La ACME. La fabbrica dei sogni. Il santuario degli intrepidi. Mi venisse un colpo se non ha preso le giuste precauzioni. Un edificio enorme in mattoni. L'insegna ACME sovrasta il portone ed esplode una nube dalla finestra in frantumi. Cartoni affollano con una scala e un pompiere allegro e nanerottolo srotola una serpe lunga, gonfia di acqua: il fuoco è spento. Il rappresentante del signor ACME corre fuori dal portone. Un uomo gaio dagli occhiali spessi in giacca e cravatta: " Mister Valiant! Mister Valiant! Lei è qua. Non bada ai" piccoli inconvegnenti" la stavamo aspettando. Attendiamo le sue recensioni sui nostri prodotti da molto>.
<Ecco qua mister, il signor ACME? > Gli porgo
La busta gialla gonfia dei miei fogli freschi d'inchiostro della macchina da scrivere>. Eddie è perplesso: non sa niente di questo mio impiego. Diciamo che ho avuto conoscenze e non si è mai interessato alle mie pratiche. Non ha mai visto il titolare dell'azienda e ha messo piede qua solo in mia presenza oggi.
Il gaio ometto sorride e ci fa cenno di entrare.
Ascensore. Sala conferenze. Una scimmia incravattata fuma il sigaro e porta con sé la sua valigetta piena di banane. Entriamo. Ci sediamo. Un tavolo lungo. Quadri dei prodotti dipinti ACME. Scatole aperte sparse in un angolo. Il gaio ometto scarta il pacco e inizia a leggere. <Signor Valiant, abbiamo quindi problemi con la precisione del nostro puntatore a sorpresa? >
<intende il guantone? Si, migliorato che serve più a frantumare i vetri piuttosto che a neutralizzare i vostri "nemici". Il gaio omettocridacchia: <oh signor Valiant, noi della ACME non vorremmo mai che le succedesse qualcosa neanche se il suo articolo sul giornale ha fatto scendere il numero dei nostri clienti.
No, no si figuri d'ora in poi niente più sorprese solo istruzioni e gadget>.
Eddie è impaziente: <Teddy, posso parlarti un attimo? >
<Ci scusi>.
Usciamo dalla sala mentre il rappresentante continua la lettura.
<Teddy, qui qualcosa puzza e non mi riferisco alla polvere di dinamite ma a una vera e propria caccia all'uomo. Hai.. problemi con questi della ACME? >
<Eddy sarò sincero: abbiamo avuto dei trascorsi non indifferenti di cui non ti ho mai parlato, perché adesso, perché adesso.. dobbiamo essere più sinceri possibile. Ma tranquillo adorabile pacioccone, abbiamo raggiunto un accordo. Se qualcuno dovesse farmi del male tu ne staresti fuori te lo prometto>.
Eddie per la prima volta avverte tensione in me. No, non è così che voglio percepire il nostro rapporto : come una bistecca che sta su una griglia troppo rovente.
Rientriamo. <Bene, bene vedo che con i buchi ce la caviamo signor Valiant. Bene bene. Ecco la sua paga. Eddie mi guarda e si tiene per sé le sue domande. La prendo, misera paga. <Ed ora a noi: desiderate altro? >
<Tagliamo corto, abbiamo bisegno di un vostro grammofono>.
<Capisco, e per cosa se posso chiedere? >
<I nostri affari ci appartengono.>
<Signor Valiant, mi creda sulla parola che non sono qui per ostacolarla ma un grammofono è ordinato solo dalle classi diciamo più benestanti a Cartoonia. Sa dei rischi che corre un cartone con la musica. Non esiste altro che posso porgervi? > Eddie parla: < una grossa mano e un minuscolo grammofono mister>. Il rappresentante titubante lucida gli occhiali poi chiude la busta e prende il telefono : < Jennifer? Mi chiami il responsabile
della produzione grammofono. Abbiamo urgente bisogno del prodotto per un controllo inaspettato.
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Valiant and Valiant
HumorLa nascita dell'agenzia investigativa "Valiant and Valiant" mette in allerta i delinquenti di Cartoonia che pur di rimanere a galla sono disposti a collaborare per togliere di mezzo i due fratelli.