Theodore

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È tarda serata.
Eddie mi sta a fianco.
Siamo alla fabbrica. La sbarra si alza. Nessun cane come avevano detto i nostri "compagni segugi" a scortarci. Dopo il nostro ritrovo con loro abbiamo dovuto attingere alla nostra diplomazia per cavarcela e farci dare spiegazioni sull'ora e l'organizzazione dei progetti di Spike:
Tornare alla fabbrica scortati, identificarsi, raggiungere la squadra di Spike con lui medesimo e attendere che gli "invasori" durante la notte realizzino il colpo. Il piano è discretamente semplice: Al termine di una comune giornata di lavoro all'insegna di una delle più temute bande di Cartoonia che tengono segreta la loro ditta neanche fosse una tesoriera, spegnere le luci, nascondersi e con l'aiuto di un po di fortuna acciuffare i delinquenti che hanno rubato alcuni campioni della formula per impedire ulteriori furti.
Tutto questo grazie all' ingegno costante e sudato del nostro direttore di banca oramai strozzato dal laccio della malavita Cartooniana.
Alla base di tutto il nostro castello di carte, o cartoni, abbiamo le informazioni di una spia che ha accettato di entrare nella banda avversaria a patto di trovare informazioni utili su come farla fallire, uno di questi fa parte della banda di Spike ed è il portavoce del direttore di banca che a sua volta lo ha assoldato per spiare e ricavare informazioni al fine di eliminare entrambe le bande,motivo per cui la banca è a pezzi e la formula è in circolazione.
E infine come tappo alla frattura di questa diga enorme nella quale vi implode un fiume in piena, ci siamo io e mio fratello, i Fratelli Valiant. Valiant e Valiant.

Io ed Eddie siamo i soli.
Freddo. La sbarra si alza ma nessuno che esce.
Eddie mette mano alla pistola, io pure. Avanziamo sull'asfalto.
La luna bianca tinge di bianco il nostro percorso.
Eddie avanza verso quella che assomiglia a una cabina. Esce, mostra un pezzo di giocattolo masticato. Ma nient'altro.
Andiamo avanti. Siamo in silenzio. Si muovono le fronde delle siepi. Ecco l'entrata principale. Ma le istruzioni sono di  passare dalla stradina a fianco la siepe così facendo si evitano gli altri perimetrali. Bisogna seguire una seguenza di passi così si dà l'idea che effettivamente i turni di lavoro siano finiti e che niente vada storto. Eddie tira fuori dal taschino un fazzoletto con sopra le istruzioni.
l'edificio. Strisciano, saltiamo e poi entriamo nella siepe.
La porta.
Tiriamo fuori la chiave. La porta non è allarmata.
Il passaggio a un edificio buio mette agitazione. Noi qui vediamo una porta ma dentro è il vuoto echeggiante che spaventa. Si muovono i meccanismi della serratura. Eddie la apre. Spinge piano la porta in avanti. Nero.
Eddie mi guarda ironico e sussurra: < Teddy, vieni>. Eddie mi dimostra di essere saldo di nervi, molto bene perché grazie a lui mi sento forte.
Secondo le istruzioni si deve accendere con un interruttore la luce. Tocco a sinistra della parete. Perdo l'equilibrio. Vuoto, a destra invece. Tasto più volte il muro. Ecco qualcosa di diverso dal muro. Plastica. Tiro in su. Accesa la luce. Il muro del soffitto è vicino le nostre teste. Uno spogliatoio. Panchine, armadietti. Estintore, etichette. Questo è il passaggio a qualcosa di più vasto. Ecco la porta. Una torcia e una radio dagli occhioni ci ammicca. Ci fa vedere. Con i sopracciglia un etichetta sopra la sua testa metallica. C'è scritto  prendi, Spike. Accendi. Si ecco. Un rumore di bit, fracasso leggero. E poi:< valiant. > la voce di Spike.
Eddie mi fa cenno di rispondere: < Si. >
<Disattiviamo gli allarmi, fate presto, quando arrivate fatevi scortare da Eugenie, sarà colui che vi si presenta davanti appena varcate la porta. Presto. Poi nascondetevi dove dice lui>.
<si. Andiamo>.
Spengo la radio. Si apre la porta piano. Un ometto in tuta alto e smilzo, col volto coperto dalla maschera respiratoria ci fa cenno di entrare, pare rallentato nei movimenti. Non parla.
Eddie mi sta al fianco. Nel momento in cui il tizio mette mano al l'interruttore per spengere la luce, Eddie pare sussultare.
Sentiami la voce stridula che ci dice di andare avanti. La torcia ci illumina il passaggio. Un tavolo, ci mettiamo sotto. Sentiamo l'eco. È l'interno di dove siamo stati quando è scoppiata la fuga delle creature. Nessun urlo. Il tizio scompare. La voce di Spike riecheggia: < Adesso banda. Non mi vedete. Ma potete sentirmi. State fermi per carità. Non muovetevi saranno riattivato gli allarmi interni, sapete che servono a creare l'illusione di un colpo perfetto. Quando i furfanti disattiveranno gli allarmi sapranno che ci sarà campo libero ed entreranno per sicurezza di aver disattivato le nostre protezioni ma loro non sanno che è proprio la nostra spia ha fornito i codici di sicurezza. Silenzio,adesso. Una volta dentro, gli pioveremo addosso.
Silenzio. Allarmi attivati.
Buio.
Eddie mi tiene la giacca e mi fa avvicinare a lui: <Teddy, non so come dirtelo. Ma ho un brutto presentimento> ma cosa ha: < Eddie, calmati. Non è il momento. >
<La sua voce.. >
Ma cosa vuole:< Eddie.. >
<non è da cartone.. È una di quelle bestie.. >
<Spike? >
<Del tipo mascherato.. Gli ho visto gli occhi. >
<Eddie calmati, sussurra, gli occhi? >
<la voce come la cavia, gli occhi rossi come una di quelle bestie di oggi>.
Sono confuso.
Ma lui così sicuro: <che c'è? >
Eddie si arma: < una di quelle bestie manderà a monte il piano>
Che mi venisse un colpo.
Non possiamo fare niente.
Solo aspettare.

Arriva la notte.
Gli allarmi sono stati disallarmati.
Ho paura. Eddie respira a fatica.
Il ferro umido della pistola. I proiettili cartoni che tamburello dentro.
Un vetro fa rumore.
Eccoli. Tamburello.Eddie respira a fatica. Io sudo.
Una porta si muove. Noi fermi.
Passi. Luci. Fari luminosi.
Passi vicini.
Uno sparo. <Attenti! > riecheggia sparendo negli spari che illuminano i ragazzi di Spike, le faine.
<Che diavolo fate voi? A loro non a me Nooo! > Spike urla. Urla veramente forte. Un odore di fumo. Ricopre la sala. Spike guaisce.
Spari. Alcuni ragazzi di Spike sparano contro i membri della loro banda. EDDIE.
Afferro Eddie e spariamo alla cieca.

Valiant and ValiantDove le storie prendono vita. Scoprilo ora