20°

278 13 2
                                    


<<Hai ragione.>> risposi semplicemente, perché davvero non sapevo che dire. Rimase sorpreso tanto da tornare a guardarmi, direi proprio che non se l'aspettava, magari credeva avrei iniziato a lamentarmi. Sorrisi lievemente, poi continuai <<E' vero, quel che hai detto giorni fa era giusto e lo è tutt'ora. Non negherò che magari potevi usare dei toni più... soavi, diciamo.>>. Sbuffò una risata alzando gli occhi al cielo, ma non ci feci caso. <<Però il motivo per cui hai detto quelle cose era chiaro. Sei preoccupato per tua sorella ed il resto della famiglia, e mi vedi magari come un intruso che potrebbe rovinare l'equilibrio creatosi. Sono umana dopotutto, tendo a combinare guai abbastanza spesso.>> ridacchiai da sola a quest'ultima affermazione <<Per questo voglio dirti che, forse, sono arrivata ad una decisione.>> Il suo sguardo si fece più attento, mentre mi staccavo dal muro e facevo un paio di passi nella sua direzione, sempre con la tazza in mano. <<Non posso prometterti di diventare un elfo con tanto di orecchie lunghe a tutti gli effetti, ma... voglio provarci. Voglio impegnarmi ad essere utile, a cambiare il mio modo di fare.>> abbassai un attimo gli occhi, fissando il latte che tremava leggermente tra le mani. <<Ho fatto una promessa dopotutto.>> terminai con un sussurro quasi impercettibile.

Tra noi calò il silenzio, riuscivo a malapena a sentire i nostri respiri. Continuavo ad evitare il suo sguardo, sapendo che mi stava studiando, forse tentando di capire se stessi parlando sul serio o prendendo in giro. Feci un passo indietro, per mettere la tazza ormai vuota nel lavello.

<<Sei seria?>> chiese ad un tratto, con voce tanto bassa da farmi credere che me lo fossi immaginato. Mi voltai per guardarlo negli occhi, e stavolta non distolse lo sguardo.

<<Certo. Perché non dovrei?>>

<<Sai, sei un'umana molto imprevedibile a volte.>> Alzai un sopracciglio.

<<Non mi sembra tu abbia conosciuto chissà quanti umani.>>

<<Come se tu potessi saperlo.>> ribatté incrociando le braccia. Stavolta alzai io gli occhi al cielo, per poi ripuntarli su di lui.

<<Allora diciamo che, se ti chiedessi qualche lezione di vita elfica, tu me le negheresti?>> Vidi per un secondo i suoi occhi spalancarsi, colto del tutto di sorpresa da quella mia improvvisa richiesta. Certo, anch'io forse ero stata affrettata a dirlo, dopotutto aveva sì e no quattordici anni e dubitavo conoscesse il mondo così bene.

<<Assolutamente.>> rispose appena si fu ripreso dallo shock. Sospirai un po' sollevata e un po' abbattuta da quel palese rifiuto, e dopo aver lavato la tazza andavi verso la porta della cucina. <<Ci vediamo questo pomeriggio alle quattro.>> Mi bloccai a quelle parole, voltandomi per metà verso il ragazzino che, ora, teneva le braccia tese lungo i fianchi.

<<Come scusa?>>

<<Alle quattro. Oggi.>>

<<Perché?>> Lo vidi sbuffare in maniera quasi drammatica.

<<Vuoi imparare sì o no?>>

<<Ma->> tentai di ribattere, ormai confusa.

<<Niente ma.>> mi bloccò con un gesto della mano <<Se non vuoi puoi sempre chiedere a qualcun altro.>> Lo guardai ancora un po', non sapendo proprio che dire. Dovevo ringraziarlo? O chiedere davvero aiuto a qualcun altro, per evitare di infastidirlo ulteriormente?

<<...Grazie.>> risposi alla fine, accennando un piccolo sorriso. Lui non ricambiò, semplicemente si girò verso la scatola abbandonata per rimetterla nell'armadietto e spostarsi verso il frigo, sempre in cerca di qualcosa. Guardai l'ora, erano le otto ormai, presto anche gli altri si sarebbero svegliati. Mi voltai completamente verso la cucina, tornando dove c'erano gli scaffali.

My Life Now 2: My Own ChoiceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora