5. Dress code: casual.

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Tutti i martedì sera d'estate io e mia madre li passiamo a giocare a Cluedo. È una sorta di tradizione che portiamo avanti da quando papà ci ha lasciate. A lei serve come sfogo e crede che lo scopo del gioco sia trovare l'assassino che ha ucciso il suo ex marito (perché per lei è come se fosse morto) e congratularsi con lui, e per quanto questo sia macabro non riesco a fargliene una colpa. Per me, invece, è un passatempo, il mio modo per trascorrere del tempo con lei.

-Tesoro, mi andresti a prendere un'altra bottiglia?- mi chiede mentre comincia a preparare il tabellone e le pedine.

Io annuisco alzandomi dal pouf color crema sul quale ero comodamente seduta (leggere: stravaccata). Ormai ci ho rinunciato: mia madre e il vino bianco sono inseparabili. L'unica volta che le ho nascosto tutte le bottiglie lei è andata fuori di testa ed è corsa al supermercato a farne una scorta: ha comprato 200 litri di bollicine, e non sto esagerando purtroppo.

Mentre rientro in salotto con quello che mi ha chiesto e con una lattina di coca cola per me sento il campanello suonare.

***

-Dobbiamo parlare.- è la prima cosa che mi dice Cassandra alle spalle della quale c'è Ashton.

-Ciao anche a voi- ironizzo facendoli entrare, poi mi affaccio in salotto -Mamma è un problema se rimandiamo a domani? Sono appena arrivati Ashton e Cassie e mi ero totalmente dimenticata di averli invitati.- mento.

Lei mi sorride con quel suo sguardo un po' perso a causa dell'alcool e poi si illumina come se avesse avuto un'idea grandiosa. -Perché non li fai giocare con noi? È più divertente se siamo in tanti!- esclama.

E mentre penso ad una scusa per rimandare la partita, Ashton si intromette: -Si la prego signora Fisher, è un secolo che non gioco a Cluedo!-

Mia madre si irrigidisce per poi tornare a sorridere. -Non sono più la signora Fisher, sono tornata ad essere da un po' la signorina Owen, per mia fortuna.- poi guarda me -Bene, direi che è deciso tesoro. Vai a prendere qualcosa da bere per i tuoi amici e mettiamoci all'opera: questa sera devo essere io a trovare il killer di quello stronzo del mio ex!-

***

Un'ora e quarantasette minuti dopo la partita a Cluedo è ufficialmente terminata e mia madre, in lacrime a causa della sconfitta, decide di andare a dormire, portando con sé una bottiglia di Chardonnay.

-Mi dispiace averla fatta piangere, se lo avessi saputo prima avrei finto di non indovinare.- Cassandra mi guarda mortificata.

Muovo una mano stanca. -Figurati, è normale, fa sempre così. Domani mattina se ne ricorderà a malapena.-

Lei annuisce poco convinta mentre Ashton, che era seduto a terra a gambe incrociate, si sposta sul divano.

-Allora- esordisco -a cosa devo l'onore?-

Cassie si illumina -Giusto! Me ne stavo dimenticando- e Ashton inizia a sghignazzare. E quando Ashton è sobrio e sghignazza vuol dire che ciò che succederà non sarà nulla di buono.

Cassandra si sforza di essere seria e mi guarda negli occhi. -Luke Hemmings mi ha chiesto il tuo numero e il tuo indirizzo, per caso c'è qualcosa che vuoi dirci?-

Mi congelo sul posto decisamente colta alla sprovvista.

-Ma io quella giraffa bionda la denuncio per stalking!- esclamo incapace di controllare il tono di voce.

Ashton continua a ridere senza nemmeno sforzarsi di nasconderlo. Cassandra, invece, mi fissa intensamente.

-Alexandra Mary Fisher- mi richiama -voglio la verità: cos'è successo sulla ruota panoramica?-

Ice cream // Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora