<<Custode, ti abbiamo trovata finalmente.>> esordì con tono calmo e leggermente accusatorio. Alzai un sopracciglio, pronta a rispondergli e fregarmene del fatto che fosse un Sovrano, quando la Regina si fece avanti intervenendo.
<<Eravamo così preoccupati per te, cara! Ci hai spaventati sparendo così nel nulla.>>
<<Non sono mai sparita, e sono certa che lo sapevate Maestà.>> risposi alla donna, anche se tenni gli occhi ben fissi in quelli dell'uomo di fronte a me.
<<E' stato comunque un comportamento ingiustificabile. Spero tu te ne renda conto.>>
<<Oh, ma certo, me ne rendo assolutamente conto.>> dissi con una evidente nota di sarcasmo. Per quanto avessi voluto restare calma e parlare con razionalità, rivedere i loro volti mi aveva fatto tornare in mente quel che aveva detto Aeglos, e un senso di nausea mi stava stringendo alla bocca dello stomaco mentre la rabbia dava i primi segni di impazienza. <<Anzi, credo sia il caso che mi inchini di fronte a voi e cominci a baciarvi i piedi, in segno di rispetto.>>
<<Lexy!>> esclamò la donna. 'Ok, forse ho esagerato.'
<<Devo ricordarti chi sono le persone di fronte a te?>> intervenne il Re con tono più alto e vagamente minaccioso. Se questa cosa fosse successa tempo addietro, di certo mi sarei scusata immediatamente. Ma adesso, dopo aver affrontato uno psicopatico, quel suo tono da rimprovero non mi faceva alcun effetto, se non aumentare la mia rabbia.
<<Ed io devo ricordarle, Signore, quale potere ho a mia disposizione?>> ribattei con voce sicura. Il Re assottigliò ancora di più gli occhi, e prima che potesse dire o fare qualunque cosa la Regina si frappose tra noi, mettendo fine al nostro contatto visivo. I suoi occhi blu erano ora puntati nei miei, e la mia sicurezza per un attimo vacillò. Adesso sembrava di avere mia madre davanti.
<<Per favore Lexy, calmati. Non voglio che tu e mio marito iniziate a litigare qua dentro.>>
<<Non ne avrei la forza, Calime, anche volendo.>> mormorai. Feci un mezzo inchino, quasi a presa in giro, ma il dolore improvviso all'addome mi fece stringere i denti. Dovevo smetterla di fare le cose senza pensare. La Regina mi fu subito di fronte, e alzando la testa vidi l'espressione preoccupata nei suoi occhi mentre mi studiava il viso. Passò le dita sulla mia pelle, sporca e probabilmente macchiata di sangue in più punti, poi fece un gesto veloce ad una delle guardie lì vicino, perché portassero qualcosa per pulirmi. Finalmente con un panno caldo tra le mani potei sentirmi meglio e, dopo averlo passato sul viso, anche più pulita. Vidi quanto sangue vi era rimasto attaccato e un po' mi vergognai per come mi ero presentata lì. Non che mi avessero dato altra scelta, eh.
<<Lexy, ascoltami. Voglio che tu mi dica perché l'hai fatto. Perché sei scappata in quel modo da qui? Perché sei rimasta nascosta per tutto questo tempo?>> domandò con voce materna. Non riuscii ad evitare di sorridere con scherno, e la cosa mi dispiacque.
<<Perché, chiedi? Per il semplice fatto che mi avete mentito. Tutti voi, qui.>>
<<Cerca di essere più chiara, Custode.>> sentii dire dal Re, ora nuovamente seduto al proprio trono. Mi trattenni dal rispondergli per le rime. Non capivo perché la sua presenza mi desse così fastidio ora, eppure all'inizio mi era sembrata una brava persona. Gli lanciai una veloce occhiata, concentrandomi poi sulla donna che, alle mie parole, aveva fatto un paio di passi indietro. Quasi ferita. Beh, non aveva alcun diritto di sentirsi in quel modo.
<<Bene, credo che bastino anche due parole. Galvorn, per iniziare.>>
<<Con lui ho sbagliato, lo so. Mi dispiace tantissimo->> cominciò la donna, ma si interruppe sentendo la mia risata. Una risata per nulla divertita.
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My Life Now 2: My Own Choice
PertualanganLexy è a pezzi. Non si aspettava di venir tradita dalle persone a cui teneva di più, e deve fare i conti con i suoi sentimenti e la minaccia di un nemico dalle capacità sconosciute. Si creeranno nuove amicizie, mentre l'inverno farà la sua comparsa...