7.

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*Rebeka's pov*

Mentre mi stavo dirigendo verso l'entrata del Labirinto per iniziare la tanto attesa prima giornata da Velocista, quando sentii delle voci dietro al Casolare. Mi avvicinai quasi in punta di piedi e mi accucciai dietro un cespuglio.
"Perché l'hai fatto?!" esclamò un ragazzo che riconobbi come Newt, visivamente su tutte le furie.
"Pive cerca di calmarti, Rebe è fatta per questo ruolo e l'hai notato anche tu" rispose Minho provando a calmare le acque.
"Sai benissimo che non puoi lasciare che venga con te così, non voglio che le succeda qualcosa. Non voglio che passi quello che ho passato io" disse l'altro sospirando sonoramente.
"Newt, è diverso, ne abbiamo già parlato. Dovresti dirglielo" aggiunse Minho mettendogli una mano sulla spalla.
"Dirmi cosa?" esclamai dopo essere uscita dal mio nascondiglio.
"Io vi lascio un po' da soli, ci vediamo davanti al Labirinto Fagio" disse Minho facendo cenno alle mura.
"È da quando ho iniziato le prove che sei così, vuoi dirmi che succede?" chiesi avvicinandomi di qualche passo al biondo.
"Beh, siediti un attimo" rispose facendo cenno a un tronco tagliato vicino a noi.
Quando mi sedetti si aggiunse a me e mise le braccia sulle ginocchia, lasciando gli avambracci abbandonati in avanti.
"Ero un Velocista una volta, ero come voi. Quando sono arrivato due anni fa soffrivo di attacchi d'ansia, panico e avevo diverse visioni che non mi lasciavano dormire. Volevo che tutto questo finisse, avevo bisogno di trovare un modo per fuggire da questo inferno" mentre finiva la frase si girò verso di me.
I suoi dolci e comprensivi occhi marroni erano diventati lucidi, aveva il volto rassegnato e i muscoli in tensione.
"Una mattina mi sono svegliato prima degli altri, sono corso nel Labirinto, mi sono arrampicato su un muro servendomi dell'edera, e sono saltato giù. Non so come, ma sopravvissi, rompendomi però la gamba in tre punti diversi. Questo è perché zoppico" disse guardandosi la caviglia, con tutta probabilità quella ferita.
A quel punto stavo trattenendo il fiato, anch'io non avevo parole. Non sapevo come esprimermi per paura di farlo sentire giù. In casi come questo non avevo molta scelta, mi piegai verso di lui e lo abbracciai.
Ricambiò dopo qualche istante, mettendomi le braccia attorno ai fianchi, stringendomi a se come se fossi la sua ancora di salvezza.
Mi appoggiò la testa sulla spalla mentre i suoi soffici capelli mi solleticavano le guance. Rimanemmo così per svariati secondi, che sotto sotto speravo non finissero più, quando Minho ci raggiunse di nuovo.
"Inizia pure da domani, ho parlato con Alby e ha detto che va più che bene, Ashley ti sta aspettando al campo di addestramento" disse notando in ritardo la situazione.
"Oh, ho interrotto qualcosa piccioncini belli?" rise sorridendo maliziosamente.
"Hai detto che Ashley mi aspetta vero?" risposi lasciando leggermente la presa su Newt.
"Si, ma io mi sento a disagio quindi credo che farò una delle mie uscite ad effetto" disse Minho facendo un inchino prima di andare via, lasciandomi sola ancora semi abbracciata a Newt.
"Sta tranquillo, è tutto finito" mormorai accarezzandogli leggermente la testa, prima di alzarmi e raggiungere in tutta fretta la mia amica.

Maze Runner || TWO GIRLS IN THE GLADEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora