Anche gli angeli hanno un nome

24.3K 614 3.3K
                                    

"Non mi dire che stasera mi riporti da zia Gemma."

Un Joey particolarmente divertito se ne sta poggiato allo stipite della porta del bagno, a guardare suo padre intento a sistemarsi quella massa informe di capelli che ha sulla testa. Ha indossato una camicia azzurra di lino, dei pantaloni bianchi che gli stringono le gambe lunghissime e ha lasciato i capelli sciolti, giusto per poter ammaliare qualcuno col suo fascino senza risparmiare alcun dettaglio in merito.

Joey Lo guarda e come tutti i giorni si chiede se domani lo accompagnerà a scuola, perché almeno per un giorno gli piacerebbe evitare tutte quelle ragazze che quando lo vedono passare, non riescono a togliergli gli occhi di dosso. E di questo suo padre se ne compiace, oh sì che se ne compiace, si diverte proprio a camminare tra decine e decine di adolescenti in tempesta ormonale che gli sbavano addosso. Ogni volta gli ripete che gli sarebbe piaciuto sortire lo stesso effetto, quando aveva quindici anni ed era così brutto - a detta sua, Joey non sa mai se credergli - da passare inosservato. Per Joey, questo è il giusto prezzo da pagare quando hai un padre così giovane e bello che potrebbe stendere tutti soltanto respirando.

Harry sorride a suo figlio attraverso lo specchio, sistemandosi il colletto della camicia che ha indossato questa sera e lasciando finalmente respirare i suoi capelli, che da ore erano sotto l'attacco agitato e frenetico delle sue mani. "No, amore, ho deciso che sei abbastanza grande da restare a casa da solo. Tanto lo sai che se inviti qualche ragazza lo verrò sapere."

"Ancora" sospira Joey, alzando gli occhi al cielo e lasciandosi scivolare le braccia lungo i fianchi. "Non c'è nessuna ragazza e mai c'è stata. Ho soltanto quindici anni. Be', sì, l'età è quella lì ora che ci penso, ma al momento le mie uniche priorità sono il calcio, il calcio e - uh, vediamo. Ho già detto il calcio?"

"Hai dimenticato lo studio, signorino" lo rimprovera Harry, spegnendo la luce del bagno e superando suo figlio sulla soglia, che lo segue in soggiorno senza esitazione. Non vuole sembrare pesante, ma il nuovo anno è appena cominciato e Joey sta già pensando a tutto tranne che allo studio. "E comunque, sì ti lascio a casa da solo, ma no, prima che tu me lo chieda, non ho nessun appuntamento. Quello l'ho avuto ieri sera."

Joey arriccia il naso disgustato, anche se sa che suo padre non lo può vedere. "Ah, già, quel Mark. Quello che è passato a prenderti e che ha finto un lutto improvviso quando ho aperto io la porta e ha scoperto che hai già un figlio. Devi seriamente spiegarmi perché faccio scappare tutti i tuoi uomini."

"Non è colpa tua" si affretta a chiarire Harry, perché non vuole che Joey si senta responsabile di tutti i suoi fallimenti in amore. Non è facile avere 33 anni ed essere il padre single di un ragazzo di 15, o meglio, non è facile accettarlo per gli uomini che vorrebbero uscire con il padre single in questione. Si spaventano, hanno paura di restarci incastrati dopo solo un appuntamento e finiscono per inventarsi scuse pur di tirarsi indietro e pensare con un sospiro di sollievo che, uh, meno male, mi sono scansato un bel fosso a questo giro. "Stasera ho una rimpatriata con la mia classe del liceo."

Joey si siede sul tavolino del soggiorno, guardando suo padre con occhi grandi e curiosi. "Con quei coglioni che ti hanno rovinato la vita?"

Harry per un attimo aveva rimosso di aver raccontato quell'episodio a Joey: soltanto ora ricorda che sì, lo ha fatto, quando ha cominciato il liceo l'anno scorso e suo figlio aveva paura di qualsiasi cosa. Raccontarlo è stato naturale come respirare: Joey non è soltanto sangue del suo sangue, è il suo più grande confidente, è il suo migliore amico, non gli ha mai nascosto nulla. O meglio, non gli ha mai nascosto quasi nulla. Infatti Joey sa che i suoi ex compagni di classe sono stati dei veri bastardi con lui, ma non ha mai raccontato nello specifico quello che hanno fatto e che ha cambiato la sua vita per sempre. "Sì, Jo, proprio con loro."

RewindDove le storie prendono vita. Scoprilo ora