CAPITOLO SEI.

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Harry si trovava in una stanza che gli sembrava di aver già visto, era buio quindi non riusciva a distinguere gli elementi all'interno dell'enorme sala. C'era un tavolo molto lungo al centro, e quando guardò in alto riconobbe subito il lampadario di cristallo: era lo stesso che aveva visto nel ricordo di Silente. Capì che si trovava a Villa Malfoy, ma tutto era così offuscato e confuso che non capiva come ci fosse arrivato né perché si trovasse lì. E cosa più importante, quando cercò di muoversi nella stanza sembrava che non sentisse più i piedi, era come se quando provava a muoverli questi non rispondessero, al contrario scivolava sul pavimento lucido come se fosse sugli scii. Cercò di parlare, ma dalla sua bocca non uscì nessuna parola, piuttosto un sibilo. Vide entrare nella stanza due figure maschili, entrambe indossavano mantelli scuri, e subito li riconobbe: uno era Lucius Malfoy, e l'altro era Voldemort. Così strisciò velocemente fino a dietro una delle tende ricamate che coprivano la porta finestra, e si nascose lì dietro, sperando di non essere notato.

"Mio Signore" Harry non aveva mai sentito la voce di Lucius così bassa e flebile, parlava a singhiozzi e sembrava sforzarsi per dire anche la più piccola sillaba "Mio Signore, D-draco non è pronto, Signore, se lei potesse, Signore, dargli un po' più di tempo" implorò. Voldemort lo guardò cercando di rimanere calmo, ma con scarsi risultati, al contrario sul suo volto si formò un'espressione di sdegno.

"Più tempo? Io non ho tempo, Lucius" sibilò e intanto gli girava intorno con la bacchetta alla mano. Il Signor Malfoy sembrava perdere un battito ogni volta che Voldemort faceva un passo o diceva una parola, era così terrorizzato da lui che si irrigidiva al suo solo sguardo.

"Perché non chiederlo a qualcun altro, Mio Signore?" Lucius prese il coraggio di parlare, ma tremava come una foglia. I suoi occhi rossi e lucidi, il viso scavato come quello di un uomo che non dorme e non mangia da giorni, i capelli non erano perfetti come li aveva sempre visti, bensì erano spettinati e avevano perso tutta la loro solita lucidità. Lucius Malfoy al cospetto di Voldemort aveva perso ogni spavalderia, ogni suo atteggiamento di superiorità, il solito disprezzo che Harry trovava nella sua voce completamente svanito, non c'era traccia dell'uomo che lui aveva conosciuto. Harry provò un senso di disgusto nel guardarlo e nello scoprire la sua finta sicurezza, ma infondo gli faceva anche un po' pena. In quel momento non poteva sfoggiare la sua ricchezza, le sue conoscenze o la sua bellissima famiglia Purosangue: questo non sarebbe servito ad evitare che Voldemort lo uccidesse. In quel frangente era soltanto Lucius Malfoy, al cospetto del più grande mago oscuro di tutti i tempi, pregandolo di risparmiare suo figlio.

"Non posso chiedere a qualcun altro!" Voldemort gridò e Lucius emise un suono stridulo e abbassò istintivamente il capo. Poi il tono di Voldemort si fece improvvisamente più calmo, ma mantenendo sempre il chiaro disprezzo che provava per la persona che aveva davanti. "Mi serve qualcuno che sia vicino a lui, qualcuno che possa entrare nel castello, senza che nessuno sospetti niente" Harry sapeva che stava parlando di lui.

Lucius, con le lacrime agli occhi, fece un inchino a Voldemort e si voltò verso la porta, per andarsene con in volto la rassegnazione di un uomo che aveva provato a salvare suo figlio, ma non ci era riuscito.

"Lucius, aspetta" Voldemort puntò la bacchetta verso il Mangiamorte e lo fece voltare con la maledizione Imperio. Non aveva bisogno di usare quell'incantesimo, Lucius si sarebbe voltato comunque, non avrebbe mai disobbedito al suo Padrone, eppure Voldemort lo aveva fatto per il solo gusto di vedere qualcuno assoggettato al suo potere. Il volto di Lucius sembrò sorpreso al sentire quelle parole, si poteva scorgere nei suoi occhi un barlume di speranza, magari che il Signore Oscuro avesse, per qualche motivo, cambiato idea.

"Non vorrai andartene così, dopo che hai tanto audacemente osato sfidare la mia autorità" E Lucius rimase immobile, quel luccichio che poco prima era nato nei suoi occhi adesso si era completamente spento, il suo volto di nuovo privato di ogni emozione positiva, rimaneva soltanto paura. Malfoy non si preoccupò neanche di supplicarlo di non fargli del male, sapeva che questo faceva indispettire Voldemort ancora di più. Cadde sulle ginocchia, nonostante Voldemort non avesse ancora fatto nulla, come ad arrendersi completamente a lui.

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