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25/08/2018
04.00

L'intermittente squillo della sveglia mi costringe ad aprire gli occhi.

Getto uno sguardo verso la finestra, è ancora buio.

Svogliatamente mi alzo e sistemo per l'ultima volta il mio amato letto.

Mi guardo attorno, tutti i miei trucchi sono all'interno di una grande valigia, i miei vestiti in un'altra e tutte le mie cianfrusaglie in un'altra ancora più piccola.
È così vuota adesso questa stanza...

Mi doccio velocemente e indosso qualcosa di comodo, lasciando i miei lunghissimi capelli mossi raccolti in una coda di cavallo alta.

Controllo l'ora e sono le 04.25.
Vado da Nelson a vedere se è sveglio.

Apro piano la porta della sua stanza e, con mia grande sorpresa, non c'è.

Mi dirigo verso la cucina e lo trovo lì, impiedi, poggiato al muro, con una tazza di caffè fumante in mano.

-Ehi...già sveglio?- domando confusa -Non avevi messo la sveglia alle cinque meno un quarto?- continuo.

Alza lo sguardo dalla sua tazza e mi fissa.
-Non riuscivo a dormire- sospira per poi bere un sorso del suo caffè.

Rimaniamo per qualche minuto in silenzio a fissarci, ma poi non reggo più quella tensione ed esco dalla cucina.

04.58

Mi arriva una telefonata, è Cesu.

-Ehi?- rispondo.
-Vale, sono giù. Hai bisogno di una mano con i bagagli?- 
-No, tranquillo, scendo con l'ascensore. Arrivo- chiudo la telefonata.

-Nelson- lo chiamo sperando in una risposta.

Spunta dal corridoio e si avvicina silenziosamente a testa bassa.

-Ehi...guardami- gli sussurro accarezzandogli il braccio.

Esegue il comando e vedo dietro alla montatura sottile due occhi lucidi che cercano di sfuggire al mio sguardo.

-Ci vediamo presto- gli dico anch'io sul punto di piangere.

Lui annuisce e mi stringe forte, come non ci siamo mai abbracciati prima.
Gli voglio troppo bene...

-Devo andare, Cesare mi aspetta giù- lo informo, tirando su col naso e cercando di cacciare via le lacrime.

Nelson annuisce e mi aiuta a mettere le valige in ascensore.

-Ci vediamo presto...- sussurro mentre le porte dell'ascensore si chiudono.

Mi guardo allo specchio, sono ridotta maluccio. Chissà cosa penserà il regista quando mi vedrà...

Le porte si riaprono e armata delle mie 3 valige cerco di uscire dalla palazzina.

Una volta fuori rimango sorpresa nel trovare tutti i miei amici ad aspettarmi.

-Cosa...-
-Non potevamo lasciarti partire senza un saluto- parla Tonno.

Saluto tutti uno per uno partendo da Frank, poi Nicolas, Tonno, Bea, Dario e Laura.

Sposto lo sguardo verso sinistra e vedo Cesare poggiato alla sua macchina, a testa bassa.

Gli altri vanno via e mi avvicino al mio ragazzo.

-Andiamo?- mi domanda prendendomi la mano destra.

Annuisco e saliamo in macchina.

05.36

Siamo in aeroporto, stiamo aspettando il regista che dovrà partire insieme a me.

-Signorina?- una voce profonda penetra nelle mie orecchie.

Mi volto in direzione della voce e trovo davanti a me un uomo abbastanza giovane, alto, fisico leggermente scolpito, occhi e capelli molto scuri e barba abbastanza folta.
È davvero un bell'uomo.

-È lei la signorina Lombardi?-
-Si, sono io- rispondo sorridendo educatamente.

-Fantastico, io sono Tommaso De Angelis, il regista che l'ha assunta- si presenta facendo il baciamano.

Come? È italiano? È così giovane? Wow.

-Piacere mio, la ringrazio ancora per l'opportunità che mi ha donato- dico riconoscente.

-Se vuole può seguirmi, così procediamo con i check-in- mi invita lui.

-Può aspettare solo un momento? La raggiungo tra qualche minuto- rispondo educatamente e indicando Cesare, accanto a me.

-Certamente, l'aspetto lì- mi indica una panchina a qualche metro.

Mi volto verso Cesare e ci guardiamo intensamente per qualche instante.

-Perché devi partire?- sussurra tristemente accarezzandomi la guancia destra.

Mi avvicino più a lui e lo bacio appassionatamente.
-Tornerò, te lo prometto- sussurro sul punto di piangere.

Non PossiamoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora