19. Anche per te

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-Da quella buona, la prego, inizi dalla notizia buona.- dopo l'esitazione iniziale, è così che rispondo al medico seduto alla scrivania davanti a me e a Luke.

Prende un respiro e mi sorride. -Il tumore non è tornato, puoi stare tranquilla. È ancora tutto sotto controllo.-

Annuisco decisamente più sollevata e vedo Luke rivolgermi un sorriso molto più rilassato di tutti quelli degli ultimi minuti. -E la cattiva notizia?- indago.

-Il tessuto della laringe, purtroppo, è lievemente infiammato. Perciò ti chiedo di non sforzarlo almeno per i prossimi trenta giorni, o rischi che le cellule tornino a riprodursi nel modo sbagliato. Ed è esattamente ciò che vogliamo evitare, giusto?- cerca una conferma nei miei occhi che non tarda ad arrivare.

-Cosa devo fare?- chiedo sospettando già quale sarà la risposta.

-Non bere alcool, cerca di evitare i cibi caldi, piuttosto abbuffati di gelato e, cosa più importante, non fumare. Inoltre cerca di evitare tutto ciò che potrebbe essere dannoso per le vie respiratorie: gas di scarico delle auto, polveri, fumo passivo, borotalco e tutto il resto.-

Annuisco. Mi ricordo bene le regole che avevo dovuto seguire da bambina, subito dopo la diagnosi. È così che sono diventata pazza per il gelato: era la mia ancora di salvezza, l'unica cosa bella della malattia, ed ora che ne sono uscita mi ricorda che c'è sempre qualcosa per cui vale la pena lottare, che sia la propria vita o qualunque piccola stupida cosa.

***

Fuori dall'edificio Luke mi prende per mano e mi tira in direzione opposta al parcheggio, non riuscendo a nascondere un piccolo sorriso che va ad increspargli le labbra.

-Dove stiamo andando?- gli chiedo incapace di nascondere il divertimento nella mia voce.

-A festeggiare!- esclama contento affrettando il passo.

-Ehi giraffa- lo richiamo -le mie gambe sono più corte delle tue, rallenta.-

Il suo sorriso si allarga quando si ferma di botto ed essendo rimasta un paio di passi indietro, ovviamente, mi scontro con la sua schiena.

Alzo le sopracciglia prima di spostare la mia attenzione dal biondo alla vetrina davanti a noi. -Che cosa ci facciamo qui?-

-Te l'ho detto, Fisher. Festeggiamo.-

In quell'istante sento lo stomaco brontolare ed evidentemente lo sente anche Luke che si lascia sfuggire una piccola risata prima di condurmi dentro la gelateria.

Ordiniamo due coni: lui puffo e cioccolato, io crema e stracciatella, come la serata dello street food.

Poi ci sediamo ad un tavolino per goderci la tranquillità, che ha finalmente definitivamente preso il posto dell'ansia, e la merenda.

Luke si schiarisce la gola ed è il primo a spezzare il silenzio.

-Chi sa del- esita -della cosa?- chiede alla fine.

Sbuffo divertita. -Si chiama tumore Luke, chiamalo con il suo nome.-

Lui si morde il labbro insicuro e con un'espressione seria a rabbuiargli il viso. -A quante persone hai detto del tumore?- ritenta.

Scrollo le spalle. -Non a molte. Solo Ashton, Cassandra, Olivia e i miei genitori. E ora tu.-

-Sai- riprende a parlare dopo qualche secondo di silenzio -se là dentro ci fossero state cattive notizie, io- si interrompe con la voce spezzata ed il mio sguardo scatta su di lui. Sta fissando il vuoto e la sua espressione è decisamente sconvolta.

Prendo la sua mano libera con la mia facendo spostare la sua attenzione sulle nostre dita intrecciate con una naturalezza che non avrei mai potuto ritenere possibile. -Ma non c'erano. È andato tutto bene, questo è l'importante.- gli faccio notare. Se Luke crolla, sono certa che lo farò anche io: ho resistito per tutto il tempo della visita, ricacciando indietro le lacrime che minacciavano costantemente di sgorgare, non avrebbe senso esplodere proprio ora che sembrerebbe essere tutto finito.

Ice cream // Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora