41. La mia famiglia

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Lo guardo emozionata senza parlare e lui mi sorride.

«Raccontami!» gli dico.

«Ho voluto fare una donazione e aprire un'associazione per quel reparto. Mi hanno salvato la vita e gliene sarò grato per sempre!» è emozionato anche lui.

«E' un gesto meraviglioso! Sono così orgogliosa di te Bryan!» gli stringo la mano.

«Ti amo» mi risponde mentre parcheggia nel vialetto di casa mia ed io sono felicissima.

«Dai, prendi le cose per stasera e andiamo da me» mi dà un bacio sulle labbra.

«Bryan in realtà oggi volevo pranzare con i miei e poi aspettare l'arrivo di Serena... avevi detto che passavi a prenderci per le 7pm, ricordi?»

«Ah, già è vero! Allora... » guarda verso la porta di casa mia, la mamma sta venendo verso di noi.

«Ciao ragazzi!» alza la mano mentre si avvicina all'auto.

Noi scendiamo. Io sono in imbarazzo. Bryan invece non lo sembra affatto, infatti le va incontro per salutarla. «Buongiorno signora Adams! Come sta?» le dà la mano ma lei lo abbraccia affettuosamente.

«Ciao Bryan! Tutto bene grazie, tu? Stavo pensando... ti va di pranzare con noi oggi?» la mamma gli sorride ed io imbarazzata spalanco gli occhi e dalle spalle di Bryan le faccio segno di "no" agitando le mani. Ma lei non ci bada, come se fossi trasparente e attende una sua risposta.

«Ehm... si grazie... » si tocca la nuca corrugando la fronte e poi si gira per guardarmi ed io cambio immediatamente espressione e gli sorrido. Uffa... non ci voleva... è troppo presto per entrare in casa con la mia famiglia, ma mia madre è più tranquilla che mai, forse perché sanno di chi si tratta.

Entriamo in casa e Susy e mio padre vengono in salotto ad accoglierlo. Susy ha gli occhi a cuoricino e gli sorride salutandolo con un timido «Ciao Bryan!», mio padre invece gli dà uno stretta di mano e il benvenuto in casa nostra.

Sediamo tutti sui divani di velluto rosa antico del salotto, io accanto a Bryan, che si guarda intorno e dice alla mamma «Complimenti per la casa, è bellissima!» la mamma lo ringrazia e gli offre dei tramezzini. Il papà, che nel frattempo ne prende uno, chiede a Bryan se gradisce un po' di vino. Così si alza a riempire dei calici e li offre. Io sono silenziosa perché tutto questo mi mette in imbarazzo. Bryan invece sembra essere a suo agio. E' molto educato come sempre, siede in modo composto e risponde sempre con "grazie".

Papà beve un sorso di vino e dice: «Bryan...»

Ecco che cominciano con la seconda fase, "fare domande", anche se conoscono già molte cose di lui.

« ...devi sapere che noi siamo una famiglia molto alla mano, ci piace ridere, scherzare, abbiamo molti amici che ci vogliono bene e ci teniamo molto all'educazione dei figli. Ti dico questo per presentarci un po' e per metterti a tuo agio. Con noi puoi parlare apertamente di ogni cosa, anche di un'eventuale futuro problema, noi siamo qui, saremo amici per te... non siamo quel tipo di genitori che se la tirano o che fanno "i nemici"» simula con le mani le virgolette in aria «con i fidanzati delle figlie... » parla in modo molto sereno e mi piace quello che dice, ma... fidanzati delle figlie????? Quindi sanno di me e lui... mi gratto la fronte guardando per terra.

«Oh, grazie signor Adams, è molto gentile da parte sua! Le prometto che tratterò sua figlia meglio di me stesso!» mette la sua mano sulla mia ed io gli sorrido ma divento bordeaux davanti ai miei genitori.

Susy lo guarda incantata e si fa scappare un «Aawww... » io la guardo storto ma mi viene da ridere.

«Bene... volevo solo fartelo sapere e ci fa piacere averti qui nella nostra casa. Alla famiglia!» alza il calice per un brindisi e noi lo imitiamo.

«Mamma, papà, arriviamo subito!» prendo Bryan per la mano e lo tiro via salendo per le scale. Lui chiede scusa, poggia il calice di vino sul tavolino, e prosegue. Gli voglio mostrare la mia camera e voglio prendere un po' d'aria dopo il discorso di papà.

Bryan mentre mi segue si guarda intorno e si sofferma a vedere le foto sulle pareti. Poi arriviamo in camera e chiudo la porta. «Scusami se ti hanno messo in imbarazzo, ma i miei sono così... socievoli!»

«Non sono in imbarazzo, tranquilla! Mi piace molto la tua famiglia!» poi guarda la stanza e dice «allora è qui che volevi portarmi... cosa vuoi fare?» ride e mi dà un bacio sulle labbra.

«Volevo mostrarti la mia stanzetta scemo! Non per altro!» rido e continuo «è tale e quale a come l'ho lasciata!» mi siedo sul letto.

«Bellissima! Ha l'odore del tuo profumo!» si guarda intorno e cammina scrutando gli oggetti che sono sui mobili. Sono pochi, e sono di quando ero piccola. Poi prende in mano delle medaglie appese ad un chiodo, medaglie di cheerleader e dice: «Ecco perché sei così snodata ah ah»

Lo guardo spalancando la bocca e gli lancio un cuscino che è poggiato sul letto. Poi mi raggiunge e si stende su di me per baciarmi ma lo blocco «Bryan! Siamo a casa dei miei ti prego!»

«Voglio solo baciarti... » mi convince ed io mi lascio baciare. E' proprio bello... quei suoi occhi ipnotici scrutano anche me ed io non resisto. Poi però ricordo che devo cambiarmi... ho ancora l'abito di Serena. Allora mi alzo a mio dispiacere per prenderne uno mio dall'armadio e obbligo Bryan a stare al suo posto mentre mi cambio dandogli le spalle. Lui muore dalla voglia di prendermi.

La mamma ci chiama dicendo che il pranzo è pronto. Mi sistemo i capelli e una volta pronta annuncio che possiamo scendere. Nel frattempo ripenso alla generosità di Bryan riguardo l'ospedale e a quanto sono felice che sia il mio ragazzo e che la mia famiglia ne sia a conoscenza. Ma una domanda mi frulla nella testa: quale male ha avuto lui?

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