CAPITOLO VENTICINQUE. (Parte 1)

466 36 40
                                    

A Hogwarts c'era aria di festa: tutti stavano facendo i preparativi per tornare a casa quella settimana di Aprile. C'era chi sarebbe andato in vacanza con la famiglia, chi invece avrebbe avuto amici a casa, chi sarebbe semplicemente rimasto al Castello dove Silente e la professoressa McGranitt stavano preparando la Sala Comune per il banchetto. Durante la pausa di primavera di solito i più grandi facevano gite a Hogsmade o a Diagon Alley, mentre i più studiosi si rimettevano in pari per gli esami. Hermione avrebbe tanto voluto essere tra questi ultimi, visto che aveva più volte affermato di essere indietrissimo con le prossime consegne, ma Ron, che era davvero indietrissimo, l'aveva convinta ad andare a casa sua con la sua famiglia, visto che anche Charlie e Bill sarebbero tornati per quella settimana.

Per la prima volta, Harry non dovette essere tra quelli che guardavano gli altri allontanarsi mentre rimaneva lì da solo. Per una volta anche lui aveva un posto dove andare che non fosse casa Weasley. Era emozionato mentre riponeva i suoi vestiti nel baule, preparandosi a partire per un'intera settimana con Draco. Era anche un po' preoccupato all'idea di doverci passare sette giorni di fila, visto che in realtà erano sempre stati insieme a scuola, dove c'erano anche altre persone, ed erano rimasti soli al massimo per un giorno nella Stanza delle Necessità. Non conosceva esattamente le abitudini quotidiane di Malfoy, e se poi fossero finiti per odiarsi, a forza di stare soli per tutto quel tempo? doveva fare i conti con questo timore, eppure quei piccoli pensieri fugaci sembravano una piccola ombra infondo ad un mare di luce che invece gli infondeva sapere di poter stare con Draco così tanto tempo, e finalmente vivere come una coppia normale, senza drammi né pericoli. Soltanto loro due, insieme.

Presero il treno di Hogwarts, dopo le mille raccomandazioni di Hermione, che ancora non si fidava al cento per cento di Draco, e quindi aveva ripetuto a Harry fino allo sfinimento di stare attento e di chiamarla per qualsiasi cosa, e lei sarebbe corsa da loro. Harry aveva ascoltato pazientemente, e poi aveva salutato i suoi due migliori amici, imbarcandosi in quella che gli sembrava la cosa più paurosa che avesse fatto fino a quel momento. Ogni passo che faceva nella direzione del loro rapporto, che mirava a legarli ancora di più faceva estremamente paura perché era così nuovo che non sapeva dove li avrebbe portati. Allo stesso tempo però sapeva che non era solo, e avrebbero affrontato ciò che si sarebbe presentato nel loro cammino come avevano sempre fatto: insieme.

Nel lungo tragitto dal Castello a King's Cross parlarono di qualsiasi cosa, fantasticando su quello che avrebbero fatto in quei giorni, cose che non avevano mai potuto fare, cose normali. Poi Harry comprò la metà del carrello dei dolciumi, e vide gli occhi di Draco spalancarsi visto che nessuno lo aveva mai fatto per lui. Harry era disteso sui sedili di una cabina, mentre Draco era rigidamente seduto difronte. Sivedeva che era nervoso.

Continuava a dire a Harry che sperava gli piacesse Villa Malfoy, e Harry si sentiva morire ogni volta, non potendogli rivelare che l'aveva vista un mucchio di volte nei suoi sogni. Quindi si limitò a rispondere "mi piacerà sicuramente, non so se mi sentirò a mio agio in tutto quello sfarzo"

Draco ridacchiò "farò del mio meglio per metterti a tuo agio". Così si sporse verso il lato opposto della cabina e gli afferrò la mano che stava penzoloni, ci lasciò un bacio e Harry sorrise.

Il treno fischiò e dai finestrini poterono finalmente scorgere i binari della stazione che ormai conoscevano a memoria. Ad aspettarli c'era l'autista dei Malfoy, che squadrò dall'alto in basso Harry, facendolo sentire profondamente in imbarazzo. Il viaggio fino alla tenuta dei Malfoy non fu lungo, ma sembrò durare ore visto il silenzio agghiacciante che regnava nell'auto. Sicuramente Draco aveva detto al suo autista di andarli a prendere e lo aveva corrotto per non rivelare nulla a Lucius.

Ad un tratto, alla fine di un lunghissimo viale alberato che aveva appena ripreso i colori verdi e vividi, e i fiorellini iniziavano a sbocciare, si aprì un'enorme distesa verde. Harry aveva visto quell'enorme giardino soltanto nei suoi sogni, ma dal vivo era mille volte più bello e suggestivo. Il prato era pieno di sculture di cespugli e di ghiaccio, inoltre al centro c'era una maestosa fontana, da cui sgorgava continuamente acqua.

Memories.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora