17.

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*Ashley's pov*

Dopo la morte di Ben nessuno nella Radura sembrava più lo stesso.
Le giornate erano tristi e vuote per tutti, anche per chi non lo conosceva bene.
Dopotutto era nostro amico, un altro Raduraio che se n'è andato troppo presto, ed è sempre difficile accettarlo.
Al suo posto il giorno dopo Alby è andato nella Radura insieme a Rebe e Minho, avrebbero controllato le Sezioni tutti insieme stavolta.
"Tutto bene?" chiesi a Thomas vedendolo fissare il vuoto mentre spiluccava la colazione.
"No Ash, non va bene. Continuo a vedere i suoi occhi iniettati di odio e rancore. "È tutta colpa tua" diceva, non so neanche perché" rispose senza neanche guardarmi.
"Ehi, guardami adesso" dissi spostandogli il mento per far sì che mi guardasse negli occhi.
"Non è colpa tua" aggiunsi scandendo ogni parola.
Lui non rispose, si limitò ad annuire e continuare a mangiare, stavolta un po' più velocemente di prima.
Arrivò il momento dell'allenamento, e come l'ultima volta Thomas andò dritto verso i coltelli e le lance.
"Prova a vedere se colpisci in pieno il bersaglio" gli dissi indicando il tronco colorato in fondo al campo.
"È una sfida?" chiese con aria di superiorità.
"Se la vuoi mettere così, vediamo che sai fare pivello" risposi ridendo leggermente, era così bello con le sopracciglia aggrottate dalla concentrazione.
Dopo diversi tentativi riuscì a beccare il centro, esultando come un bambino a una festa di compleanno.
Risi come non mai nel vederlo fare salti di gioia dopo aver colpito al primo colpo il bersaglio con i coltelli, sembrava veramente ancora un ragazzino esaltato.
Passarono diverse ore e ci prendemmo una pausa dall'allenamento sedendoci insieme su un tronco vicino.
"Stavo pensando a una cosa" iniziai incupendomi di colpo.
"Puoi dirmi tutto, lo sai" disse lui aggrottando di nuovo le sopracciglia.
"Ben è stato punto nel Labirinto, cosa che potrebbe succedere anche a Rebe, Minho o addirittura qualsiasi Raduraio talmente temerario da addentrarsi in quelle mura" risposi guardando verso il basso.
"È che ho paura, è strano che lo ammetta così perché non sono una debole, ma sono costantemente preoccupata per loro" aggiunsi mentre le lacrime iniziarono a rigarmi il viso.
"Shh, non sei una debole se ammetti di avere dei sentimenti" mormorò lui avvicinandosi a me e stringendomi in un tenero abbraccio.
"Sei bellissima anche quando piangi" sussurrò più a lui stesso che a me, mentre ancora eravamo attaccati.
Sorrisi inevitabilmente, appena ci staccammo rimanemmo per svariati secondi con i volti pericolosamente vicini l'uno all'altro.
Dal nulla si piegò in avanti e fece collidere le nostre labbra, rimasi sorpresa e pensai anche di respingerlo, ma le sue erano così morbide, come me le ero sempre immaginate.
Scacciai quel pensiero dalla testa e mi staccai da lui, che inizialmente mi guardo mortificato.
"Scusa Ashley, mi dispiace tanto, non volevo" disse alzandosi in piedi.
Stavo per rispondergli quando Chuck corse a perdifiato verso di noi, la sua faccia non prometteva nulla di buono.
"Chuck che è successo?" domandai correndogli incontro.
"Rebe, Minho e Alby... non sono ancora tornati" ansimò mettendosi le mani sulle ginocchia cercando disperatamente di riprendere fiato.
Guardai prima Thomas e poi il mio sguardo tornò sul ragazzino prima di iniziare a correre verso l'entrata del Labirinto.

Maze Runner || TWO GIRLS IN THE GLADEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora