19.

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*Ashley's pov*

Appoggiai la testa alle porte e sentii le lacrime rigarmi il viso. Avevo appena perso tutto: il mio migliore amico, l'unica amica che io abbia mai avuto e il mio... Thomas. Non riusciranno a sopravvivere al Labirinto di notte. Però erano armati, ed erano le persone più sveglie che conoscevo. Avevano tutte un motivo per tornare. Avevo ancora sulle labbra la sensazione di quelle di Thomas e il suo profumo addosso. Le gambe mi tremavano e mi girava la testa, non avevo idea di come facessi a stare ancora in piedi. Le uniche certezze che avevo in quella vita, se così si può chiamare, erano appena morte. Mi decisi a non ascoltarmi. Io e Newt siamo tutto quello che rimane a questi ragazzi e io non potevo permettermi di essere debole. Mi girai verso il biondino che fissava le porte con sguardo vuoto, non era in grado di fare o dire niente in quel momento: dovevo prendere in mano la situazione.
"Ok, adesso preparate una squadra di Medicali che sia pronta a curare Ben... non lo so procuratevi una barella o qualunque altra cosa possa essere utile" mi tremavano le mani ma la voce era ferma. Chuck si avvicinò e mi prese la mano.
"Lascia perdere" mi disse quasi sussurrando.
"No!" sbottai io riprendendomi del tutto "Voglio i Medicali pronti per quando torneranno"
"Se torneranno" puntualizzò Gally.
"Quando" risposi io ferma "Facciamo un'Adunanza, ora. Voglio anche i Velocisti nella stanza delle mappe"
"Non sei tu a dare gli ordini, non so se te ne sei accorta ma il nostro capo è appena morto e-" iniziò Gally, ma prima che potesse finire la frase Newt lo spinse con violenza contro il muro mettendogli una braccio contro la gola
"Adesso tu la smetti di lamentarti, muovi il culo e vedi di renderti utile per salvare delle persone che per te ci sono sempre state" sibilò il biondino, per poi lasciarlo e dirigersi verso la stanza delle mappe. Io guardai Gally per un attimo.
"Se non ti rendi utile marcirai in Gattabuia" ringhiai io per supportare Newt "E comunque si, ora gli ordini li do io"
Passai in rassegna lo sguardo di tutti i Radurai presenti, che si misero subito al lavoro.
Erano passate ore ed eravamo ancora all'Adunanza. C'era chi cercava di calmare Gally e chi ricontrollava costantemente il modellino del Labirinto.
"Senti, mi dispiace se il tuo ragazzo è appena morto come un idiota" stava dicendo Gally "Ma non ho intenzione di prendere ordini da te"
Erano ore che parlavamo di quello che avremmo fatto se fossero morti, chi sarebbe stato il nuovo intendente dei velocisti e altre cose inutili. Ero stanca di Gally e della sua arroganza.
"Ha avuto il coraggio di buttarsi dentro al Labirinto per aiutare degli amici che avevano bisogno" sibilai io mettendomi a qualche centimetro dal naso di Gally "Mentre tu restavi fermo troppo terrorizzato per fare qualsiasi cosa. E se è morto per questo si merita più di quanto tu potresti mai sperare di avere"
Molti nella stanza abbassarono la testa, compreso Gally, che però poi disse:
"Forse la maggior parte delle persone qui dentro ti segue perché sbatti le ciglia un paio di volte, ma io non ci sto"
Ora stava esagerando. Ero stanca di quella situazione. Di non sapere. Non sapere come stessero i miei amici, non sapere chi fossi, non sapere come portare fuori tutti da quel posto. Senza pensarci tirai un pugno in faccia a Gally, che perse l'equilibrio e cadde per terra. Io d'istinto mi misi sopra di lui e gli tirai un altro pugno, e un altro ancora. Qualcuno mi afferrò per la vita è mi sollevò da terra
"Giuro che ti ammazzo!" gli gridai un'ultima volta prima che Newt mi costringesse ad uscire da lì.
Mi costrinse anche ad andare in infermeria perché avevo le nocche spaccate e piene di sangue. Li trovai Chuck che mi corse in contro e mi abbracciò, bagnandomi la maglietta con le lacrime. Quel ragazzino ne aveva passate più di quanto chiunque altro avrebbe potuto sopportare.
Dieci minuti dopo ero seduta su un lettino in infermeria mentre Chuck mi fasciava la mano.
"Sai, Rebe è la cosa più vicina ad una mamma che ho" disse con una tenerezza che mi fece sciogliere.
"Vorrei poterti dire che torneranno, Chuckie, ma non posso promettertelo" risposi io scostandogli i capelli dalla fronte.
"Ecco fatto!" disse soddisfatto del suo lavoro "Ora dovresti andare a dormire"
Non l'avevo neanche preso in considerazione. Guardai l'orologio: le 4 del mattino. Fra un paio d'ore le porte si sarebbero aperte.
"Se succederà qualcosa di insolito sarai la prima a saperlo e ti sveglierò prima che le porte si aprano" aggiunse il ragazzino. Io mi lasciai convincere, lo abbracciai e mi sdraiai. Persi coscienza poco dopo.
Venni svegliata di colpo da Frypan, e senza che mi dicesse niente corsi fuori dalla porta il più veloce possibile, diretta verso le porte che si erano già aperte.

Maze Runner || TWO GIRLS IN THE GLADEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora