-Eccolo! – gridò Sanji.
Usopp era esattamente dove l'aveva lasciato. Seduto a terra, con le ginocchia tirate al petto, gli occhi chiusi e le mani premute sulle orecchie. Si dondolava avanti e indietro e pareva che stesse parlando, ma non lo sentivano per via della parete di vetro. Anche quella era ancora al suo posto e Nami, prima che Sanji potesse avvertirla, ci si schiantò contro.
Se si fece male, non perse tempo a lamentarsi. Batté sul vetro. – Usopp! Usopp!
- È inutile – disse Sanji. – Non ti sente.
- Dobbiamo romperla!
- Ci ho già provato. Sembra indistruttibile.
Nami estrasse dalla fondina sulla coscia i tre cilindri di metallo che componevano il suo Clima Takt. – Adesso ci provo io!
Ma Sanji non scoprì mai cosa volesse fare Nami, perché, in quel momento, la parete si abbassò da sola, sprofondando nel terreno. Nami e Sanji si guardarono in faccia, stupiti. Poi la voce di Usopp, finalmente, li raggiunse.
Stava urlando. – No! No! Non è vero! Ti sbagli! Non sono un vigliacco!
Nami e Sanji si precipitarono su di lui. Nami l'afferrò per le spalle. Usopp sobbalzò, spalancò gli occhi e la fissò. Poi vide Sanji dietro di lei.
Si raggomitolò su un fianco, dando le spalle a entrambi e borbottando: – No, no, non ci sono davvero, non sono davvero qui, non sono reali, proprio come lui...
- Ma che gli prende? – esclamò Nami.
- Credo che abbia un'allucinazione – spiegò Sanji. – Come me, prima, quando ho visto Zeff. E come te quando hai visto Arlong.
-Hai visto Zeff? – ripeté Nami. – Ma... Io credevo che chiunque ci fosse dietro tutto questo volesse mostrarci le nostre paure. Tu non hai paura di Zeff.
- Non era tanto Zeff, quanto quello che ha fatto.
- Cos'ha fatto?
Sanji esitò, poi disse: - Si comportava come un'altra persona.
- Una in particolare?
- Sì.
- Vuoi dirmi chi è?
Un altro urlo di Usopp salvò Sanji dal dover rispondere.
– Smettila! Non sono un codardo! Non è colpa mia! Sei tu che mi hai abbandonato!
- Chi credi che veda? – sussurrò Nami.
- Suo padre – disse Sanji, laconico. Si chinò su Usopp, lo prese per le braccia e lo costrinse a voltarsi verso di lui. – Usopp, guardami. Guardami!
Usopp lo guardò, ma prese subito a scuotere la testa. – No, no, tu non sei Sanji, Sanji se n'è andato...
- Usopp, sono io!
- Sanji mi ha abbandonato perché sono un peso inutile, perché sono un vigliacco, mi ha abbandonato come ha fatto mio padre, come farà Rubber quando non gli servirò più...
- Mi dispiace di essermene andato, va bene? Ma adesso sono qui, Usopp. Siamo qui. Nessuno ti sta abbandonando!
- Ma rimpiangerete il vostro errore! Io sono il flagello dei sette mari! Ho ai miei ordini una ciurma di ottomila uomini! E sono amico di Sogeking, il Re dei Cecchini! – starnazzò Usopp, fuori di sé.
Terrorizzata, Nami gli assestò un potente scapaccione dietro la nuca.
-Ahi! – strillò Usopp, e la luce folle abbandonò lentamente i suoi occhi. – Sanji? Nami? Cosa... Ditegli di stare zitto! – urlò.
Sanji lo scosse per le braccia. – Ascolta me, Usopp. Ascolta solo me. Tu non sei un codardo.
- No, ha ragione, sono...
- No! Chi è che ha rischiato la vita per salvare quella di Kaya? – esclamò Nami. – Chi ha combattuto per me a Coconut Village? Chi ha affrontato Eneru per salvarmi? Chi ha bruciato la bandiera del Governo Mondiale, ha distrutto un ponte per salvare Nico Robin e si è messo tra Rubber e Rob Lucci?
Usopp parve afflosciarsi. – Sogeking...
Sanji lo strappò dalle mani di Nami e lo scrollò così forte che Usopp batté i denti. – No! Tu hai salvato Kaya, tu hai salvato Nami, tu hai salvato Robin.
- Mio padre...
- Lascia perdere tuo padre! Non se n'è andato per colpa tua. Non so dove sia e non so perché non sia mai tornato, ma so che non è colpa tua! Va bene?
Usopp continuava a guardare un punto tra Nami e Sanji, come se vedesse qualcun altro. Parve fare uno sforzo immane, ma poi portò gli occhi su Sanji e annuì. A quel punto fu Nami a girarsi di scatto.
- Che c'è? – chiese Sanji, mentre Usopp cercava di darsi un contegno.
- Ho sentito qualcosa – disse Nami, tesa. Indicò tra gli alberi. – Viene di là. Sta arrivando qualcuno.
Oh, no, pensò Sanji, temendo che, arginata la crisi psicotica di Usopp, ora dovesse fare i conti con una seconda di Nami. Ma, quando spuntò dal folto dell'agrumeto, lo vide anche lui.
-Oh, grazie a Dio. Vi ho trovato – disse l'Ammiraglio Aokiji.

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La saga di Oharu
FanfictionPrimo romanzo della Saga del Grande Blu. Oharu ha undici anni e vive sull'isola di Ika Roa. Un giorno, il suo mondo viene sconvolto dall'arrivo di una ciurma di pirati, che mette a ferro e fuoco il suo villaggio e la rapisce. Per Oharu, intrappolat...