48. Buone speranze

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Il telefono squilla... sono le 10 ed io ho dormito tanto! Menomale... temevo di non addormentarmi mai ieri notte.

«Hey...» rispondo assonnata a Johanna.
«Kate! Tutto bene? Non ci siamo più sentite riguardo a ieri sera. Cosa è successo?» mi domanda preoccupata.

«Mi sono appena svegliata... faremmo meglio a vederci così posso raccontarti bene» le rispondo dandole appuntamento a casa mia.

«D'accordo Kate, chiederò a Paul di accompagnarmi... a tra poco!» chiude.

Vado in doccia.

Dopo mezz'ora bussano alla porta della mia stanza. È Johanna.

«Tesoro» mi abbraccia «ma cosa è successo?» mi domanda accomodandosi sulla poltrona.

«Fai bene a metterti comoda... allora... ieri sera il padre di Serena e George chiamò loro allarmato.......» comincio.

Dopo averle raccontato tutto nei minimi dettagli, Johanna è sconvolta quanto me.

«Oh mio Dio... sono felice che sia finita!» risponde portando le mani alle tempie.

«Già... ma, sono preoccupata per Ron...» le dico sospirando e guardando il mare fuori dalla finestra.

«Ti capisco Kate! - viene a sedersi accanto a me accarezzandomi la schiena - ma devi capire che non si può avere sempre pietà per tutti, chi sbaglia deve pagare per capire gli errori commessi per non rifarli! Immagina se vi avesse incontrato mentre era in quello stato con il coltello ancora tra le mani... non possiamo sapere se sarebbe finito sul tavolo o da un'altra parte! Non lo conosciamo e la mente umana a volte fa brutti scherzi! Quindi, ringrazia il cielo per come sia andata Kate...» mi risponde con molta calma.

«Si, hai ragione... ora però devo rimediare con Bryan, forse sono stata un po' dura con lui e domani devo partire... non voglio andar via con questa tensione nell'aria!» le dico.

«Domani?! Allora torniamo insieme a casa! Va a passare la giornata con lui, io     mi rilasserò un po' qui... o chiamerò Paul...» mi fa uno sguardo malizioso alzando il sopracciglio.

Cambio improvvisamente espressione e scoppio a ridere: «Devi raccontarmi tutto, non scappi!»

Mando un messaggio a Bryan:
"Hey... ci sei?"

Dopo 5 minuti mi risponde. Mi batte ancora il cuore quando ricevo un suo messaggio...
"Ci sono. Dormito bene?" di solito mi chiama "Piccola" nei messaggi... sarà arrabbiato? Uff...

"Si si, e tu? 🙂" rispondo con una faccina sorridente.

"Si, grazie 🙂" mi risponde con la stessa faccina.

"Ti andrebbe di vederci per pranzo? Devo parlarti" gli dico riferendomi alla partenza di domani.

"Certo. Tra 10 minuti passo a prenderti. Anch'io devo parlarti."

Di cosa vorrà parlarmi?! Sono preoccupata... mi dirà che non vuole più vedermi?! Mi parlerà di Ron? O ancora di sua madre?! O forse ieri notte è tornato alla festa e ha incontrato un'altra ragazza?! Quante paranoie!!! In queste settimane ci sono stati alti e bassi tra di noi, più alti che bassi, non voglio che ci abbia ripensato! Sono in ansia.

Johanna è già scesa in spiaggia e non ho il tempo di raccontarle o chiedere consigli. Farò da me.

Scendo. Bryan è qui giù. Il cuore batte al pensiero di rivederlo.

«Ciao...» gli sorrido e gli do un bacio sulle labbra. Lui se lo lascia dare. Buon segno!

È sempre più attraente. Oggi indossa gli occhiali da sole...

«Ciao piccola... come stai?» mi domanda sorridendo lievemente.

«Bene» e poi continuo «Mi sei mancato...»

Bryan mi accarezza la mano sorridendomi e poi riporta la mano sul volante. Non è molto felice. Cosa sarà successo?!

Arriviamo nel parcheggio di un ristorantino, sono ancora le 12 ma, pranzerei volentieri a quest'ora dato che non ho fatto nemmeno colazione.

Scendiamo dall'auto e il cameriere ci fa accomodare al tavolo. Bryan non ha detto una parola e muoio dalla voglia di sapere cosa ha da dirmi.

Mi faccio coraggio e glielo chiedo: «Hai detto che dovevi parlarmi... riguardo a cosa?»

Alza gli occhi da sul menù e mi guarda... ma il cameriere arriva e dobbiamo ordinare il pranzo.

Quando il cameriere va via portandosi i menù, Bryan torna a guardarmi e mi dice: «Sento che tra di noi potrebbe nascere qualcosa di veramente serio»

Ah... non c'era ancora? Mi domando.

Poi continua: «Quando stiamo insieme mi diverto molto e sono davvero felice ma, a volte, le tue reazioni mi spaventano... non vorrei offenderti ma, sei troppo impulsiva! Io non amo le scenate o litigate o incomprensioni che finiscono per allontanarci.»

Lo ascolto attentamente e giro e rigiro il tovagliolo tra le mani che sudano.

«Se ho scelto di immergermi in questa storia, vorrei farlo con tutto me stesso e lasciarmi andare. Vorrei fare o dirti tutto quello che mi passa per la testa ma, non ci riesco perché ho capito che se qualcosa non ti va a genio, metti il broncio e ti allontani.»

«Hai ragione e... mi dispiace Bryan. Purtroppo ho un muro davanti che con pazienza dovrai aiutarmi ad abbattere... non è facile per me, sono sulla difensiva da un po' di tempo e devo dirti che con te mi son spinta già oltre. Ma so che poi il muro si rialza e faccio un passo indietro! È la mia natura... dovrò lavorarci su! Però ti prego... - gli stringo la mano sul tavolo - abbi pazienza se vuoi davvero star con me. Io ti prometto che farò il possibile per essere più riflessiva!»

Bryan mi sorride, si alza e mi bacia. Come se non ci fosse nessun altro intorno a noi. Sono così felice!

«Tu invece? Cosa dovevi dirmi?» mi domanda continuando a tenermi la mano.

«Si... ehm... mi han mandato un messaggio dallo studio e... lunedì devo tornare a lavoro...»

«Oh, okay!» mi risponde e poi dice «Spero ti va di passare questi ultimi due giorni con me!» sorride.

«In realtà... devo partire domani mattina...» rispondo visibilmente dispiaciuta.

«Do - Domani mattina?! Perché?!» mi domanda sorpreso.

«Arriverò ad Oxford per pranzo e devo disfare le valigie e stirare i camici per lunedì mattina...» rispondo sperando comprenda.

«Okay... però promettimi di aggiornarmi della tua giornata libera per venire con me a Londra e che sabato mi aspetterai! Non intendo preparare una valigia ogni settimana... quindi, la lascerò da te se non è un problema!» ride.

«Problema??? Sono super felicissima amore!» per me è molto importante quel che ha appena detto... vedere una sua cosa personale a casa mia, nel mio mondo, mi fa sperare che ci sarà sempre per me.

Ecco il cameriere con i nostri primi... ho una fame!!!

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