50. Bentornata a casa, Kate

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Il mattino è arrivato troppo presto, dopo un film comico, due coccole sotto le lenzuola e pizza d'asporto al salame e formaggio ci siamo addormentati.

È ora che vada sotto la doccia e poi mi farò accompagnare a casa, devo preparare la valigia per tornare ad Oxford.

Quando arriviamo a casa, Bryan è steso sul mio letto con le mani dietro la nuca e mi fissa mentre piego le ultime cose che ripongo con cura nella mia valigia vintage di pelle marrone con tutti gli adesivi degli Stati che ho visitato in tre continenti. È una mia piccola collezione. Sono un po' sottotono oggi, non mi va di tornare a casa senza lui.

«Piccola che c'è? Sorridi ti prego! Vedrai che sabato arriverà molto presto e mi riavrai fra i piedi in men che non si dica! Ora torna a casa e goditi la tua promozione e... pensami ogni tanto!» mi guarda facendo una linguaccia. Mi viene da sorridere e mi fiondo su di lui per dargli un bacio.

«Kate, posso?» Johanna bussa alla porta.

«Certo Jo, entra!» le rispondo in modo gentile da non farla sentire in imbarazzo. Infondo stiamo solo chiacchierando.

«Ciao ragazzi, come va?» entra in stanza seguita da Paul. Si piacciono davvero questi due! Il viaggio passerà velocemente con tutte le cose che dovrà raccontarmi.

«Heyyyyy bro!» dice Bryan che si alza in piedi per andare a salutare il fratello. Anche lui sembra sorpreso di vederli insieme. Si allontanano dalla stanza parlando della sera della sua festa di bentornato.

Johanna si siede sul letto: «Hai finito di preparare tutto?»

«Si, si! Tra 5 minuti possiamo andare» le rispondo.

S'accorge del mio stato d'animo e si alza dal letto venendomi ad abbracciare
«Ti voglio bene amica mia, lo so che non sarà facile ma, sono solo 2 ore di macchina, vi raggiungerete facilmente quando ne avrete voglia!»

«Jo, volevo dirti che... se non ti dispiace io e te dovremmo vederci in settimana purtroppo... perché ho dato la possibilità a Bryan di venire da me durante il weekend. Non ti dispiace vero?!» le dico con una leggera ansia sperando non ci rimanga male.

«Ma scherzi Kate?! Non si fa così!» incrocia le braccia e mi guarda con un'espressione che non m'aspettavo.

Il cuore comincia a battermi a mille, gli occhi si fanno lucidi e non so cosa dire...

«Dovrebbe trasferirsi da te! Prima o poi!» scoppia a ridere per lo spavento che mi ha provocato, lo sapeva la stronzetta.

«Brutta scema che non sei altro!!!» comincio a buttarle addosso tutti i cuscini posati sul letto rincorrendola per la stanza. Ero mortificata!

«Tregua, tregua!!!» mi abbraccia forte e mi dice «Se tu sei felice, lo sono anch'io! Ti meriti il vero amore, sperando tu lo abbia trovato, voglio il meglio per la mia sis!»

«I love you!» le dico nell'orecchio tenendo la testa appoggiata stretta alla sua spalla.

«Comunque... se vuole portare anche Paul con lui sarebbe ancora meglio!» ride allontanandosi e tenendomi le mani.
Ridiamo insieme. Amo la sua ironia! Amo lei!

È ora di andare. Saluto la mamma, papà e Susy con baci e abbracci, loro torneranno ad Oxford fra due settimane... che fortuna... e ci avviamo alla macchina.

«Eccoci qui...» sorrido a Bryan che mi sta vicino dopo che mi ha portato la valigia in auto, è un vero galantuomo.

«Già piccola» mi guarda accarezzandomi il viso.
Siamo entrambi di poche parole, non solo gli addii sono tristi, anche gli arrivederci... soprattutto dopo quel che abbiamo passato insieme. Un piccolo dubbio per un futuro c'è sempre. Vedremo come andrà...

Lo guardo, lo scruto, questo viso stupendo lo rivedrò molto presto ma, mi mancherà di brutto.

«Andiamo Kate?» mi domanda Johanna che ha già acceso il motore.

«Andiamo.»

Do un ultimo bacio a Bryan, saluto Paul e salgo in auto. Metto la cintura e lentamente ci allontaniamo da lui. Gli sorrido. È qualcosa di unico e in questo momento capisco cosa ho ricevuto incontrandolo.
Sento qualcosa di strano nella pancia. Angoscia. Ciao amore mio, a presto.

                                •••

Manca un'ora all'arrivo e lo stomaco come al solito brontola. Prendo dalla borsa i toast al prosciutto e formaggio che ci ha preparato la mamma e ne passo uno a Johanna. Ci voleva proprio, menomale che c'è la mamma. Santa subito!

Johanna è molto allegra al volante, non ha smesso di cantare un solo secondo da quando siamo partite. Il suo incontro con Paul l'ha messa di buon umore... mi ha raccontato che ieri notte si sono baciati, niente di più, e lei è super felice. Paul mi sembra davvero un tipo a posto ed è palesemente attratto da Jo. Hanno un sacco di cose in comune, tra cui la musica... lei suona la batteria, lui il basso, e questo è un punto di forza per l'eventuale approfondimento della loro conoscenza. Sono felice per lei... chissà, un giorno potremmo diventare davvero parenti! Sorrido da sola. Le prendo la mano stringendogliela e rivolgo un sorriso anche a lei che continua a cantare imperterrita. La mia pazzerella.

Guardo fuori dal finestrino con la testa appoggiata sullo stesso, amo guardare i diversi paesaggi che attraversiamo.
Oh Bryan, Bryan... perché sei tu Bryan... sto delirando. Basta Kate. Mi ripassano davanti agli occhi tutti i momenti più belli o più forti che ho passato con lui. Da quando ci siamo incontrati la prima volta al buffet a casa mia ne abbiamo fatta di strada... mi vien da ridere a pensare a quanto era strano i primi giorni. Taciturno, misterioso, asociale, bello... molto bello, bellissimo.
Il suo essere protettivo al falò, l'aiuto in libreria, la cena, la prima volta a casa sua... , le feste, a casa per cena con i miei, la storia di Ron... wow! Quante avventure! E sono certa che ne avremo ancora... sono certa di noi. Sono innamorata e queste sensazioni mi fanno stare bene!

Oxford. 5 minuti. Il cartello ci avvisa che siamo arrivate.
Bentornata a casa Kate.

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