più che baci potevo definirli dei morsetti dati dalla foga del momento. Potevo avvertire la sua erezione che sfregava sulla mia. Dio quando mi mandava in estasi.

"Nelson... possiamo...?" mi domandò con voce ansimante di chi non riusciva più a resistere. Stare sotto o sopra, non era quello l'importante per me. Se potevo fare l'amore con la persona che amavo, qualsiasi posizione mi andava bene. Annuì. Volevo che anche lui raggiungesse il piacere come aveva fatto a me. Scese nuovamente sul mio bacino, inumidendo con la lingua quella zona dove, poi, sarebbe dovuto procedere con il suo membro. Non avendo lubrificante a portata di mano, doveva aiutarsi ad entrare dentro di me in qualche modo. Il tocco umido della sua lingua era strano. Non avevo mai provato questo genere di sensazione, ma non mi dispiaceva affatto. Per farmi abituare, entrò prima con un dito per poi inserirne un altro. Aprì un po' di più le gambe per fargli capire che ero pronto, pronto a riceverlo, pronto ad unirmi a lui. Tolse le dita da dentro e, delicatamente, iniziò ad inserire il suo membro, facendo attenzione a non farmi male.

"Stai bene?" mi chiese una volta entrato, ansimante di poter procedere.

"S-si" bisbigliai non riuscendo ad alzare il tono della mia voce per come ero preso dal momento. Mi sorrise. Quanto amavo quel sorriso! Era parte integrante della mia felicità. Bastava che sorridesse per farmi sentire in pace. Iniziò a muoversi prima piano, poi sempre più velocemente. Con le mani mi allargò un altro po' le gambe e, appoggiando il suo petto contro il mio, cominciò a dare delle spinte sempre più potenti, mandandomi in totale estasi. Mi baciò con foga, dandomi dei piccoli morsi sulle labbra mentre, col bacino, continuava a spingere il suo membro dentro di me. Staccando il petto dal mio, poi, portò la sua mano destra sulla mia erezione facendomi scorrere continui brividi lungo tutto il mio corpo. Con le mani afferrai le coperte sotto di me stringendole forte e, chiudendo gli occhi, assaporai in pieno il momento. Il mio membro pulsò sotto la stretta leggera della sua mano, come anche il suo all'interno di me. Avevamo raggiunto l'orgasmo contemporaneamente. Lo sfilò delicatamente per poi pulirsi e, sorridendomi, si stese accanto a me. Mi strinse forte tra le sue braccia. "Sei bellissimo" sussurró nel mio orecchio, dandomi, poi, un dolce bacio sulla fronte. Inspirai a pieni polmoni il suo odore, misto di sudore ed eccitazione. Era la mia droga. Mi posizionai meglio all'interno del suo abbraccio lasciandomi cullare dalle sue carezze così perfette in quel momento che, mi aiutarono ad abbandonarmi al mondo dei sogni. Miglior modo per concludere quella serata iniziata storta non c'era. Eravamo diventati un'unica cosa; del resto non mi importava più niente.

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