POV NELSON
Ero disperato. Mi sentivo di aver distrutto tutto. Non solo la serata, di cui onestamente non mi importava più di tanto, ma in particolare il rapporto che avevo con Cesare, un rapporto di amicizia, complicità, un rapporto che ci legava in qualcosa che amavo. Dopo aver mandato il messaggio a Frank ero certo che gli altri non si sarebbero preoccupati, ma di Cesare non ne ero sicuro. In fin dei conti lo avevo abbandonato senza dargli alcuna spiegazione e, soprattutto, lo avevo baciato. Cavolo... avevo baciato Cesare! E se adesso mi odiava? Se non mi voleva più rivolgere la parola? Era l'una passata ed io, ancora solo in questa spiaggetta isolata, iniziavo ad avvertire un po' di freschetto, ma non avevo alcuna intenzione di tornare a casa. Avevo paura di incontrarlo, di confrontarmi con lui. A dir il vero non sapevo nulla di quello che gli era successo dopo che me ne ero andato, se era tornato dagli altri a divertirsi come se niente fosse successo, o se stava pensando un po' a me. Ma non avevo alcuna intenzione di chiedere a Frank di aggiornarmi sulla sua posizione, perché se poi stava davvero con Mattia non mi sarei più ripreso. Per quel che le lacrime mi permettevano di vedere, osservavo l'infrangersi delle piccole onde sulla sabbia che quella sera stavano dominando il mare. Il venticello che c'era era fresco e piacevole, ma non in grado di riuscire a spazzare via i miei neri pensieri.
"Questa leggera brezza è davvero piacevole, non trovi Nels?" sentì una voce fin troppo famigliare dietro di me diventare sempre più forte, finché la figura di un ragazzo si materializzò d'avanti a me. I miei occhi non riuscivano a credere a quello che stavano vedendo. Illuminato dalla sola luce lunare, accanto a me si era seduto Cesare che mi stava sorridendo con uno sguardo molto dolce.
"Ce...Cesare? Che ci fai qui?" gli domandai tra un misto di stupore e paura.
"Non potevo di certo lasciarti da solo a godere di questo spettacolo" esclamò indicando l'orizzonte. Voltai il viso nella direzione che aveva indicato e rimanemmo così, in silenzio, per qualche minuto ad osservare le onde che, illuminate dai raggi lunari, sembravano brillare. Solo il fruscio del vento e il rumore provocato dal mare si erano intromessi nel nostro silenzio.
"Mi odi per quello che ho fatto?" decisi di chiedergli interrompendo quel momento di tranquillità che si era creato. Cesare girò il viso verso di me, facendo incrociare i nostri sguardi. Mi sorrise.
"Non potrei mai odiarti" mi disse unendo la sua mano alla mia.
"Mi dispiace..." sussurrai stringendogliela forte come se avessi paura che tutto questo fosse solo un sogno e che Cesare in realtà non si trovasse accanto a me. Ma non era così. Cesare era lì, sempre più vicino a me. Con la mano libera mi spostò delicatamente i ciuffi di capelli che a causa del vento mi si erano posati d'avanti agli occhi.
"Dispiace anche a me. Non avevo idea di quanto Mattia ti stesse dando il tormento". I miei occhi si inumidirono nuovamente, finalmente sorridenti anche loro come la mia bocca.
"Cesare... prima non ti ho detto tutto, ma io ero arrabbiato con te perché avevo paura che tu potessi provare qualcosa per Mattia. E questo perché—" ma mi mise un dito sulle labbra facendomi zittire.
"Sssssh! Lo so Nelson; non serva che tu dica nulla" ...
Sentì il mio corpo bruciare. Il calore delle sue mani che stringevano delicatamente la mia vita era molto confortevole e le sue labbra sulle mie... dio quanto le volevo! Non so definire la magnifica sensazione che stavo provando, sapevo solo di non poterne fare più a meno. Quanto le avevo desiderate, quante notti perse solo per immaginarne il sapore e ora... non ci potevo credere che stesse accadendo realmente, che ci stessimo baciando sul serio. Ci staccammo solo per realizzare quanto accaduto. Era spettacolare il modo in cui lui riuscisse a parlare così bene al mio cuore senza dire niente, ma non riuscivo a spiegare quello che provavo quando non si esprimeva; perché non c'era bisogno che pronunciasse alcuna parola, ci pensavano già i suoi occhi a comunicare tutto quello che voleva dire. Mi sorrise e con il braccio cinse la mia spalla avvicinandola alla sua in modo da farle toccare. Anche io posai il mio braccio sul suo fianco e appoggiai la testa nell'incavo della sua spalla. Rimanemmo accoccolati in questo modo ad ascoltare il mare per tanto tempo, senza fiatare. Solo la sua mano si muoveva accarezzandomi i capelli, mentre con la bocca si avvicinava alla mia fronte per lasciarmi un tenero bacio che mi fece arrossire. Nell'ombra della sera potevano scorgere qualche stella lassù nel cielo, mentre il vento ci accarezzava piano i vestiti. Non ho idea di come finimmo a baciarmi con foga in mezzo all'acqua del mare, con i vestiti completamente zuppi perché non ce li eravamo tolti. Ma non mi importava. Era qualcosa di fantastico, un'emozione che non avevo mai provato. Volevo sentire ancora e ancora il suo sapore. Avvinghiati in un abbraccio bagnato, continuammo a baciarci incessantemente, staccandoci ogni tanto solo per riprendere fiato. Nessuno dei due osava far muovere la bocca per parlare perché preferivamo muoverla per altre cose. E cosa c'era di meglio di un bacio tanto desiderato, tanto voluto e tanto cercato? Ci eravamo isolati da tutto quello che ci circondava. Bastavamo solo noi due, sotto un cielo stellato, dentro all'acqua salmastra che ci baciavamo e ribaciavamo senza avere alcuna voglia di staccarci. Le nostre labbra si cercavano, torturandosi a vicenda da incessanti piccoli morsi e stuzzicandosi con le lingue intrecciate. Se questo era un sogno, non mi sarei mai voluto svegliare.
ANGOLO AUTRICE:
Ciao a tutti ragazzi! Non so se avete notato, ma nel capitolo ho citato più volte una canzone di Claudio Baglioni che, secondo me, ci sta benissimo come sottofondo a questa lettura. Vi metto il link in alto perché ne vale davvero la pena ascoltarla! Un bacione 😊 al prossimo capitolo.
STAI LEGGENDO
Vacanze movimentate
Storie d'amoreGli Space Valley decidono di fare un viaggio nel periodo estivo tutti insieme giù nel Salento. In quelle due settimane di vacanza i ragazzi vivranno varie avventure entusiasmanti, ed in particolare Nelson dovrà fare i conti con un tormento interiore...