s e t t e

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Siamo ormai a casa e abbiamo finito di pranzare da poco "a che ora hai detto che ti devo accompagnare?" Chiede Jungkook
roteando gli occhi "alle quattro" dico andando verso di lui e sorridendogli "cosa vuoi?" Chiede freddo.

Come risposta lo abbraccio "te sei strana" "no, ti voglio bene... scusa se a volte ti faccio arrabbiare o ti stuzzico, ma è il mio carattere. Ti prego non intralciarmi la strada che potrei farti male, sai che succede ad una pietra in mezzo la strada? Viene calpestata da una macchina, ed è quello che succederà a te se proverai a fare qualcosa contro di me.

Non è una minaccia ma un avvertimento.

Sei troppo protettivo nei miei confronti, non che sia un male, ma esageri... Jungkook ti prego dimmi che hai capito..." intanto mi stacco per guardarlo bene in viso "con questo cosa stai cercando di dirmi?" "N-nulla, e-era solo un avvertimento..." "un avvertimento per dirmi che ti stai innamorando di nuovo di Taehyung?" "No! Jungkook, ti ho voluto avvisare e basta. Con permesso, vado a prepararmi" non so bene perché gli ho detto quelle cose, so solo che le penso sul serio.

Mi cambio, indossando degli shorts e una maglietta rossa a maniche corte. Infilo le mie airforce nere ed esco di casa, aspettando l'arrivo di mio fratello.

Sento poi il rumore di una moto che si ferma, di scatto mi giro "hey Lyla" "oh, c-ciao Taehyung, dove vai?" "Sto tornando a casa, sono andato a prendere delle cose" vedo i suoi occhi dalla visiera del casco che aveva alzato "tu devi venire a casa mia giusto?" Annuisco, incapace di parlare difronte a tale bellezza "ti accompagno io se vuoi" improvvisamente il mio cuore perde un battito... aiuto.

"Ehm... va bene, lo dico a Jungkook ed esco" affermo girandomi e rientrando in casa "Jungkook!" Urlo per farmi sentire "Puoi anche non accompagnarmi! Vado con Ta-, prendo l'autobus!" "Ma Lyla sono pront-" non lo lascio finire che chiudo la porta e mi dirigo verso il grigio che intanto si era tolto il casco... è così bello.

"Allora andiamo piccola?" Credo di aver sentito male "cosa?" "Ehm... andiamo?" Annuisco e mi metto il casco, salgo sulla moto dietro di lui e poso le mani sui suoi fianchi, cercando di non stringere troppo "aggrappati, si va veloce" detto questo parte, e aveva pienamente ragione.

Sfreccia talmente veloce che, dalla paura, mi sono allacciata a lui come un koala. Lo sento ridere, mentre io sto pregando tutti gli dei per non fare un'incidente.

Dopo qualche minuto di terrore lo sento rallentare, fin quando non si ferma del tutto "hai avuto paura?" Provo a scendere dalla moto senza cadere, siamo fuori il vialetto della casa "NAH, NON HO AVUTO PAURA, SONO SOLO TERRORIZZATA! NON CREDO CHE SALIRÒ PIÙ SU QUELLA MOTO, O SU QUALSIASI MOTO!" Dico per poi togliermi il casco velocemente, sembro una pazza, ho i capelli tutti arruffati a causa del vento e sto provando insistentemente a metterli apposto "non ce n'è bisogno, sei sempre bella, e poi è inutile, non si sistemano" "prima cosa, dici questo a tutte? E seconda cosa, lo so che non sta cambiando assolutamente nulla, ma almeno sono in pace con me stessa" "vabe, se ti fa stare meglio" dice scrollando le spalle e scendendo anche lui dalla moto, si avvicina poi a me e mi sussurra "e no, non lo dico a tutte".

Rimango lì, quasi pietrificata, quando lui si gira con un ghigno sfacciato e inizia ad andare verso il cancello d'ingresso.

È irritante...

𝓜𝔂 𝓫𝓮𝓼𝓽𝓲𝓮'𝓼 𝓫𝓻𝓸𝓽𝓱𝓮𝓻 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora