-Tommaso...- inizio.
Il suo sguardo muta da preoccupato a infuriato solo nel sentire il suo nome.
-Cesare...Tommaso ha...ha a-abusato di me- non oso guardarlo negli occhi -più volte. Mi ha drogata e beh...mi dispiace- ed ecco che le nostre amiche lacrime tornano fra noi.Cesare non fiata, non sento nemmeno il suo respiro.
Alzo lentamente il capo incrociando i suoi occhi colmi di lacrime.
-E io...io ti ho lasciata sola ad affrontare tutto questo- si copre il viso con le mani per poi scompigliarsi i capelli.
-Come potevi immaginarlo? Nemmeno io lo sapevo, l'ho scoperto l'altro ieri...perch- vengo interrotta dalle sue mani che stringono le mie.
-L'hai denunciato? Ti prego dimmi di sì-
-Ci hanno pensato le mie colleghe, ma sinceramente dubito che finisca dentro. Ha affermato di avere molti contatti...-
-Bastardo...- sussurra ringhiando.
Fa un respiro profondo e incrocia i suoi occhi nei miei.
-Come l'hai saputo? Tu...tu non ricordi nulla?- domanda intimorito.
-Nulla Cesare...3 giorni fa si è presentato in casa mia e ha cercato nuovamente di drogarmi ma mi sono resa conto che qualcosa non andava e l'ho respinto. Nonostante ciò non si è arreso e beh...lui ha continuato contro la mia volontà però sono riuscita a stenderlo con un ombrello. Di lì mi sono rifugiata a casa di una mia collega e la sera...beh, guarda tu stesso- concludo porgendogli il mio cellulare con la chat aperta.Rimango a scrutarlo mentre, con gli occhi lucidi e pieni di rabbia, legge i messaggi che quel lurido mi ha scritto.
Quando arriva alla foto chiude gli occhi, porgendomi nuovamente il telefono.
Vedo altre lacrime scorrere sulle sue guance e provo una sensazione di vergogna. Mi sento così stupida...-I-io avevo bisogno di dirtelo, mi sento un vero schifo Cesare. Ho permesso che lui facesse tutto ciò...me ne vergogno tantissimo- scoppio nuovamente in lacrime.
-Cosa? Vale non è certamente colpa tua...non sei uno schifo, non è stata una tua scelta- afferma prendendomi il volto fra le mani.
-Mi dispiace che tu abbia dovuto passare tutto questo, mi dispiace di averti lasciata sola, mi dispiace di tutto...mi odio perché se non ti avessi lasciato probabilmente tutto ciò non sarebbe mai successo-
-È inutile piangere sul latte versato Cesare...è successo e non possiamo fare nulla per cancellarlo- affermo abbassando lo sguardo.
Sento le sue dita sotto il mento e, alzandomi la testa, ci guardiamo negli occhi per qualche secondo.
Mi avvicino lentamente a lui, naso contro naso. Cesare ha lo sguardo fisso sulle mie labbra, io sulle sue.Come in un puzzle, se prendi le varie parti singolarmente non hanno un senso ma quando le unisci capisci che è la cosa giusta da fare.
Questo accade quando le nostre labbra si incontrano e, dopo mesi, il puzzle è di nuovo completo.Dopo il bacio, abbraccio Cesare più forte che posso, ho bisogno di sentirmi protetta tra le sue braccia.
-Resti qui?- mi sussurra all'orecchio.
-Se vuoi--Vai pure in camera mia, io andrò in camera di mio fratello- dice imbarazzato separandosi dall'abbraccio.
Rimango un po' delusa da questa affermazione ma cerco di non darlo a vedere.
Annuisco semplicemente e vado in camera sua.Mi siedo sul letto e mi tornano in mente tutte le notti e mattine passate qui, insieme.
D'un tratto un lampo mi attraversa...ma Chewbe?-Cesu-
-Dimmi- entra in camera, rimanendo in piedi sulla soglia della porta.
-Chewbe dov'è?- domando curiosa.
-È con Claudio, sono in campagna da un amico di mio fratello-
-Okay...- sussurro sorridendo debolmente.
Ci guardiamo per qualche istante e spero che stia pensando di rimanere con me.
-Buonanotte Vale, per qualsiasi cosa svegliami- si raccomanda allontanandosi.
-Notte...-Mi sdraio e mi sento più sola che mai, in quel letto.
Cerco di ignorare questa sensazione e mi rifugio sotto le coperte che profumano di lui.03.29
CesareMi sveglio di scatto sentendo delle urla provenire dalla stanza accanto.
Velocemente mi alzo e corro nella mia camera.
Vedo Valeria che si dimena nel letto, urlando cose incompresibili e singhiozzando.Mi avvicino a lei e cerco di tranquillizzarla accarezzandole la testa.
-Vale...Vale svegliati. Sono io, sono Cesare- sussurro continuando ad accarezzarle i capelli.
Dopo qualche istante smette di urlare e di scatto apre gli occhi, mettendosi seduta.
Sento il suo respiro pesante e il suo petto si alza e abbassa molto velocemente.
-Ehi, tranquilla...era solo un incubo- le sfioro la guancia col dorso della mano.
Mi guarda con i suoi occhioni nocciola illuminati solo dalla luce della luna.
É inutile che continui a negarlo a me stesso, sono ancora innamorato di lei.
-Rimani con me, ti prego. Ho bisogno di te- sussurra implorante.
-Certo, sono qui- le bacio la fronte.
Ci stendiamo insieme sotto le coperte e la stringo forte a me, facendole poggiare la testa sul mio petto.Mi sembra di essere tornato indietro nel tempo, noi due qui in questo letto abbracciati e isolati dal mondo esterno.
Ci siamo solo io e lei, il resto passa in secondo piano.

STAI LEGGENDO
Non Possiamo
FanficNuova città, nuova casa, nuova vita... Tutto perfetto fino a quando non entra in gioco l'amore...