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Le ultime parole furono come un tuono, mi rimbombarono nella testa. Non me l'aveva mai detto, né avevo mai pensato che l'avrebbe fatto, soprattutto negli ultimi tempi. Furono improvvise, e così dolci da lasciarmi ad occhi spalancati. Per un attimo pensai che anche il mio cuore si fosse fermato, ed in realtà fossi morta e stessi sognando tutto quanto. Sarebbe stato decisamente meglio da affrontare rispetto a tutto. La sua presa sulla mia mano, ancora poggiata contro il suo petto, diminuì dandomi la possibilità di spostarmi. Ma non lo feci. Non ci riuscivo, i piedi si erano saldamente ancorati a terra. Come se spostandomi avessi potuto mettere fine a tutto. Non ero sicura di quanto rimasi effettivamente in quella posizione, con gli occhi incatenati a quelli del moro, ma quando vide che non usciva alcuna risposta dalle mie labbra fece un passo indietro. In quel momento, di colpo, mi ripresi spostando la mano ora a mezz'aria contro il mio petto, mentre i piedi tornavano pian piano ad acquistare sensibilità. Spostai altrove lo sguardo, nell'inutile tentativo di mettere un po' in ordine il caos che si era appena creato nella mia testa. Aveva davvero detto quelle parole, o me le ero immaginate? Era sincero? 'Certo che lo è, che altro ti aspetti ancora??' rispose la vocina nella testa. Mi passai di nuovo le mani tra i capelli, e vidi che tremavano leggermente. Avevo bisogno di andare in un posto tranquillo, mettere un freno a tutti quei pensieri e calmarmi. Presi qualche respiro lungo, dando poca attenzione al moro nonostante sentissi chiaramente il suo sguardo perforarmi la schiena. Non sapevo neanche se si aspettava una risposta!

<<Io... non...>> balbettai incapace di creare una frase di senso compiuto. Fantastico.

<<Non devi rispondermi,>> mi anticipò lui <<né accettare o rifiutare quel che ti ho detto. Avevo solo bisogno che tu sapessi che questi sono i miei sentimenti, che sono sincero con te.>> Disse le ultime parole quasi borbottando, e nonostante tentasse di mantenere un certo contegno vidi chiaramente che le sue guance si erano tinte di rosso scuro sotto la pelle abbronzata. Un mezzo sorriso mi stirò le labbra, e bastò per farmi riprendere il controllo della situazione. Quel che aveva detto era stato bellissimo, forse quello che ogni donna si aspetterebbe di sentirsi dire da qualcuno che ha amato tanto. Eppure, per quanto quella confessione fosse stata importante per me, non riuscivo a lasciarmi andare a sentimentalismi, non in quel momento almeno.

<<Ti credo.>> dissi appena sentii la voce più ferma <<La volta scorsa ti ho detto che i fatti sono quel che davvero m'importa, ed il fatto che tu sia qui ora, nonostante abbia da fare, e risponda alle mie domande, è quel di cui ho bisogno.>> Una piccola luce si accese in quei pozzi neri, rendendoli un manto notturno perfetto.

<<Cos'altro devo fare allora?>> Ci pensai a lungo, chiedendomi se fosse possibile come idea o troppo rischiosa. Ma tentar non nuoce.

<<Devo entrare di nascosto a palazzo.>> Lo vidi aprire leggermente la bocca, sicuramente pronto a ribattere, ma lo zittii con un gesto <<Aspetta, fammi finire. Devo andare in una stanza particolare, una biblioteca, non so se sai dov'è.>>

<<La conosco.>> rispose secco.

<<Bene. C'è qualcosa lì che potrebbe tornarci utile per capire con chi abbiamo a che fare, ma non voglio che le altre guardie mi riconoscano. Dobbiamo trovare un modo per entrare.>> Assunse un'aria pensierosa per un attimo, grattandosi distrattamente il mento ancora coperto da un filo di barba.

<<Credo di avere un'idea, ma ho bisogno di tempo.>>

<<Quanto?>>

<<Non molto, qualche ora.>>

<<Bene allora. Agiremo domani.>> Spalancò gli occhi.

<<Domani? Perché così presto?>>

My Life Now 2: My Own ChoiceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora