Valiant and Valiant

Theodore

<Il caso sarà nostro>. Eddie mi guarda sorridendo. La donna, seduta sulla sedia mi rivolge un cenno di fiducia. Ben truccata. Una donna immagine. Rappresenta il suo direttore, dopo averlo detto ha mostrato il cartellino della banca. Ironico che stiano così le situazioni finanziarie. Così scomode. Ci passa l'ultimo avviso di mancato pagamento. Perché l'ultimo? Perché al direttore non interessa stressarsi ulteriormente. Paradossalmente alla nostra futura dipartita dall'agenzia, ci chiedono di partecipare all'appuntamento per parlarci di un lavoro.
La riuscita dell'impresa porterà a cosa? Sono felice. Tanta immondizia quanto tesori da ricevere. Mi rivolgo alla signorina: < Signorina Charlotte. Che mi prendano il volo, le sopracciglia se questo non è un possibile ingaggio da parte del direttore>. La signorina fa un cenno con la testa e con tono calmo: < Martedì, il direttore l'aspetta in banca. Si precipiti assieme a suo fratello>. Esce. Nessun commento sul vetro. Lei riconosce la nostra situazione tuttavia non resta che Il caso può essere solo uno: la scomparsa di un cartone animato. Eddie guarda la porta dal vetro rotto e si rivolge a me: <Teddy, che bolle in pentola?>. <Si rivolgono alla nostra agenzia, Eddie. La banca. Nessun investimento. Non siamo garanzie per loro ma riconoscono nel nostro servizio, attendibilità. Sanno che abbiamo bisogno di soldi e che nel nostro settore siamo i più esperti nonché gli unici nel raggio di tutta Hollywood>. Eddie si gratta la spalla: < Una scomoda situazione con un cartone>.
<Eddie le cose andranno per il meglio da oggi o io non sono tuo fratello,non lo senti? Aria fresca. Siamo rimasti a fermentare a lungo, ora stappiamo la bottiglia: che siano due o un solo caso, ti prometto che ritorneremo su. Mi credi Valiant? >. Mi guarda. Non parla. Non lo aveva mai fatto. Sento qualcosa che non ho avvertito da tempo. Gli ripeto con calma le parole: <mi credi, Valiant? >
<Ti credo, Theodore>. Ride, rido.

La sera arriva. La porta è chiusa. Eddie e io percorriamo la via fino ad arrivare a casa. Ma mentre percorriamo la stra, mi volto per guardare Cartoonia. Brilla. La sua luna dal faccione assonnato bianca e solenne mi invita ad osservare coi raggi, la calma di quegli edifici straboccanti di omini scherzosi e animali.
Casa. Eddie e io condividiamo il letto. Abbiamo giusto qualche stanza e poi non si può ambire a di più.
Il barattolo del caffè contiene del tabacco. La pipa è colma di tabacco adesso. Eddie esce dal bagno in canottiera e  braghe: < Micheal ha perso il lavoro. Sono diversi>. <Non ricomincerai con la storia dei comunisti? Hanno chiuso quel cinema perché trattava temi non consoni agli ideali del nostro paese. Pensa se ora si dovesse sentire "compagno" qua e là come se fossimo ancora a scuola. Mi diverti, Eddie. Ahimè se fosse che la Russia sta pian piano disintegrando il nostro paese dall'interno, allora mi cadranno tutti i denti>.
Eddie si asciuga la faccia col panno che gli getto: < i temi trattati al cinema sono stati criticati, Fred mi ha detto che diversi film sono entrati nella lista nera. Io sono convinto che non si tratta solo di un caso. Questo E' un caso, Theodore>.
Non sento nessun cartone, che stia dubitando del fine della nostra agenzia: risolvere casi sui cartoni animati?
<Valiant! Parli come se ti avesse morso una tarantola. Cosa indossi, scarpe reali? Cosa è scritto sulla nostra porta, niente. Ammetto che abbiamo un senso dell'umorismo al di fuori del comune, noi stessi siamo fatti di comicità e non la puoi cancellare con una gomma o una banconota. Ti dirò che se la mia pipa emette ancora del fumo è perché mi ci sono affezionato ma sopratutto è perché ci tengo. Non si tratta di tabacco, Eddie. Tu sei ancora qui. Io sono qui. La ditta sta in piedi come questa casa>.