Maze Runner || TWO GIRLS IN THE GLADE

38.

*narratore in terza persona*

Ashley rimase al fianco di Thomas per tutto il giorno, dando il cambio solo a Rebe per andare a mangiare.
Mentre era incosciente continuava a parlargli, come se non fosse successo nulla. Gli parlava della Radura, di tutte le precauzioni prese per la notte successiva e di come stava passando il tempo.
"Come sta?" domandò Rebe subito dopo cena.
"Jeff dice che si sveglierà a momenti, è questione di ore ormai" rispose sorridendo l'altra.
"Anche oggi le porte sono rimaste aperte, sai che significa vero?"
"Si, gli staremo accanto e lo proteggeremo a qualunque costo. È l'unico incosciente e una volta ripresi i sensi potrà dirci quello che ha scoperto" rispose decisa Ashley.
La mora annuì e si avvicinò alla porta dell'infermeria prima di chiamare a se Newt e Minho, armati rispettivamente di pugnali e lancia.
Dopo tre ore oltre a loro c'erano altri tre Radurai, mentre gli altri si erano chiusi preventivamente nella Scatola.
Rebeka era in prima linea insieme a Ashley, entrambe armate avrebbero dato il segnale ai compagni a ogni Dolente in avvicinamento.
Ad un certo punto il silenzio tombale della notte venne interrotto dal rumore sferragliante e freddo che tutti conoscevano: una creatura era a poco più di venti metri da tutti loro.
Mentre la presa delle ragazze sulle armi si saldava sempre di più Ashley si girò verso gli altri Radurai e si lanciarono all'attacco.
Rebeka colpì il Dolente in pieno petto, mentre Ashley compensava il tutto riempiendo il corpo della creatura di frecce dalla punta imbevuta di veleno scuro.
"Da Thomas!" gridò Minho notando che la zona attorno al ragazzo inerme era completamente senza Radurai armati.
Una volta tolto il pugnale dal corpo del Dolente Rebeka si gettò insieme a Newt davanti al ragazzo, muscoli tesi e pronti a un qualche attacco.
Sentirono un grido non distante da loro e mente un nuovo mostro entrava nell'infermeria uno dei Radurai con loro venne trascinato all'esterno.
"No!" gridò Minho cercando di tenere il braccio del ragazzo, ma invano. Avevano appena perso un altro membro.
Lo sguardo ormai velato dalle lacrime di Ashley tornò sul fidanzato, che aveva appena iniziato a dare i primi segni di vita.
'Dio, non adesso' pensò la bionda fiondandosi al suo fianco.
Questa volta fu Newt a scagliare il pugnale contro il Dolente, che gli si conficcò con un crack in piena fronte.
Nel mentre Thomas si era appena svegliato, e stava per alzarsi quando notò il cadavere della creatura poco lontano da lui.
"Dobbiamo andare via da qui!" gridò Minho notando altri Dolenti spuntare dalle porte del Labirinto.
"Se siamo abbastanza veloci possiamo raggiungere il Casolare, dovrebbe essere vuoto" suggerì Rebeka affiancando il compagno.
"Cosa stiamo aspettando?!" esclamò Ashley facendosi aiutare dagli altri Radurai per caricarsi Thomas in spalla.
La corsa sembrò infinita. I Dolenti erano sempre più vicini e a ogni falcata nel cuore di tutti si creava una situazione di panico allo stato puro.
Una volta a destinazione sbarrarono le porte del Casolare e si accasciarono all'interno, tutti ansimanti e impregnati di sudore.
"Thomas!" esclamarono vedendo il ragazzo del tutto cosciente.
Ashley si precipitò tra le sue braccia, mentre il pive l'abbracciò come non aveva mai fatto.
"Ho visto qualcosa" mormora una volta libero dalla stretta della ragazza.
"Devi dirci tutto quello che sai Tommy" rispose Newt mettendo una mano su quella di Rebeka, che subito intrecciò le dita con le sue.
"È la Scarpata, dobbiamo saltare" sussurrò guardandosi intorno come per paura che qualcuno lo stesse ascoltando.
"Stai dicendo che dobbiamo calarci laggiù?" domandò Rebeka sgranando gli occhi.
"Il codice..." aggiunse Thomas mentre le sue mani iniziavano a tremare.
"Non sta bene, lasciamolo dormire" disse Minho avvicinandosi a lui.
I ragazzi passarono la notte chiusi a chiave nel Casolare, nella speranza che i Dolenti andassero via al più presto lasciando anche tutto il gruppo presente nella Scatola illeso.