CAPITOLO TREDICI.

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Era la mattina di Natale.

Un fascio di luce fioca entrò nel dormitorio e svegliò Harry, che si stropicciò gli occhi e ci mise un po' a capire che giorno fosse. Guardando fuori dalla finestra vide che la neve continuava a cadere fitta, e che c'erano una miriade di gufi che volavano, probabilmente per consegnare gli ultimi regali. Nonostante la tristezza che lo invase quando si rese conto che Ron e Hermione non c'erano, uno strano calore lo confortò, quel calore che si prova soltanto il giorno di Natale. Quando scese nella sala comune si rammaricò del fatto di non trovare Ron con il suo solito maglione con la 'R'. Invece fu accolto da Blaise e Pansy che scartavano i loro regali, Seamus che cercava di liberare Neville da un incantesimo che gli aveva legato i piedi durante la notte, e Malfoy che mangiava qualche cioccorana seduto davanti al fuoco. Era certamente un Natale atipico, ma non per questo doveva essere il peggiore. Infondo nulla poteva essere peggio del Natale che aveva passato per anni con i Dursley, in cui al massimo riceveva in regalo un paio di calzini smessi di Dudley.

Era successo qualcosa di certamente strano il giorno prima con Malfoy, e Harry non sapeva ancora dove questo li avrebbe portati e come si sarebbe dovuto comportare nei suoi confronti. Sapeva solo che quando ripensò a quel bacio, così delicato e così sincero, gli si scaldò il cuore, e fu pervaso da una sensazione di pienezza e serenità. Forse quello era un segno che quel Natale infondo non sarebbe stato il peggiore della sua vita. Certo, Malfoy non era proprio un tipo su cui fare affidamento visti i suoi repentini cambi d'umore, ma con la neve che cadeva, l'albero addobbato e quello spirito natalizio intorno a sé, si concesse di avere un po' più fiducia del solito.

Non si aspettava di trovare regali quell'anno, invece con sua grande sorpresa Pansy gli indicò un angolo in cui c'erano un po' di pacchettini con su scritto il suo nome.

Scartò per primo un pacco morbido, che si rivelò essere l'ennesima sciarpa che gli aveva cucito la signora Weasley, con un bigliettino in cui diceva di metterla visto come era stato negli ultimi giorni. Poi prese un pacchettino più piccolo, lo aprì e trovò una cornice che raffigurava un bellissimo paesaggio, con un ampio lago che assomigliava vagamente al Lago Nero e una rappresentazione animata dell'aurora boreale con tutti quei magnifici colori e sfumature che si riflettevano a specchio sulle acque, e si sorprese del fatto che Hermione fosse riuscita a mandargliela appena in tempo per il giorno di Natale, doveva averla presa nel quartiere magico della Norvegia. Allegato al pacchettino c'era anche un biglietto, scritto in piccolo.

'Caro Harry,

qui è tutto bellissimo, sono andata a vedere tutti i musei e ho scoperto che c'è una specie di Diagon Alley norvegese dove ho preso la tua cornice: ogni volta che qui ci sarà l'aurora boreale, la vedrai. Spero che tu stia bene e che sia uscito dall'infermeria, se dovesse succedere qualcosa non esitare a mandarmi un gufo.

Mi raccomando, stai attento

-Hermione'

Harry fece un sorriso, e subito posò la cornice sul tavolino, che iniziò a colorarsi lentamente. Nessuno però sembrò farci troppo caso, erano tutti occupati a ridere e a scambiarsi regali.

Poi prese un altro sacchetto, un po' più grande questa volta. Quando lo aprì vide che c'erano tanti piccoli draghi in miniatura, che riproducevano perfettamente l'aspetto dei draghi veri. Pensò che Hagrid ne sarebbe andato pazzo. Insieme al sacchettino c'era un altro biglietto, scritto in modo sbrigativo e con una grafia illeggibile.

'Caro Harry,

ho pensato che avresti voluto completare la tua collezione – dato che hai solo l'Ungaro Spinato – e ho chiesto a Charlie di darmi questi. Qui in Romania procede tutto bene, a parte per Fred e George che ogni giorno se ne inventano una diversa per testare i loro nuovi prodotti: mamma è infuriata. Spero che ti sia arrivata la sua sciarpa a proposito, a me ha cucito un cappello bordeaux, farò finta che me lo abbia sbranato un drago per non metterlo. Ho sentito anche Hermione, ed è molto preoccupata per te, anche io lo sono, ma credo che te la caverai.

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