CAPITOLO SETTE.

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Harry e Ron si trovavano nella Sala Comune dei Serpeverde, ancora non si erano abituati a quell'atmosfera: al contrario della loro sala comune, quella era buia e cupa, non entrava luce, e tutte le pareti erano scure. Gli unici colori presenti erano il nero e il verde, con qualche accenno d'argento sulle tende e sul camino, che era tutto ornato di foglie e fiori argentati. Dappertutto erano incisi piccoli serpenti, e sopra al camino c'era un grosso quadro che raffigurava Salazar Serpeverde, il fondatore della Casa. Harry non era molto a proprio agio in quell'ambiente, faceva fatica a sentirsi davvero a casa, ma siccome che i Serpeverde non avevano avuto alcun problema a vivere per un po' di tempo nel loro dormitorio, era giusto che adesso fosse il loro turno. Hermione entrò nella Sala piena di libri, come al solito, e piazzò sul tavolo dove i due erano seduti un grosso tomo impolverato, che probabilmente aveva cercato in lungo e in largo perlustrando tutta la biblioteca.

"Eccolo!" Esclamò soddisfatta ma anche piuttosto esausta "L'ho trovato: è un libro di Biologia dei rettili, qui sicuramente troveremo il Patronus di Draco"

Harry aveva raccontato ai due amici quello che era successo il giorno prima nella stanza delle necessità, e Hermione aveva convenuto che sarebbe stato importante cercare il significato del Patronus di Malfoy, perché magari questo li avrebbe aiutati ad arrivare a una qualche conclusione. Harry iniziò a sfogliare il libro, tenendo bene a mente l'immagine dell'animale che aveva visto, ma quei serpenti gli parvero tutti uguali tra loro.

Quando pensava di aver perso completamente le speranze, riconobbe in un'immagine la caratteristica striatura che gli sembrava di aver visto nel Patronus.

"E' questo!" disse sottovoce, cercando di non attirare l'attenzione di nessuno, specialmente di un Serpeverde. A Hermione si illuminarono gli occhi, e girò il libro verso di sé per leggere cosa ci fosse scritto. Iniziò scorrendo velocemente le informazioni sui luoghi in cui viveva, sui sistemi di riproduzione, e sulla anatomia dell'animale, finchè non si fermò quando lesse 'CARATTERISTICHE'.

"Il biacco è un serpente molto veloce e sfrutta la sua velocità come arma di difesa scappando via in caso di pericolo non essendo né dotato di veleno né potente come i grandi serpenti costrittori. Se messo alle strette comunque reagisce con morsi ripetuti che, però, non sono molto potenti poiché è completamente sprovvisto di denti del veleno."

All'udire quelle parole, Harry sentì come un pugno allo stomaco, quella gli sembrò l'esatta descrizione di Draco Malfoy. Lui non era velenoso, non era incline alla cattiveria gratuita, ma quando veniva in qualche modo sollecitato o si sentiva attaccato, reagiva in modo brusco, in modo da allontanare ciò che gli faceva paura, senza però causare un male permanente. Harry rimase in silenzio, in quel momento gli sembrò di conoscere un po' di più Draco, gli sembrò quasi come se stesse invadendo la sua privacy, la sua sfera emotiva. Il Patronus è qualcosa di estremamente personale e intimo, per ognuno diverso in base a cosa lo rendesse felice, in base a cosa gli facesse provare emozioni. Il Patronus è lo specchio della persona, e quel serpente era l'esatta rappresentazione di Draco.

Ron vide avvicinarsi Blaise al loro tavolo, e fece subito segno a Hermione di chiudere il libro, ma quando lei se ne accorse, presa dal panico, lo gettò per terra senza contare che, grande com'era, avrebbe fatto un tonfo che avrebbe zittito tutta la sala.

"Qualche problema, Granger?" Blaise aveva un'espressione piuttosto confusa in volto, e come biasimarlo. Poi si chinò e raccolse il libro, riponendolo sul tavolo. "Biologia dei rettili? A che ti serve questo libro? Non dirmi che stai facendo un approfondimento di Erbologia" ridacchiò.

"Si esatto, la professoressa Sprout mi ha chiesto di cercare quali rettili si nutrono di piante acquatiche, per avere crediti in più" Hermione non era brava a mentire, infatti mentre parlava le parole le uscivano a singhiozzi e non riusciva a smettere di sorridere. Ma Blaise non ci fece troppo caso.

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