Durante il tragitto in macchina, Bryan, George e Dan sono molto arrabbiati per la faccenda dei ladri e discutono animatamente per la voglia di scoprire coloro che possano essere stati e di cosa gli farebbero se solo li trovassero davanti. Mentre, io e le ragazze siamo spaventate e ci teniamo le mani! Odiamo questa categoria di persone che invadono la privacy... entrano in casa tua e toccano le tue cose!
Il viale sembra essere tranquillo, tutto al proprio posto. In giardino c'è l'auto dei genitori di Serena e George.
«Papà!?» urla George scendendo dall'auto. Lo seguiamo.
«George venite! Siamo dentro!» risponde sua madre.
Una volta entrati, tutti si guardano intorno e poi fissano il tavolo. Io non riesco ancora a vederlo e mentre mi faccio spazio tra gli altri, sento il padre di Serena dire: «Non abbiamo ancora sporto denuncia, ma credo che dovremmo farlo al più presto!»
La scena che si pone davanti ai miei occhi è agghiacciante... sul tavolo ci sono due corpi incisi sul legno... una ragazza con sopra la scritta Kate e un ragazzo che le tiene la mano con sopra la scritta Bryan. Ma, la cosa che fa venire i brividi è che, sul corpo stilizzato di Bryan c'è il coltello da cucina infilzato dritto sul cuore.
«Oh mio Dio Bryan!» porto le mani sulla bocca. Bryan mi stringe a sè. Serena e Johanna mi abbracciano d'istinto dalle spalle.
«Chi diavolo può essere stato???» dice Dan coi pugni stretti.
I genitori di George hanno già controllato il piano di sopra, ed è tutto apposto. Solo in cucina si presenta un putiferio! Non hanno rubato nulla, solo una bottiglia di vodka scolata e lasciata sul pavimento.
«Qualche ubriacone, ecco chi è stato!» dice Jenna.
«Si, ma... cosa centriamo io e Bryan?!» urlo spaventata.
«Tranquilla piccola, lo scopriremo!» dice Bryan evidentemente arrabbiato nero.
«Non ha nemmeno forzato la serratura... come ha fatto ad entrare?!» chiede George.
Un senso di colpa improvviso mi si contorce nello stomaco. Io ho chiuso per ultimo stamattina ... non l'ho fatto a chiave...
«Su, andiamo dalla polizia... ci vediamo tutti lì!» dice il signor Lloyd.
Entriamo in macchina e seguiamo la loro auto.
Una volta arrivati, un poliziotto ci fa attendere nella sala d'aspetto. Siamo tutti quanti nervosi e spaventati. Bryan mi tiene la mano, mentre l'altra la tengo a Serena che la tiene a Jenna. Noi ragazze siam fatte così... ci supportiamo a vicenda anche con un semplice contatto.
Un poliziotto arriva e c'invita ad entrare nel suo ufficio. «Allora, cosa vi porta qui?» il padre di George gli spiega tutta la situazione per filo e per segno mentre lui scrive a computer la denuncia. Il tutto dura più o meno una mezz'oretta e il poliziotto intanto ha dato l'ordine a due colleghi di perlustrare la zona.
Nel momento in cui usciamo dal suo ufficio, vediamo i vicini, il signor Holmes e consorte, venire verso la stanza perchè è il loro turno. Hanno un'aria spaventata!
«Hey Tom, cosa ci fate qui!? Immagino che anche a voi son venuti a rubare in casa stasera! Vero?» chiede il signor Lloyd.
«Rubare in casa??? No Ben, peggio! Credo abbiano rubato nostro figlio! Stasera non è tornato a casa!» risponde il signor Holmes quasi in lacrime mentre stringe la moglie a sè visibilmente disperata.
«Rubato Ron?!?» gridiamo in coro io e Serena incredule.
«Già...! Stamattina è uscito con Ralf e non sono più rientrati!» dice la madre con le lacrime agli occhi.
«Ma cosa può essere successo?!? Sporgete denuncia al più presto! Dobbiamo andare a cercarlo!» dice Serena molto preoccupata.
I genitori di Ron entrano in ufficio mentre noi saliamo in auto per tornare alla villa a cercarlo.
Una volta arrivati, ci dividiamo in coppie per perlustrare le viuzze di campagna e per cercare tracce che possano ricondurci a quel che è accaduto.
E' ormai mezzanotte ed è difficile cercare al buio. Nella mia mente passano immagini spaventose... spero non gli sia successo nulla di male. Bryan è molto nervoso e non mi lascia la mano, mentre nell'altra tiene stretta la torcia per far luce ai nostri passi. Ma ad un tratto non vuole più continuare a cercarlo perché pensa sia inutile farlo a quest'ora, così chiama gli altri al cellulare per comunicarglielo, e infatti sono d'accordo con lui e pensano sia meglio tornare alla villa.
George ha la brillante idea di restare a a dormire lì, tutti insieme, in modo che l'indomani mattina potremmo continuare alle prime luci dell'alba. Ci chiudiamo a chiave nelle rispettive stanze e cerchiamo di dormire.
Nel letto mi muovo in continuazione, non riesco a dormire... ho un po' d'ansia... e se si presentasse nuovamente qualcuno in casa? E se hanno fatto del male a Ron? E i genitori cosa stanno provando in questo momento? E perché coloro che si sono intrufolati in casa hanno fatto quei disegni orribili sul tavolo? Ho una paura folle e mi stringo al petto di Bryan che capisco che anche lui non abbia poi tutta sta voglia di addormentarsi.
Quando finalmente sto per addormentarmi, dei rumori mi svegliano. Apro gli occhi di scatto e alzo la nuca dal cuscino per ascoltare meglio. Niente... niente più rumori... credo sia stata solo la mia immaginazione.
Dopo circa 20 minuti, è Bryan a svegliarmi... anche lui ha sentito qualcosa! Così, scatto dal letto mettendomi seduta e guardo il buio della stanza. Accendo la luce sul comodino e restiamo in silenzio a guardarci intorno.
Bussano alla porta ed io mi spavento a morte.
«Bryan! Posso entrare?» è George.
Bryan mi guarda assicurandosi sia coperta dal lenzuolo e dice: «Si amico, entra!»
«Ragazzi scusatemi... ma voi non avete sentito nulla? Noi e Dan e Serena ci siam svegliati 20 minuti fa per dei rumori che abbiamo sentito. Cazzo come ci siam spaventati!» è incazzato e terrorizzato allo stesso tempo.
Un brivido mi attraversa il corpo facendomi oscillare per brevi secondi. Mi copro con il lenzuolo fino al collo. Ho paura. Quei rumori erano reali.
«Prendete quel che trovate nel mio armadio e raggiungeteci in stanza, così stiamo tutti insieme!» dice puntando l'armadio difronte a noi e poi va via.
«D'accordo! Arriviamo subito!» risponde Bryan.
Dopo aver messo addosso le prime cose trovate nell'armadio, raggiungiamo gli altri. Io mi rifugio sotto le lenzuola con le ragazze, mentre i ragazzi si siedono ai piedi del lettone.
Neanche 5 minuti dopo, sentiamo altri rumori dalla finestra che dà sul retro della casa, dove c'è il box. Ora li abbiamo sentiti tutti! Merda...