All'ennesimo, estenuante e petulante squillo, rispose seccata.
-Che vuoi? Sto lavorando-
-Santo cielo, ti avrò telefonato almeno venti volte nelle ultime ore!- esclamò Andrea al telefono, così forte che fu costretta ad allontanare il cellulare dell'orecchio.
-Ventidue per la precisione, ho controllato-
-Ascoltami, dopo pranzo ci vediamo e parliamo. A che ora finisci?-
-Mai- rispose acida la donna, avvertendo un sonoro sbuffo spazientito.
-Smettila di comportarti da bambina, Alba, stai stancando. Passo a prenderti appena finisci il turno. Dammi l'indirizzo della cartolibreria-
-No!- chiuse in quel modo la telefonata, attirando lo sguardo stranito della clientela.
Rivolse un finto sorriso e servì, nonostante la sua mente fosse altrove e interamente rivolta all'immagine di Andrea avvinghiato a Virginia. Li vedeva mentre si sorridevano, si parlavano, si toccavano, mentre dormivano assieme. Immaginava la donna avvolta dalle sue braccia e non potè fare a meno di sentire una voragine fastidiosa al centro dell'addome, che le dava la nausea.
Sapeva che lei non fosse nessuno per provare quelle sensazioni e che Andrea fosse un uomo libero, ma quel pensiero... le faceva semplicemente male, senza se e senza ma.
Verso l'una e mezza uscì dalla cartolibreria sovrappensiero, e il suo cuore perse un battito quando avvertì una mano afferrarle il braccio.-Che diamine ci fai tu qui?! Che fai, mi stalkeri?- si ribellò lei, scansandosi da quella stretta e guardando in cagnesco Andrea, che sembrava arrabbiato almeno quanto lei.
Aveva il volto arrossato, la fronte aggrottata e una vena che pulsava istintivamente lungo il collo.-No genietto del male, ho chiesto ad Elvira dove lavorassi-
-Come hai fatto a cont... ah sì certo, grazie a Fabrizio. Vai a fidarti delle amiche. Comunque non ho voglia di parlarti-
- Beh, io sì. Andiamo a casa tua e ne parliamo con calma- la fermò nuovamente lui, mentre la gente che passava li osservava incuriositi.
-Non ho voglia di restare sola con te- si voltò dandogli le spalle, e lui fece un enorme sforzo per non urlare esasperato.
-Sei peggio di una bambina capricciosa! Pensavo fossi più matura, ma mi sbagliavo!-
Lei si fermò, girandosi di scatto ed avvicinandosi all'uomo con espressione di minaccia.
-L'unico moccioso sei tu che giochi a fare l'amante di una stronza egoncentrica e non mi hai mai detto nulla! Ora se permetti, vorrei tornare a godermi il mio schifo di giornata-
Andrea stavolta la lasciò andare, osservandola mentre andava via. Era nervoso, con lei e con sé stesso, ma non riusciva proprio a tollerare il comportamento della donna.
Tornò a casa di pessimo umore, buttandosi sul letto per il fastidioso cerchio alla testa.
Non l'avrebbe cercata, era stanco di essere respinto, ma era ancor più stanco che la figura di Virginia fosse così pesante e costante.
Si addormentò pensando ad Alba e alla notte passata abbracciati insieme, e si chiese come potesse tutto precipitare da un momento all'altro.Si svegliò a causa dello squillo del suo cellulare. Rispose d'impeto, pensando fosse la donna che aveva accompagnato il suo sonno.
-Amico!-
Andrea si toccò il volto esasperato.
-Ciao Fabrizio- salutò, non nascondendo la delusione nella voce.
-Lo so, ti aspettavi una chiamata da qualcuno che ha più seno di me, lo so. Mi dici che è successo con Alba?-
-Ha scoperto della storia con Virginia, non so come. Probabilmente avrà parlato con lei... lo saprei se solo non si comportasse da bambina!-
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Cuori interrotti
RomanceDa quando il suo primo amore è morto, per Alba la vita non è che una lotta alla sopravvivenza per poi sperare di raggiungere il suo amato, scomparso per una terribile malattia. Alba ha perso fiducia in sé stessa, nel mondo, nell'amore. L'incidente i...