Dolores

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<Salve Charles, Ben trovato. Scarica pure qua>. Mi piace Charles, non è maleducato. Con un colpo di ernia scarica la cassa di liquori e gin. Oggi rifornimento. Si trascina giù dal camion. Tira a sé la cassa e con forza tiene sospeso il carico con la schiena e i piedi saldi. Bravo Charles. L'ometto dalla Coppola e canottiera trasporta il carico vicino al banco.
<Mia cara, ecco qua. Firma qua, prego>. Do-lo-res. <Ti fermi per un corretto, Charles. Offre la ditta>. Charles riducevi suoi occhi a due fessure e mi sorride: < mia cara, facciamo due che stasera smonto dopo gli straordinari, sarò più drenato di una piscina dopo che Dumbo ci si è tuffato>.
Gin. Caffè. Charles roseo.
Il ripostiglio. Il mazzo di chiavi: quel farabutto non ha restituito la chiave del bagno. La porta. Il piede di porco.
La cassa non offre troppa resistenza, un colpo di leva e il coperchio si alza. Inizio il lavoro e dispongo le bottiglie sotto al banco. Charles mi guarda affamato. Un vecchio ma con la fame di un giovincello: <Abbiamo messo su un bel locale, Dolly>. Lo correggo: < Mio padre aveva ragione: tutto torna. Aver lavorato così tanto alla fine gli ha reso una figlia che ha sistemato i suoi affari, che riposi in pace>. Charles annuisce.
La porta si apre.
Lui. È tornato. Immagino per un caffè: < Salve di nuovo>. Il rosso spelacchiato ha uno sguardo ancora più estraniato dalla realtà: < Signorina, un caffè prego>. Neanche prova a ricordare:<Subito. Deve forse usare il bagno dopo? >. L'ometto esita. Poi facendo tremare il suo labbro inferiore soffia la sua risposta: < magari dopo, le ho portato questa>.
Mi porge dalla salopette, la chiave. È venuto qui di proposito o non si cambia da allora? Mi ha sporcato il pavimento: <Bei modi garbati che ha, lo sa che mi ha lasciato una bella chiazza arcobaleno? Ha forse una passione per la pittura, lei? Grazie per la chiave>. L'ometto trema, rimane colpito: <chiazza. Vorrei quel caffè, prego>. Te lo faccio il tuo caffè, sicuro: < Arriva>. Il bollitore acceso. Charles posa i bicchieri: < Doveva proprio aver bisogno del bagno se poi non ha restituito la chiave e che fretta. Mi scusi il disturbo ma lei non è uno di quegli ingegneri della stazione. Ho consegnato una cassa per voi>. Il tipo scoppia in un gridolino: <Grazie del caffè, ho proprio bisogno del bagno. Noi non lo abbiamo e sono stitico, confesso di vergognarmene ma quando mi capita ho l'impulso di avere molta fretta>. Che faccia tosta: < Stavolta la chiave non la prenderà e porterà fuori>. Il baffo spelacchiato si muove. La chiave. Il calpestio degli assi e la porta si chiude. Charles saluta ed esce dalla porta sul retro.
Silenzio.
Il rosso esce, restituisce la chiave senza salutare. Quel tipo è proprio strano.
Che strano, il furgone non ha fatto rumore di solito fa un fracasso, il motore.
La cassa. Portiamola fuori. Il vicoletto dove scaricano i pancali è stranamente deserto. Un gatto o due bazzicano qua.
Ma adesso vuoto.
Il furgone è ancora qua.
Una palla bianca sporge da dietro un pancale. Non è una palla sporca. Charles, per nostrossignore cosa ti è capitato.

Valiant and ValiantDove le storie prendono vita. Scoprilo ora