9. Umore altalenante

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   Torno dalla Signora Evans che sta chiacchierando con una donna.
   «Kate vieni pure, ti presento Sally, una mia carissima amica dai tempi del liceo. »
Sally è una signora molto affascinante, indossa un abito a tubino nero e delle ballerine bianche Chanel. Toglie i grandi occhialoni da sole e mi porge la mano per salutarmi, io le porgo la mia.
   «Mi scusi signora ora devo tornare a lavoro» le sorrido e mi avvio alle sezioni.
   «Alla prossima cara! » mi risponde con un saluto della mano come se fosse la Regina Elisabetta.

   Cammino per i corridoi, non ricordavo che la libreria fosse così grande, ma ora mi sembra un labirinto senza uscita. Incontro degli studenti seduti per terra che leggono, altri che camminano verso la mia direzione. Ma di lui niente traccia.

   Due ragazze vestite in un modo molto provocante sono in un angolino a chiacchierare. Vado verso loro più lentamente, le sento ridere di gusto. Ma mi fermo quando mi accorgo che con loro c'è Bryan... mi nascondo con un balzo scattante dietro una colonna per non farmi vedere.

   Cosa ci sarà di tanto divertente?

   Quelle tipe continuano a ridacchiare ed io mi sto innervosendo, all'improvviso mi fa caldo. Stanno parlando di una festa che si terrà stasera e dicono che s'inconterranno lì. Devo scoprire di che festa si tratta.

   Mi squilla il telefono «Oh porca...! » dico a bassa voce.
Cerco di togliere la suoneria ma è troppo tardi, mi hanno sentita e si voltano per cercarmi con lo sguardo. La mia abilità di mimetizzazione non è bastata. Mi giro verso la libreria alle mie spalle e faccio finta di cercare un libro.
   «Kate che fai? » Bryan mi ha vista.
Mi volto facendo finta di nulla e dico «Hey, sei qui? »
   «Ci vediamo stasera ragazze», congeda le due che gli sorridono e gli mandano un bacio con la mano, poi viene da me.

   «Stavo cercando un libro... dov'eri finito? Sei sparito prima» lui abbassa lo sguardo.
   «Ho visto che eri impegnata con qualcuno al telefono e non volevo continuare a disturbarti... tra l'altro ho letto il nome di Alex... » si tocca i capelli un po' imbarazzato per averlo confessato. Forse pentito.

   Ma cosa?? «Bryan ma era solo un messaggio che ho letto, non stavo mica chiacchierando mettendoti da parte. Tra l'altro è un tipo che non sopporto!» rispondo scocciata.
   «Scusami, e come mai vi scrivete?», mi domanda incuriosito, ma si vede che dai suoi occhi traspare una certa gelosia. Infondo, al falò Bryan mi difese dalla voglia di ridicolizzarmi di Alex.
   «È lui che mi scrive, non so neanche come faccia ad avere il mio numero. Poi, è anche fidanzato con quella tipa antipatica quindi ... è solo uno che non sa cosa fare e decide di disturbare le persone sbagliate! Narcisista egoista e puttaniere!» dico tutto d'un fiato senza neanche pensarci prima.
   «Calma, calma ahaha, ti fa proprio arrabbiare!» ride con un po' di stupore. Chissà, forse s'aspettava che Alex mi piacesse. Io invece odio i tipi come lui!
   «Scusami, ma non mi piacciono le persone invadenti» fosse Bryan "invadente" non sarei altro che felice penso.

   Bryan lascia andare un sospiro di sollievo e dice «Quello non è un tipo raccomandabile... e quella non è la sua ragazza. Rita se la fa un po' con tutti, con lui ha solo più intesa da qualche settimana» - e cambiando discorso - «Allora stasera vieni alla festa? »
   «Quale festa? » faccio finta di non aver ascoltato la conversazione tra lui e le biondine.
   «C'è una festa al porto, ci sarà uno yacht con musica e alcool. Io ci andrò con George», per un attimo pensavo che mi avrebbe chiesto di andar con lui.
   «Mmm non so, avrei altri impegni in realtà», mento.
   «Oh, be... ok. Ci vediamo in giro allora Kate. Ora vado» e va via un'altra volta lasciandomi sola. Sbuffo. È un po' strano. Il suo cambiamento d'umore improvviso mi fa girare la testa.

   Squilla di nuovo il cellulare. È Johanna.

   «Heyyyy» rispondo alla chiamata.
   «Kate, sto provando a chiamarti da 3 ore e il tuo cellulare non prende mai e prima mi hai chiuso la chiamata. Va tutto bene? » mi chiede preoccupata.
   «Si sì, scusami ero in libreria» non mi ero neanche accorta che era lei prima quando mi è squillato il cellulare.

   «Dimmi tutto amica mia» riprendo a chiacchierare cercando di cancellare dalla mente i minuti appena passati con Bryan.
   «Ma come? Hai dimenticato che oggi sarei venuta da te? Sono in macchina! » Cazzo, è già sabato? Me ne ero completamente dimenticata.

   «Certo che no Jo! Passavo il tempo qui aspettando che tu arrivassi» mento un'altra volta, mi sento confusa ultimamente. «Per che ora pensi di arrivare? » le chiedo.
   «Allora, sono le 6... mmm... tra un'ora sono da te! Mandami la posizione di casa tua quando sarai lì» percepisco che è felice di vedermi.

   «D'accordo, allora a tra poco! » rido, anch'io sono felice di rivedere la mia amica, il mio porto sicuro. E pensando al porto, mi torna in mente la festa di stasera...

   Vado dalla signora Evans per avvisarla che sto andando via. Mi guardo intorno ma lui non c'è , chissà se anche lui è già andato via, o se ha incontrato di nuovo le sue amichette dall'aria innocente. Sorrido maleficamente per la battuta, ma provo anche tanta rabbia mossa da gelosia. La signora Evans mi saluta e mi augura una buona serata. Speriamo che lo sia.

Esco e mi dirigo a casa.

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