11. Dividere un numero per zero

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-È così carino!- Meredith sospira eccitata continuando a fissare il soffitto della nostra camera mentre stringe un cuscino al petto.

-Se lo dici tu- tento di far cadere il discorso per tornare a concentrarmi sui compiti di matematica che ho finalmente iniziato a fare, ma lei continua a parlare con occhi sognanti.

-Oh andiamo Alex: è bello, divertente, più grande e ha il fascino del cattivo ragazzo... Cosa potrei chiedere di più?- sospira ancora.

Saranno almeno venti minuti che va avanti così: tutto quello che dice su Michael viene seguito da un sospiro sognante e io vorrei seriamente poter battere la testa contro qualcosa di duro per causarmi un piccolo trauma cranico pur di non doverla più ascoltare. Meredith innamorata è una delle poche cose che non mi sarei mai aspettata di vedere a questo mondo, insieme alla separazione dei One Direction e alla pizza allananas, ma ormai credo di aver capito: più una cosa sembra assurda e più probabilità ci sono che prima o poi si realizzi.

-Magari qualcuno senza malattie veneree.- tento di mascherare la frase con un colpo di tosse, ma capisco di aver fallito miseramente quando Meredith si solleva sui gomiti per puntare i suoi occhi verdi dritti nei miei.

-Non dire stupidaggini Alex, non ha nessuna malattia. Al massimo tra un paio danni perderà i capelli a causa delle tinte, ma per quello esistono le parrucche.-

Scoppiamo entrambe a ridere a quelle parole, immaginandoci la disperazione di Michael quando si ritroverà senza nemmeno un ciuffo in testa a causa di una decolorazione finita male.

Istintivamente mi porto una mano ai capelli colorati di rosso e non posso fare a meno di sperare di non fare la stessa fine anche io.

Passa qualche secondo di silenzio durante il quale riesco finalmente a concentrarmi sull'esercizio che ho davanti, prima che Meredith parli ancora.

-Perché non guardi cosa c'è lì dentro?-

Alzo lo sguardo e la vedo indicare la piccola chiavetta nera che, dopo la serata al bar, ho completamente dimenticato, abbandonata sul comodino.

-Perché non voglio dargli la soddisfazione di credere di avermi abbindolata come fa con tutte le altre.- rispondo tornando a concentrarmi sul grafico della funzione esponenziale che sto tentando di risolvere, ma vengo richiamata da uno strano verso attutito dal cuscino che mia cugina si sta spiattellando in faccia.

-Ti sei innamorata!- grida quando si toglie l'oggetto dal viso.

Scuoto la testa. -Non direi.- scrivo il risultato dell'esercizio e mi volto nella direzione della mora -Ammetto in passato di essere stata attratta da lui, ma questo era prima che si rivelasse per quello che è. Ora lo trovo disgustosamente maschilista, infantile ed irritante.-

-Come ti pare.- lascia cadere il discorso e io ritorno a concentrarmi sui compiti.

La sento armeggiare per qualche minuto con non so cosa e, poco dopo, una melodia riempie il silenzio che si era formato tra di noi. È una bella canzone e non credo di averla mai sentita, ma di sicuro non è il genere di Meredith.

-Che cos'è?- chiedo sorridendo incuriosita prima di voltarmi, ancora una volta, nella sua direzione.

-Drown dei Bring Me The Horizon-

A quel punto scorgo la piccola chiavetta USB inserita nel portatile che tiene sulle gambe e sbarro gli occhi.

-Meredith!- mi lamento e lei inizia a sghignazzare.

-Scusa, ma ero curiosa!- si giustifica e io non ribatto nemmeno perché cercare di far cambiare idea a mia cugina è come dividere un numero per zero: impossibile.

Ice cream // Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora