1. Alannah May

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-Non sono convinto Liv-

-Ma perché no? È la festa di fine anno. Ci sarà tutta la scuola Ash. Dobbiamo andarci.-

Ho la testa appoggiata sul banco e tento di non addormentarmi mentre la prof di storia spiega. È l'ultima ora dell'ultimo giorno di scuola e una vecchietta vestita con un tailleur magenta (un pugno in un occhio sarebbe una tortura meno dolorosa, se lo state chiedendo a me) ci racconta di come Maria Antonietta abbia proposto di dare al popolo brioche anziché pane. È assurdo lo so.

Intanto, però, sento Ashton e Olivia nel banco dietro a quello che condivido con Cassie, discutere sulla festa di fine anno organizzata per l'11 di giugno, mentre quest'ultima, senza farsi beccare dall'audiolibro vivente che è la nostra prof, chatta con il suo dolcissimo Cal.

Improvvisamente qualcuno, la cui voce non riesco ad identificare, ricorda alla prof che è l'ultima ora dell'ultimo giorno e che tutta la scuola si deve riunire nell'atrio 5 minuti prima della campanella per fare il countdown (non chiedetemi perché la nostra scuola abbia delle usanze del genere, perché non saprei rispondervi). Sbuffando la donna fa un cenno della mano e ci dice che possiamo mettere via i libri.

Cassandra, allora, inizia a dirci di sbrigarci perché lei e lamore della sua vita si sono dati appuntamento infondo alle scale. E mentre sistemo l'astuccio nella borsa mi viene in mente che in queste ultime 48 ore, dopo il mio svenimento, non ho più visto colui che ne era stata la causa, né avevamo condiviso più la stessa stanza o lo stesso corridoio, perché ogni volta che lo intravedevo da lontano, o che adocchiavo uno dei suoi migliori amici, cambiavo direzione pur di non restare incastrata in situazioni imbarazzanti (cosa che mi capita molto spesso). Dunque non sono emotivamente pronta a vederlo e lo sono ancora meno a vedere il suo sorriso (perché andiamo, chi non sorride quando suona la campanella l'ultimo giorno?).

***

-Corri!- Cassandra mi tira per un braccio e accanto a noi Ashton ed Olivia continuano ad elencare lei i pro e lui i contro della festa alla quale sicuramente andremo tra 5 giorni.

-Ma io non lo voglio vedere!- mi lamento con fare teatralmente disperato.

-Oh andiamo!- sbuffa la mia amica con gli occhi azzurri continuando a trascinarmi con lei -Sappiamo entrambe benissimo che tu lo vuoi vedere. Hai solo paura che lui si ricordi dello svenimento di due giorni fa, ma vuoi sapere la verità? Luke non sa il tuo nome, figurati se si ricorda che una ragazzina gli è svenuta davanti.- Ma la vedo sorridere celando male il divertimento che questa situazione le provoca.

-Ah ah. Devo dire che mi fai morire dalle risate.-

***

Alla fine ha vinto lei e ora siamo schiacciati in mezzo alla massa di studenti gridanti mentre Calum e Cassie si baciano, Michael cerca le tonsille di una biondina con la propria lingua, Ash discute ancora con Liv ed io mi guardo attorno confusa dal caos, ma ridendo perché quella campanella finalmente ha suonato.

Ed è quando incontro due occhi azzurri che mi attirano come calamite che il sorriso mi si allarga ancora di più, perché cazzo, Luke Hemmings sì che è bello.

-Ehi- mi richiama proprio la sua voce e devo fare appello a tutte le mie forze per non sciogliermi svenendo di nuovo a causa dei brividi che la sua voce, rivolta proprio a me, mi causa.

-Ehi- lo saluto mettendo a tacere ogni genere di pensiero sconcio che il mio cervello in questo momento vorrebbe produrre.

-Senti, mi stavo chiedendo- lo vedo grattarsi la nuca in imbarazzo e subito un pensiero si fa largo nella mia mente: possibile che mi sia sbagliata? Che una volta ogni morte di Papa una cosa carina capiti anche a me e che, ti prego fa che sia così, Luke Hemmings mi stia per chiedere di uscire?

Ma ovviamente io non mi sbaglio mai e ne ho la conferma quando dalle sue labbra escono le seguenti parole.

-Sei tu quella che mi è svenuta davanti venerdì mattina?-

In questo momento, vi giuro, vorrei prendermi a schiaffi da sola. Ma mi costringo a pensare. Ho due opzioni: nego tutto e mi trasferisco molto lontano da qui per eliminare ogni sospetto, oppure mi arrendo all'evidenza e ammetto di aver fatto quella grandissima figura di merda.

Quindi, raccolto tutto il coraggio in mio possesso (che per la cronaca è praticamente inesistente), gli sorrido tentando di non sembrare patetica ed annuisco.

-Oh- è l'unica cosa che dice -Spero che tu ti sia ripresa, i cali di zucchero non portano mai nulla di buono.-

E ringrazio Dio, o chi per lui, per avergli fatto credere che la mia momentanea perdita dei sensi fosse dovuta allo zucchero, sicuramente non carente nel mio sangue, e non all'emozione di averlo sentito parlare proprio a me!

-Senti- riprende a parlare -comè che ti chiami?-

Zeus, Giove o chiunque ci sia lassù, vi prego reggetemi perché ora svengo. Di nuovo.

Spalanco gli occhi e mi impongo un tono il più normale possibile.

-Alexandra Mary Fisher, ma puoi chiamarmi Alex, o Alexandra.- ci penso su e poi aggiungo -Oppure Mary se preferisci. A te risponderei in ogni caso.-

E per la seconda volta provo il desiderio di prendermi a schiaffi da sola.

Lo vedo sorridere divertito e poi parlare ancora. -Okay, Alec- ha sbagliato nome ma lo perdono -volevo chiederti- fa una pausa e sposta lo sguardo alle mie spalle per poi riportare i suoi occhi nei miei -per caso sapresti dirmi qualcosa sulla ragazza con i capelli neri e le lentiggini con cui Cassandra sta sempre? E soprattutto, sai se è fidanzata con quellAsher?-

Che vi avevo detto? Le gioie non esistono per quelle come me. Punto. Fine della storia.

Quindi, vorrei dirgli che lui si chiama Ashton e che assieme ad Olivia e Cassie ci sono sempre anche io, ma mi ritrovo a boccheggiare confusa e, invece di correggerlo come avrei fatto se al suo posto ci fosse stato chiunque altro, mi limito ad annuire. -Lei è Olivia e Ash è gay, quindi no, non stanno insieme.-

Lui sembra soppesare le mie parole.

-Bene, grazie per le info Alannah May.-

E vi giuro, vorrei urlargli che il mio nome è Alexandra Mary e che si dice informazioni, non info. Ma per la seconda volta in meno di unora sono a corto di parole.

Ne approfitto, quindi, per indietreggiare di qualche passo e afferrare il braccio di Ashton per uscire da scuola con le urla di Olivia al seguito che ci chiede dove stiamo andando e che ci intima di fermarci. Ma quando sono giù di morale cè un solo posto in cui voglio andare e quel luogo tanto magico ed importante è la gelateria.

ALOHA

Il nostro bellissimo Luke ha finalmente rivolto la parola ad Alex, ma... l'ha fatto solo per chiedere informazioni sulla sua migliore amica.

Abbiamo scoperto che la prof di storia non sa vestirsi con colori normali e Maria Antonietta ha proposto di dare delle brioche al popolo francese tutto nella norma, direi.

Anyway, spero che il capitolo vi sia piaciuto (se è così mi farebbe molto piacere se me lo faceste sapere con un commento o con una stellina) o se vi ha fatto cagare (commentate per dirmi come migliorarmi).

Detto ciò, a scrivere così mi sento molto come una youtuber a fine video, perciò se siete arrivati fino a qui commentate con #Alexèsenzasperanze, perché effettivamente lo è.

Per qualunque cosa mi trovate su:

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Lots of Love

Ari

Ice cream // Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora