CAPITOLO QUATTORDICI.

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La pausa di Natale era già finita, e la scuola si era finalmente riempita di nuovo di studenti che erano tornati dalle loro vacanze. Harry si era già fatto raccontare tutto da Ron e Hermione dei loro viaggi, ma dal canto suo, era rimasto molto vago su come avesse passato quei giorni. Non poteva certo dire che aveva riempito le giornate con lunghe sessioni di baci furtivi con Malfoy, e anche qualche cosa di più.

Alla fine, a dispetto di tutte le aspettative, Harry aveva passato uno dei migliori Natali della sua vita. Aveva avuto nuove consapevolezze, e iniziato un viaggio che sapeva sarebbe stato pieno di imprevisti, ma che non vedeva l'ora di attraversare.

La prima lezione di quella giornata di Gennaio era di Divinazione, e Harry era pronto a farsi predire la morte dalla professoressa Cooman per l'ennesima volta. Ron si stava già lamentando del fatto che avrebbe dovuto fingere di vedere qualcosa in quella dannata sfera, altrimenti non avrebbe superato gli esami di fine anno. E mentre i due discutevano delle cose più credibili ma meno prevedibili possibile da poter raccontare alla professoressa, quando arrivò davanti alla botola che portava all'aula, da dietro un'armatura sbucò qualcuno che lo afferrò per la toga, trascinandolo indietro.

Era Malfoy.

Lo attirò leggermente a sé, finchè non si trovarono quasi a sfiorarsi i nasi, poteva sentire il suo respiro. Per un attimo non si preoccupò che qualcuno potesse vederli, la felicità era troppa per essere soppiantata da inutili ansie. Harry dovette fare appello a tutte le sue forze per resistere all'impulso di catturare le sue labbra in un bacio.

"Credi che io possa rapirti per un paio d'ore?" Draco fece un mezzo sorrisetto e mise una mano nei capelli spettinati di Harry, che dal canto suo chiuse gli occhi per godersi quel semplice tocco che lo mandava in estasi.

"Beh in realtà sarei molto curioso di sapere come morirò questa settimana, sai, per prepararmi" Rispose cercando di non biascicare con le parole, cosa che accadeva sempre quando Draco gli stava a meno di venti centimetri di distanza.

"Dai andiamo a volare" Draco fece finta di non aver sentito le sue parole e lo prese per un braccio trascinandolo fuori dal castello. Harry non oppose la minima resistenza, infatti per quanto potesse fingere che gli interessasse assistere alla lezione di Divinazione, in realtà non era affatto dispiaciuto di saltarla. Sicuramente Ron lo avrebbe rimproverato dopo.

I due arrivarono al campo da Quidditch che era completamente vuoto, tirava un leggero vento e il sole splendeva: perfetto per volare. Quando montarono sulle scope, Harry sentì il vento gelido entrargli nelle ossa e nei visceri, e questo gli diede la carica per concentrarsi. Stare in aria con Malfoy gli ricordò il loro primo allenamento come Serpedoro, e pensò che in quel momento aveva provato per la prima volta un senso di ammirazione nei suoi confronti. Così tanto era cambiato da quel giorno. L'ammirazione si era piano piano trasformata in qualcosa di molto più intenso, qualcosa che ormai non poteva più domare e che si era completamente impossessato del suo essere. Era come se non ricordasse la vita prima di quel sentimento, come se tutto fosse così effimero e senza senso, mentre adesso si sentiva finalmente pieno.

Malfoy iniziò a prendere velocità, e Harry lo seguì senza indugiare. Andavano sempre di pari passo, prima era in vantaggio uno poi l'altro, e così finchè Harry non decise di fare una mossa azzardata. Fingendo di aver visto il boccino allontanarsi, virò velocemente a destra, cosa che indusse inevitabilmente Draco a seguirlo. Ma mentre Draco continuò in quella stessa direzione, convinto di poter trovare la piccola pallina dorata, Harry vece una veloce giravolta in aria e subito cadde in picchiata verso sinistra. Draco rimase leggermente confuso da quella mossa, e in men che non si dica capì che gioco stava facendo Potter, e riprese a seguirlo. Quei pochi secondi che impiegò a capire però bastarono a Harry per afferrare il boccino, e vincere la partita. Harry agitava le braccia in aria, schernendo Malfoy a cui invece era proprio rimasto l'amaro in bocca per essere stato preso in giro in quel modo.

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