Al mondo, a mio modesto parere, esistono due tipi di persone.
Ci sono quelli così sfigati da non aver mai avuto una gioia che fosse una, da essere ormai grandi e vaccinati, ma non aver mai nemmeno baciato un altro essere umano. Così sfigati che se un giorno avvenisse l'apocalisse loro prima vedrebbero morire tutti i loro cari, e poi, dopo tanto dolore e tanta fatica per sopravvivere, morirebbero anche loro. Così incredibilmente sfortunati da non aver mai trovato per terra nemmeno un centesimo, ma da essersi ritrovati con 15 chewing gum spiaccicati sotto la suola in un colpo solo almeno una volta nella vita.
Poi, ci sono quelli così fortunati da aver trovato l'amore della propria vita a soli 14 anni. Con un culo così stratosfericamente grande da non aver mai nemmeno dovuto mettere in dubbio la considerazione che hanno di sé stessi perché, di fatto, sono perfetti. Così fortunati da uscire di casa e ritrovarsi davanti una scia di banconote che li attende proprio nella direzione in cui, guarda caso, devono andare anche loro.
Bene, detto ciò, sappiate che io, Alexandra Mary Fisher, diciasettenne da ben 6 mesi, con i capelli che sono di un anonimo castano se non avessi avuto la grandiosa idea di tingerli di rosso e gli occhi nocciola più banali del mondo, faccio decisamente parte della prima categoria, mentre la mia migliore amica, Cassandra Nanette Campbell, con i suoi occhi azzurro cielo, la pelle diafana e perfetta come la porcellana e i miliardi sul conto di famiglia, è decisamente parte della seconda.
Bisogna dire, poi, che esiste una terza categoria, quella delle vie di mezzo. Ci sono quelle persone che non hanno né una sfiga assurda, né una fortuna disumana, bensì sono succubi del karma a periodi alterni: hanno le loro settimane buone in cui la persona di cui sono follemente innamorate finalmente gli parla e, magari, gli chiede anche un appuntamento, e quelle nere in cui nessuno gli leva un bel debito in matematica. Ma ehi, questa è la vita e sappiate che chi dice che la fortuna è cieca e che il karma non esiste, o appartiene alla seconda categoria, o non sa di cosa sta parlando, oppure, più probabilmente, è fatto/ubriaco.
Ma, tornando a noi, di questa ultima ed anonima categoria, sempre e comunque migliore della prima, fanno parte altre due importanti persone: Ashton Fletcher Irwin, il mio migliore amico maschio, con i capelli e gli occhi color del miele e con un'adorabile risata altamente contagiosa (prima che possiate chiedermi se mi sia mai presa una cotta per lui, sappiate che sì, è successo, e sì, da allora sono nella friendzone di un buffissimo gay fissato con le bandane); e Olivia Chantal Jones, l'ultima componente della mia stretta cerchia di amici, che porta la frangetta da quando la conosco e che ha il naso ricoperto di leggerissime efelidi in grado di rendere il suo sguardo timido ancora più interessante agli occhi dei ragazzi.
Bene, suppongo quindi che avrete capito il primo motivo per cui tra tutte queste persone io appartengo alla prima categoria: l'aspetto fisico non gioca, né lo ha mai fatto, a mio favore. Ma proseguiamo.
Parliamo di caratteri: voi direte che se una persona non ha ricevuto la grazia divina per quanto riguarda l'aspetto, almeno nel carattere sarà stata fortunata, no? Ebbene: no. E se avete pensato anche solo per un secondo che la cosa fosse possibile vuol dire che non avete letto bene la descrizione del primo gruppo. Perché non solo non ho il corpo né il viso di una fotomodella, ma sono carente anche sotto altri aspetti, come la dolcezza (caratteristica ben presente in Olivia, nonostante combatta con un ostinato cinismo), il senso dell'umorismo (decisamente abbondante in Ashton, anche se a volte tende a sfociare nellidiozia) e l'autostima (sicuramente funzionante in Cassie, a pari merito con la solidarietà verso i suoi amici sfigati). Al contrario, sono alquanto ironica, troppo precisina, a volte tendo al masochismo e sicuramente non manco di autocommiserazione, ma, peggiore di tutto, sono negata, ripeto, negata nei rapporti umani e in quelli sociali.
Dunque, detto ciò, credo che continuando con la storia vi renderete conto da soli del perché abbia fatto questa distinzione in categorie basata sulla sfiga quotidiana di ognuno di noi, ma, prima di cominciare c'è un'ultima persona di cui dovrei parlarvi.
Lui si chiama Lucas Robert Hemmings (Luke, per gli amici, ed io non sono di certo sua amica, anzi, non so nemmeno se sappia il mio nome, ma lo chiamerò Luke lo stesso). È probabilmente il ragazzo più bello a scuola, con i suoi occhi azzurri, i capelli biondi e quel piercing al labbro decisamente sexy. È quello che tutte, e anche alcuni "lui", si girano a guardare, quello che riesce a prendere il massimo sia in matematica che in filosofia, il bello e impossibile. Per capirci, il sogno proibito di ogni diciassettenne con gli ormoni anche solo vagamente svegli. E accanto a lui a fare la loro figura, ma comunque non all'altezza, ci sono sempre i suoi due migliori amici: Calum Thomas Hood, occhi e capelli scuri, addominali e bicipiti d'acciaio, sorriso dolce, astuto e fidanzatissimo con Cassandra da ben 2 anni e 4 mesi, e Michael Gordon Clifford, pelle pallida, colore di capelli diverso ogni mese (fino ad ora la tinta più assurda che è riuscito a farsi è stato il lilla), piercing al sopracciglio, cambia ragazza con la stessa frequenza con cui cambia acconciatura e, nonostante i voti non siano al top, tutti i professori, ma soprattutto tutti gli studenti, lo adorano.
Dunque cosa stavo dicendo? Ah sì, la sfiga ci vede benissimo e io sono nel suo mirino dal 26 gennaio di diciassette anni fa, quando la mia patologicamente depressa madre mi mise al mondo. Si, la situazione a casa non è delle migliori: mia madre, quarantacinquenne depressa crede che l'unica cura ai problemi della vita sia il vino bianco e da quando mio padre l'ha lasciata la cosa le è leggermente sfuggita di mano, ma non preoccupiamoci troppo di ciò, perché dopo le nove di sera dorme sempre come una bambina sul divano con la tv accesa a farle da ninna nanna, quindi nulla di ingestibile.
Tornando a noi, però, il vero problema non è solo la sfiga che mi perseguita, o la perfezione altrui che mi circonda, né la depressione di mia madre, o il fatto che il migliore amico del fidanzato della mia migliore amica sia un figo assurdo che non sa nemmeno la prima lettera del mio nome. No, il problema non è quello. Il problema è che la scuola finirà tra due giorni e oggi io sono svenuta davanti a Luke Hemmings perché quest'ultimo, servendosi della sua voce divina, mi ha chiesto di informare Cassie che Calum la aspettava all'uscita. E così ora sono in infermeria con tutte le persone sopracitate (esclusa mia madre), che mi osservano chi sull'orlo delle risate (Ashton, Calum e Michael) e chi preoccupato (Cassandra, Olivia e Luke). Allarme Rosso: Lucas Robert Hemmings è preoccupato per me mi sa che svengo di nuovo.
ALOHA
Sarò sincera: scegliere come cominciare l'angolo autrice è sempre la cosa più difficile, perché mi sento sempre un po' stupida, ma ho finalmente trovato il modo giusto: Aloha si usa per salutare ma vuol dire anche amore, pace, etc, quindi fa molto "peace and love"... ora mi sento ancora più stupida a scrivere una cosa del genere, abbiate pazienza
BTW questo è il prologo della mia seconda storia e, a differenza della prima, questa la sento molto più mia perciò se aveste voglia di continuare a leggerla, seguendo pazientemente i miei aggiornamenti, che prometto saranno piuttosto frequenti visto che ho già scritto più della metà della storia, mi farebbe davvero piacere.
Per qualunque cosa mi trovate su:
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Detto ciò, se siete arrivati fino a qui, commentate con #seiunasfigatamatisopportiamo e sappiate che avete veramente tutta la mia ammirazione.
Lots of Love
Ari
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Ice cream // Luke Hemmings
Fanfiction-E con questa cosa dovrei farci?- domando con le sopracciglia aggrottate tentando di capire per quale motivo Luke Hemmings, il playboy della scuola che tutte vorrebbero avere almeno per una notte, si sia seduto in un bar accanto a me e mi abbia appe...