Capitolo 15: Aiden è nei guai

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Sofia POV :

Il Natale. Adoro il Natale e la sua magia. Adoro il profumo di biscotti, al burro e vaniglia, in giro per il castello. Adoro gli addobbi e le decorazioni, in ogni angolo della casa, perfino in bagno. Adoro i canti natalizi. Adoro le persone, che ti incontrano e ti fanno gli auguri. Adoro lo shopping e le stanghe di zucchero a righe bianche e rosa. Adoro la pista di pattinaggio, nel palazzetto dello sport, con la sua cioccolata calda con la panna o lo zabaione caldo. Adoro chi fa surf con il cappello da Babbo Natale. Adoro ogni anno vestirmi da Angelo e andare nelle corsie di pediatria a portare i regali ai bambini e anche nei centri famiglia, dagli orfanelli. Dovrei fare queste cose più spesso durante l'anno, ma non ne ho mai il tempo. Adesso che sono via e sono pure un'agente dell'FBI, devo dire che è difficile stare dietro a tutto, ma sono felice perchè, per la prima volta nella mia vita, sto facendo qualcosa, solo per me. E nel farlo, ho trovato, il ragazzo della mia vita. Non so come, ma so, che lui, è quello giusto. E' una sensazione che parte dalla pancia e invade tutte le mie cellule. Quando penso a lui, ho lo stomaco imbizzarrito, come un branco di puledri, che corrono in riva al mare, la tachicardia, i brividi e scosse in tutto il corpo, come se mi fosse entrato dentro. Aiden ha il monopolio dei miei pensieri. Lui, è l'unico, che mi fa sentire bene con me stessa. Che mi fa sentire normale. Che mi fa sentire una ragazza e non una Principessa. Sono sicura che, il nostro rapporto, rimarrà per sempre autentico, anche quando scoprirà, chi sono davvero. Il mio sangue blu, non cambia chi sono nel profondo. Non cambia il mio amore per lui e non dovrebbe cambiare nemmeno quello che prova per me, perchè, io sono sempre, la ragazza di cui si è innamorato. Non fingo. Non indosso maschere con lui. Sono semplicemente Sofia. La sua Sofia. Appena ne avrò occasione, gli dirò la mia vera identità.

"Stellina!? Potresti degnarci della tua presenza!?" Il papà mi ridesta dai miei pensieri

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"Stellina!? Potresti degnarci della tua presenza!?" Il papà mi ridesta dai miei pensieri. Ha la faccia contratta e pensierosa. Ormai, siamo a tavola, da ore e a forza di mangiare, sto per scoppiare. Sto aspettando con ansia di cominciare i giochi in famiglia e di sentire Diego, che è irreperibile, per colpa di qualche missione, per fargli gli auguri. Chissà come se la passa Aiden. Sospiro.
"Hai di nuovo la testa tra le nuvole! Ci nascondi qualcosa?"
"Cosa!? No! Certo che no, papà. Ho capito ogni singola parola."
Anna sogghigna sommessamente e mia mamma scuote la testa divertita.
"D'accordo." mi sorride sospettoso, prima di congedarsi, per rispondere al cellulare.
"Danny, amore, niente cellulari a tavola!"
"Scusa Piccola! È il lavoro."
Ricominciano le chiacchiere, che diventano per me, bisbigli in sottofondo ai miei pensieri.
Il Natale. I miei ricordi preferiti, sono proprio legati alle feste natalizie. Quando eravamo bambini, Diego, Anna e io, facevamo sempre i capricci, la notte della vigilia, per non andare a dormire, perché volevamo vedere Babbo Natale e poi aprire i nostri regali. Ma immancabilmente, dopo la messa di Natale, crollavamo. Una volta, Diego, aveva escogitato una trappola "cattura Babbo", ma avevano preso solo il ciambellano di corte. Poverello! È rimasto legato a testa in giù, a penzoloni sulla rampa di scale, per ore.
Eppure, nonostante i nostri fallimenti e le  nostre marachelle per incontrare Santa Claus, ogni mattina, coi primi raggi di sole,  legati ai nostri lettini, c'era quel filo di lana rossa, da seguire e che ci portava al centro del salone, fino all'abete gigante, dove era riposto con cura, accanto ai 3 bicchieri di latte vuoto e il piatto da portata, di biscotti rosicchiati, quel regalo che portava l'etichetta con scritto: "From Santa" e che attendavamo con trepidazione. Non era per il regalo in sè, ma per quella magia, a cui solo i bambini credono. E anche dopo aver scoperto la verità, non ci importava niente, se i Nostri Babbi Natale, erano sempre stati mamma e papá.
Un giorno, forse, tramanderò questa tradizione, anche ai miei figli, in modo che, anche loro avranno dei meravigliosi ricordi, come noi. Vorrei che Aiden, avesse avuto un'infanzia felice e spensierata, come la mia e che il Natale, non gli riportasse alla mente, solo dolore e tristezza. Ma, rimedieremo a quel vuoto, insieme. Ogni Natale, diventerà una gioia anche per lui. Lo prometto.
"Sofia!?"
"Uhm?"
Nemmeno mi accorgo del Re, seduto di nuovo a tavola, e che
immediatamente, capisce che ho la testa altrove.
"Facciamo servire prima la buche de Noel con lo sciroppo di groseilles pays, il pain au beurre au chocolat, la torta al Rum oppure i biscotti al Pan di zenzero di Eleni's che ci hai portato tu, da New York, la Apple Pie, la Pumpkin Pie, o i Christmas Cupcake, che hanno fatto tua madre e Anna? Tu cosa ne pensi?"
"Il gelato col cioccolato fuso, va benissimo."
"Sofia?"
"Sì!?"
"Che c'è?" mio padre, accigliato, porta le mani ai fianchi e mi guarda austero.
"Ehm... Niente.. Pensavo."
"A cosa?"
E anche a chi.
"Ai Natali più belli, quando eravamo bambini."
Il papà mi sorride dolcemente.
"Quando arrivano lo zio Matt, zia Meg e Noah, giochiamo a scarabeo?"
"Stellina, dove hai la testa? Non hai ascoltato, una singola parola, di quello che io e tua madre ti abbiamo detto. Lo zio Matt ha la febbre, perciò, oggi, non vengono."
"Oh! Che peccato! Domani mattina, però, andiamo a cavalcare no? E' la nostra tradizione di Santo Stefano, papino!"
"Sì certo tesoro mio, ci proverò... ma..."
"Ma cosa!?"
"Ti avevo appunto detto, dopo la mia chiamata, che probabilmente, potrebbero richiamarmi in servizio."
"Cosa? Domani? Perchè?Hanno rapito Charlotte di Cambrige?"
"No. Tutto il Bureau è in emergenza, Stellina. Esula dalla mia volontà, la decisione di partire."
"Tutto? Ci sono minacce terroristiche?"
Se tutto il Bureau è in emergenza, probabilmente, hanno richiamato anche la nostra Task Force.
"No. Ma il figlio del direttore, Wray è scomparso."
Aiden? Ma se l'ho sentito a pranzo.
"Davvero?" quasi mi strozzo.
"Sì."
Credo di essere sbiancata. Cerco di ricompormi per sembrare stupita e per far finta di non conoscere il figlio del direttore Wray, ma è difficile perché, all'interno mi sento morire.
"Povero bambino!" commenta mia mamma.
"Ha 19 anni, Piccola."
"Come la nostra Sofia." rabbrividisce la mamma. "È ovvio, che bisogna usare tutte le risorse a disposizione, a prescindere dall'età anagrafica, per trovarlo. Sentiti libero di coinvolgere i nostri servizi segreti, Danny."
"Grazie Piccola, anche perché, tutto fa presupporre a un rapimento."
"E chi l'avrebbe rapito?" chiede Anna. Io, a questa affermazione, sono rimasta totalmente afona. Mi sento priva di energia e vitalità.
"Non si sa ancora ovviamente, e ammesso che sia stato davvero rapito, non ci sono indizi, sul colpevole e sul motivo, Farfallina. E' sparito dopo essere tornato a casa dalla Casa Bianca. La sua auto, è ancora parcheggiata in garage, ma di lui non ci sono più tracce. Hanno trovato il cellulare nella neve davanti a una caffetteria. Ma sono passate solo 4 ore dalla sua scomparsa. È prematuro fare ipotesi, ma, essendo il figlio del Direttore dell'FBI e della prossima Presidente degli Stati Uniti d'America, capisci che è un bersaglio, che può essere usato contro i genitori. Ecco perché si vaglia l'ipotesi del rapimento."

FBI Protezione Principesse 2 - Una Principessa da Salvare!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora