Sofia POV:
"Signorina Williams, Sofia, perchè hai scelto Economia e Commercio!?" mi chiede il professore. Sinceramente non avevo pianificato che mi facessero tale domanda perciò non so proprio cosa rispondere. Mi prendo qualche secondo, che sembra lo scorrere lento di una vita, per pensarci. Perché? È semplice!
Perchè quello che può fare una principessa è limitato e barboso. Quello che piace a me, tipo sparare, lanciarsi col paracadute o fare Kickboxing, non è appropriato. Ma ora sono solo Sofia e posso fare cosa voglio. Il mondo è mio. Ma sugli studi non ho avuto molte alternative. Conosco già 12 lingue, la legge di Alleran è diversa da quella Americana, perciò studiare legge era assurdo. Medicina? Troppo splatter per una Principessa. Architettura? Alleran non ha bisogno di grattacieli moderni e di design. Perciò cosa mi restava se non economia e commercio per imparare a gestire le finanze del Regno? Ma ora cosa rispondo?
"So che può sembrare banale, ma per imparare a gestire il patrimonio dell'azienda di famiglia!"In fondo non è così azzardata come risposta. Una regina deve saper amministrare le casse del suo regno, senza rischiare la bancarotta.
"Oh! E in che ramo è orientata l'azienda di famiglia!?"
Ottima domanda! È un reame! Cosa caspiterina dovrei rispondere? Poi perchè, quel bel ragazzo, continua a fissarmi?
"Finanziario. Ramo bancario privato per l'esattezza." invento sui due piedi.
"Oh! Abbiamo un'importante figlia di proprietari di Banche Private? Sarei curioso di saperne di più, ma non voglio metterla in imbarazzo."
Per fortuna.
Accenno un sorriso, mentre il Professore fa l'interrogatorio al prossimo malcapitato, che altri non è, che l'affascinante principe azzurro sullo skateboard. Principe azzurro è eccessivo! Mi ha travolta e nemmeno lo conosco! Inoltre non mi sembra particolarmente sveglio. Insomma... entrando in aula è caduto come un perfetto idiota e tutti hanno riso. Il poveretto ha un bernocolo sulla fronte non indifferente. Ma ciò nonostante è comunque affascinante.
"Perchè il suo cognome mi ricorda qualcosa!?" chiede curioso il Professore. Fantastico! Mentre sognavo a occhi aperti, mi sono pure persa il suo nome. Ottimo lavoro Sofia!
"Non... ne ho idea! È un cognome comune in America!" accenna un sorriso sghembo e il professore lo fissa con uno sguardo torvo.
"Sarà... eppure ho l'impressione di averti già visto!"
"Faccia comune e insulsa!?" biascica nervoso.
"Non hai una corretta opinione di te! Il tuo non è un viso per niente comune e nemmeno insulso. Prima o poi capirò dove ti ho già visto! Comunque Aiden stessa domanda anche per te. Perché economia e commercio?"
Prontamente risponde: "Sono stato obbligato da mio nonno. Io volevo fare ingegneria!" poi si tocca la fronte imbarazzato, come se si fosse accorto di aver detto una sciocchezza e ride dicendo: "Ovviamente scherzavo! La finanza è sempre stata il sogno della mia vita! Sempre a leggere di Borsa, Bitcoin e andamenti del Nasdaq!" L'avevo detto che è un'idiota.
Il professore scoppia a ridere e poi dice: "Signor Wray questo è veramente triste, ma contento lei!"
Per tutta la lezione lo fisso. So che è inappropriato, ma questo ragazzo ha un modo così goffo di approcciarsi, che mi incuriosisce e mi fa quasi tenerezza. Poi, improvvisamente, i suoi occhi, quasi si incatenano ai miei e io so di essere arrossita per l'imbarazzo. Colta in flagranza! Mi sembra di sentire la mamma che mi dice: "Non è educato fissare le persone, in modo particolare i perfetti sconosciuti!" Cerco di scostare lo sguardo, ma il suo sorriso mi cattura e mi emoziona. Ha le fossette come il papà e quegli occhi glaciali, ma allo stesso tempo così caldi, che mi fanno incantare.
Ma che ascendente strano ha questo esemplare maschile su di me? Accaldata mi tampono la fronte con un fazzolettino.
"A domani studenti. Vi spoilero che cominceremo il primo capitolo."
Aiden... perché continuo a fissarlo?
"Scusa per prima!" mi sussurra, mentre finisce la lezione.
Lo raggiungo. Non per dargli corda, ma per poter uscire dalla fila di banchi. Mi guarda con la faccia da cagnolino bastonato.
"È stato spiacevole, ma gli incidenti capitano, per tanto sei perdonato!"
"Io comunque sono Aiden. Piacere."
"Sofia."
"Ti posso offrire un caffè!?" farfuglia.
"Scusa!?" urlo meravigliata.
"No! Ma non ci sto provando! Sono pure fidanzato. È un invito senza malizia, per fare amicizia e un modo goffo per chiederti scusa!"
"Ok, allora."
Ma perchè ho accettato? Manco lo conosco questo ragazzo! Potrebbe essere un malintenzionato, un serial killer o peggio. Ma può esserci di peggio di un serial killer? Le raccomandazioni di Danny, mi esplodono nella testa.
"Non ti fidare di nessuno."
"Non accettare cibo o bevande da sconosciuti. Potrebbero essere drogati."
"Non accettare passaggi."
"Tieni alla larga da te i ragazzi! Tutti!"
Eppure, il mio istinto, mi dice che di Aiden ci si può fidare. Ha la tipica faccia da bravo ragazzo.
"Diffida di quelli che sembrano bravi ragazzi! Quelli, sono i peggiori."
Cerco di silenziare Danny dalla mia testa. È così possessivo, che spesso esagera! Se la mamma avesse diffidato di lui, che era assolutamente un bravo ragazzo, io non sarei qui ora.
"Fantastico!" risponde un po' troppo contento, ridestandomi dalle raccomandazioni esagerate di mio padre.
Che bel sorriso! Aspetta. Cosa?
Camminiamo affiancati, senza dire una parola. Lui regge lo skateboard nella mano destra e indossa uno zaino U. S. Polo ASSN. di pelle nera, che gli scivola dalla spalla sinistra. Il suo outfit sportivo, ma ricercato, lo rende particolarmente affascinante. I jeans neri, fascianti, seguono le sue lunghe e snelle gambe. Sono abituata a Diego, che è un energumeno di muscoli definiti ovunque, ma anche qui non si scherza. La maglia di cotone leggera, arrotolata sulle braccia muscolose, ma non troppo, accarezza la pelle leggermente bronzea, fino allo smartwatch sportivo della Samsung e si incolla come una seconda pelle, tirata dalle bretelle dello zaino, ai pettorali e alla tartaruga sottile ma definita. Aiden è incredibilmente sexy e vanta un vitino sottile che farebbe invidia a tutte le ragazze del mondo. Indossa un paio di Adidas Original bianche con le righe nere e mi sovrasta di almeno 10 cm in altezza. E non è per i capelli, il cui ciuffo ribelle volteggia nell'aria, ma solo perché è molto alto. Vorrei che la tensione tra di noi, potesse magicamente sparire, ma non so di che cosa parlare. Non voglio ostentare ricchezza parlando del mio Dior Bags, ovviamente stupendo, ma poco capiente per il materiale universitario, come farei con una ragazza, cercando di indagare sullo spazio e la comodità del suo zaino, chiedergli quante lingue conosce, oppure domande banali tipo qual è il tuo colore preferito, o pormi per quella che sono: una Principessa. Fare solo Sofia è difficile, ma da qualche parte devo pur cominciare, no?
"Bella giornata vero?" mi attacco all'argomento più scontato e vecchio del mondo.
Si massaggia la fronte. "Tutto sommato, lo é."
"Che ne dici del Professore? A me piace."
"Il Professore modello-fashion? Non ricordo proprio come si chiama scusa! Sarà la botta in testa." ride.
Scioccamente, a quel nomignolo, scoppio a ridere divertita anche io. Forse essere normali, non è poi così male!
"Si chiama Richard Booth."
"Giusto! Comunque mi sembra uno a posto, se non fosse che ho davvero fatto una figuraccia. Spero non valuti i suoi studenti dalla prima impressione, altrimenti sono fregato!"
"Capita a tutti di inciampare." cerco di rassicurarlo consapevole che, di 40 studenti almeno, presenti in quell'aula, lui è stato l'unico a scivolare.
"Di solito, non sono così imbranato, anche se, a mettermi sempre in imbarazzo, ci pensa mia mamma."
"A me, mio padre." sorrido immaginandolo arrivare con l'intera squadra di Navy Seal di Diego, armi spianate, per allontanare questo povero mal capitato, che ha avuto l'ardire di parlare con la sua stellina. Non esagero se dico che potrebbe tranquillamente farlo. All'asilo ha fatto piangere un mio compagno solo con un'occhiata, dopo che quest'ultimo, su suggerimento della maestra per socializzare, mi aveva regalato un braccialetto fatto con delle conchiglie.
"Eccoci. Ci eri già stata prima d'ora?"
Scuoto la testa per negare.
La caffettiera del Campus è un vero e proprio ritrovo. È affollata e piena di ragazzi allegri che chiacchierano. Essendo appena cominciato l'anno accademico, non ci sono ancora esami e tutti si godono le ultime settimane d'estate, seduti accanto ai tavolini esterni.
"Come lo prendi!?"
"Come scusa?"
"Il caffè! Come ti piace?"
"Non ho preferenze in verità. Non sono una grande bevitrice di caffè." A dire il vero, la caffeina mi agita e mi fa venire mal di stomaco e la tachicardia. Anna inoltre, sostiene che, quando sono "drogata" di caffeina, sono iperattiva e fastidiosa. Sospiro frustrata. Troppi pensieri mi estraneano dalla realtà, infatti, non mi ero nemmeno accorta di essere in fila. Davanti a noi, una decina di ragazzi che chiacchierano per raggiungere il bancone di legno, sul quale sono disposti caraffe di latte di ogni genere: normale, scremato, di mandorle, di soia, d'avena e ogni tipo di zucchero e dolcificante conosciuto, coperchi per il bicchiere termico d'asporto e cucchiaini in legno.
Dietro ci sono moltissime macchinette del caffè professionali, di una nota e rinomata marca italiana e un pannello bellissimo con decori fatti con i chicchi di caffè. Il profumo intenso di arabica, mi ricorda casa e i miei genitori che ridono in terrazza, aspettando l'alba, sorseggiando il loro caffè mattutino. Dopo quasi 20 anni di matrimonio, sono ancora pateticamente innamorati e affiatati. Il modello di amore che ogni figlia desidera.
Ma non cambia il fatto che, la presenza di questo ragazzo, mi distrae.
"Allora gradisci altro? Una cioccolata, un te o un caffè di nocciola, magari?"
"No, prendo quello che prendi tu."
"D'accordo. Se ti va di prendere posto, arrivo tra un attimo."
"Dentro o fuori?"
"Dove preferisci!"
"Aspetta..."
"Sì?"
"Ti devo dare i soldi."
"Offro io, ricordi? Devo farmi perdonare per averti travolta. Sono davvero mortificato."
"Non è necessario."
"Ma a me fa piacere. Accomodati. Io torno presto."
"Ok. Ma la prossima volta offro io."
La prossima volta? Sei forse impazzita Sofia?
Ed ecco che, alla mia avventata affermazione esplode, quel sorriso stupendo che ha e che mi rimbecillisce completamente.
"Affare fatto!"
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FBI Protezione Principesse 2 - Una Principessa da Salvare!
RomanceSequel di: FBI Protezione Principessa. - COMPLETO - Non è assolutamente obbligatorio leggere il primo libro, perché sono due storie distinte. In questo libro, la protagonista, è la figlia dei personaggi del primo libro. Revisionato nel 2022, con pa...