Fu Fabrizio a darle la terribile notizia. La sua mente andò direttamente a quella donna che si era dimostrata talmente gentile nei suoi confronti da spiazzarla, e successivamente ad Andrea, e si immedesimò in lui, provando i suoi stessi sentimenti.
Partecipò al funerale, ma preferì sedersi all'ultima panca, da sola, lontana da occhi indiscreti.
L'uomo aveva l'aria distrutta, era sofferente, e vederlo in quelle condizioni le faceva male.
Tuttavia, Alba non si avvicinò nemmeno per dargli le condoglianze, non sapeva se la sua presenza fosse gradita o meno, e non voleva suscitare ulteriori dispiaceri.Passò la giornata in casa, nonostante il caldo, a rimuginare più volte sull'espressione che aveva Andrea, sui suoi occhi tristi e spenti. Anche a lavoro aveva la mente distratta, persino il giorno seguente, quando la madre di Andrea sarebbe stata sepolta al cimitero.
Vagava nervosamente per la casa, le ore passavano con una lentezza infinita, e sullo schermo del cellulare vi era un solo nome, quello di lui, e un vivace impulso di chiamarlo, di fargli sapere che se solo avesse voluto, lei ci sarebbe stata.Poi arrivò un messaggio, la sera, inaspettato.
Era di Fabrizio. Poche parole, che però la colpirono come una pugnalata.Credo che Andrea abbia bisogno di te.
Rilesse più volte il messaggio, come se ci fosse un altro significato dietro quella frase, ma infine seguì il suo istinto.
Prese le chiavi della macchina e corse verso casa di Andrea, tamburellando nervosamente le dita contro il volante e augurandosi che l'uomo non la cacciasse in malo modo. Tuttavia, era un rischio che doveva correre.
Trovò il portone aperto, entrò nell'ascensore e pensò con un timido sorriso al suo primo incontro con lui.
Si trovò davanti alla sua porta con il cuore in gola, terrorizzata.
Il battito cardiaco aumentò quando avvertì il rumore della chiavi muoversi nella serratura in maniera meccanica.Quando la vide, davanti a lui con un'espressione indecifrabile, rimase senza parole. Era come se la mente l'avesse desiderata così tanto di trovarla lì che ora non era preparato ad affrontare quella situazione.
Alba preferì non proferire parola, temeva che se l'avesse fatto sarebbe crollata in un pianto disperato e struggente, e non era lei che in quel momento aveva bisogno di consolazione.
Andrea indietreggiò, quello spazio appena disponibile per farla entrare, e chiuse la porta con una semplice spinta della mano.
Tornò a guardare la donna, il suo volto, i suoi occhi scuri e infinitamente dolci, e crollò.
Quasi non se ne rese conto.
Si aggrappò letteralmente a lei, afferrandola per i fianchi, e trascinandosi lentamente verso il suolo, cadendo sulle ginocchia.
Era in quella posizione stretto saldamente a lei, con la testa che poggiava sul ventre piatto ma infinitamente confortevole.
Si liberò in un pianto convulso, liberatorio, triste e al contempo sollevato per non essere stato abbandonato nel momento peggiore della sua vita.
Avvertì le mani di Alba addentrarsi tra i suoi capelli neri, accarezzarli, ed infine sentì un suo leggero distacco.
Lui non voleva lasciarla, non ora che aveva trovato riparo nel suo ventre, ma la donna ci mise un po' di forza per staccare le sue braccia dai fianchi.
Credeva che volesse lasciarlo, ma fece invece qualcosa che lo colpì nel profondo: si inginocchiò davanti a lui, dritta con la schiena, in modo tale che i loro visi fossero vicini.
Andrea sgranò le palpebre, visibilmente troppo sorpreso, e lei si curò di asciugargli le lacrime con i polpastrelli, dedicandogli un tocco delicato, dolce. L'uomo socchiuse gli occhi a quelle carezze dolci e confortevoli, di cui ne sentiva profondamente bisogno. Deglutì, per poi poggiare interamente la guancia sul palmo della donna, che lo accolse prontamente. Lui glielo baciò, per poi aprire le palpebre ed osservare il volto di Alba, che in quel momento piangeva silenziosamente con lui.
Stavolta fu il suo momento di consolarla, di eliminare con le dita quelle goccioline calde.-Perché sei qui?- riuscì a chiedere, con la voce rotta dal pianto, accarezzandole il volto.
-Sono qui perché hai bisogno di me- rispose semplicemente lei, sfoderando un piccolo sorriso triste.
-Non so se lo merito-
-Tu per me ci sei stato. E io voglio esserci per te. Voglio solo che tu me lo permetta-
Andrea annuì debolmente, per poi cedere e stringerla completamente a sé, in un abbraccio talmente forte da credere che i cuori potessero battere all'unisono. Si sentì sollevato quando Alba ricambiò la stretta, ricombaciando i loro corpi. Strofinò il viso contro il collo della donna, desideroso di respirare il profumo della sua pelle, e lei lo lasciò fare come se fosse la cosa più normale del mondo. Non badavano alla posizione scomoda, al dolore alle ginocchia, ma solo l'uno all'altra, finalmente vicini, finalmente insieme.
-È così brutto Alba, mi sento a pezzi- singhiozzò lui, mentre la donna riprese ad accarezzargli la testa per confortarlo.
-Lo so, ma non sei solo- gli sussurrò, condividendo il suo dolore, facendolo un po' suo.
Lui si staccò leggermente, solo per poterla guardare negli occhi.
-Resti?-
-Tutto il tempo che vorrai- annuì lei, mentre con la mano destra eliminava le sue lacrime.
Lui la ringraziò con lo sguardo, poggiando il capo sulla sua spalla.
-Allora credo che sarà un bel po'-
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Cuori interrotti
RomanceDa quando il suo primo amore è morto, per Alba la vita non è che una lotta alla sopravvivenza per poi sperare di raggiungere il suo amato, scomparso per una terribile malattia. Alba ha perso fiducia in sé stessa, nel mondo, nell'amore. L'incidente i...