CAPITOLO VENTUNO.

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Dopo quella giornata passata a letto l'uno nelle braccia dell'altro, Draco e Harry furono costretti a lasciare la Stanza delle Necessità, nonostante avrebbero voluto rimanerci per sempre. Per loro fortuna non dovettero neanche incappare in domande scomode e risposte imbarazzanti, visto che, quando tutti i loro amici li videro tornare insieme con le camicie un po' fuori posto e i capelli spettinati, si limitarono a fare un sorriso d'intesa che non lasciava spazio a fraintendimenti.

Non appena arrivarono nella Sala Comune, Ron e Blaise annunciarono loro che sarebbero andati tutti ai Tre Manici di Scopa, mentre Pansy cercava di far staccare Hermione dai libri e convincerla a seguirli. Bastò uno sguardo supplichevole di Ron e due occhi languidi a farle chiudere il librone che aveva davanti e a farla alzare. Certe volte Harry desiderava avere quello che avevano loro, perché non sapeva se lui e Draco fossero già a quel punto. Inoltre, non era da tralasciare il dettaglio che nessuno tra Ron e Hermione faceva parte di coloro che volevano uccidere l'altro, e di certo questo li aiutava notevolmente.

Smise di pensarci quando finalmente furono arrivati nel locale e Blaise ordinò un bel bicchiere di Whisky incendiario per tutti, per scaldare gli animi, aveva detto lui. Quella sera non c'era nessuno tranne loro e Seamus, Dean, Neville, Tiger e Goyle e Ginny.

Harry si mise a tavolino con Ron, nell'inutile ennesimo tentativo di batterlo agli scacchi dei Maghi. Si potrebbe pensare che fosse leggermente annebbiato dall'alcol, al contrario Ron diventava ancora più competitivo, e in qualche modo riusciva a vincere in maniera sempre più eclatante. Intanto Harry si gustava qualche dolce e qualche sorso di Burrobirra, ben consapevole che non avrebbe mai potuto vincere. In un angolo Blaise discuteva con un Neville piuttosto brillo su quale pianta fosse più indicata per preparare un filtro d'amore. Si vociferava che Blaise stesse cercando di conquistare Ginny, e a detta sua Ron gli aveva dato la sua benedizione, il che era argomento di conversazione tra Ginny stessa e Pansy e Hermione.

"Dai togliti, ti sfido io Weasley" disse Draco, dopo che Harry fu battuto per la seconda volta consecutiva. Erano tutti leggermente disinibiti dai fumi del whisky e della Burrobirra, ma al contempo perfettamente in grado di pensare e di agire in modo lucido.

"Non lo batterai mai, Malfoy" sentenziò Harry, spostandosi dalla sedia e facendo accomodare il biondo. Draco si era sistemato i capelli prima di uscire, e aveva indossato una camicia azzurrina, accompagnandola con una giacca di pelle nera. Un abbigliamento un po' insolito per lui, che nonostante tentasse di essere un po' più casual, risultava comunque di gran lunga più elegante della solita felpa di Harry.

"Già, non mi batterai mai, Malfoy" aveva detto Ron in tono di sfida, sgranchendosi le mani, come se fosse pronto ad un autentico incontro di boxe.

"Ve la farò vedere a voi due" Malfoy sembrava più sicuro di sé del solito, e forse per il whisky o per il caldo del locale, ma Harry si sentì improvvisamente infiammato nel guardarlo. Amava vederlo così spensierato per un po', e non poteva fare a meno di pensare che in minima parte fosse anche merito suo. Aveva sempre represso quel suo lato divertente e leggero per fare spazio ai lati peggiori di sé, eppure in quel momento era in un pub a giocare e scherzare con i suoi amici. Nonostante temeva che non sarebbe durata a lungo quella spensieratezza gli splendeva addosso, e Harry non lo aveva mai visto più bello. Non poteva fare altro che sorridere nel vedere il suo fidanzato giocare col suo migliore amico, e che nonostante entrambi fossero armati di una buona dose di orgoglio e aria di sfida, comunque stavano l'uno difronte all'altro senza tentare di lanciarsi una fattura.

Guardandosi un attimo intorno, Harry decise di voler fotografare quell'atmosfera nella sua mente, cercando di non scordarla mai, e richiamandola alla memoria nei momenti bui che lo attendevano. Non si sentiva così da tanto, e voleva durasse per sempre.

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