Tom.
Tom era lì! Il suo vecchio maestro era lì. Frankie alzò di scatto lo sguardo. Avrebbe sistemato tutto. Avrebbe salvato Chimney! Avrebbe... Perché lo guardava così?
-Cutty, cos'hai fatto? – disse Tom.
Neanche lui aveva un bell'aspetto. Sembrava che fosse appena uscito da un interrogatorio con tortura. Frankie lo fissò a bocca aperta. Adesso Chimney emetteva dei suoni strani, come se cercasse di urlare ma non ci riuscisse. Tom disse qualcos'altro, ma Frankie non lo sentì. Udiva solo una bambina moribonda che chiamava sua nonna, senza sapere che non l'avrebbe vista mai più. Nel poco tempo che le restava.
-Tom, devi aiutarmi – lo supplicò Frankie. – Chimney è ferita. Ha bisogno di un dottore. Sta molto male!
Tom non la guardò nemmeno. – Non puoi salvarla.
- Devo fare...!
- Hai già fatto abbastanza, non ti pare?
Frankie non capì subito. – Cosa? – gracchiò. Si sentiva le braccia e il petto viscidi del sangue di Chimney.
- Tutto questo è colpa tua, Cutty. Te ne rendi conto?
Chimney rantolava. La bambina si muoveva appena tra le sue braccia, annaspando.
- No! Io... Chimney non respira. Lasciami uscire a cercare un dottore!
- Non te lo meriti. È stata una delle tue maledette navi a fare questo. A loro. A lei. A me. Pensi che, solo perché le hai rinnegate, questo cambi quello che hai fatto? Che vergogna che ho provato, a causa tua! È successo perché non hai ascoltato Iceberg. Tu non vali la metà di Iceberg. Lui è sempre stato migliore di te, in tutto. Più buono, più intelligente, più ragionevole. Né io né Kokoro ti abbiamo mai amato quanto amavamo lui. Tu sei cattivo, Cutty. Sei una persona cattiva dentro. Guarda quello che hai fatto a Usopp. Come pensi che potrebbero mai perdonarti quello che hai fatto a Usopp? Saremmo stati tutti meglio senza di te, saremmo stati più felici. Io non sarei a Impel Down, loro non sarebbero morti, questa bambina sarebbe a giocare per strada coi suoi amici. Iceberg non l'avrebbe mai lasciato succedere.
Che cose orribili, orribili da dire. Cose che gli erano familiari, perché, dal giorno in cui aveva perso Tom, c'era una stanza buia e senza finestre nella mente di Frankie, e quelle cose erano chiuse lì, nascoste, ma sempre pronte a ripresentarsi...
-No – strillò Frankie. – Iceberg ha detto che mi hai perdonato. Che tutti e due mi avete perdonato!
- Ha mentito. E tu lo sai.
- Chimney... No... Aiutami, Tom!
- Perché dovrei aiutarti?
- Per favore. Qualunque cosa...- lo implorò Frankie, disperato.
- Mi hai deluso profondamente. Come si può perdonare quello che hai fatto? Perché pensi che fossero tutti così ansiosi di mandarti via da Water Seven?
- No. È stato per salvarmi...
- Pare che debbano sempre salvarti, eh, Cutty? Come ho fatto io, quando mi sono preso la colpa per l'attacco alla nave-tribunale da parte delle tue Battle Frankie? Come ho fatto io, quando mi sono lasciato portare a Impel Down per te? È stata tutta colpa tua, lo sai, vero? – Tom gli afferrò una spalla con una presa d'acciaio, affondandogli le dita nella carne e strappandogli un grugnito di dolore. – Lo sai, cosa fanno ai detenuti a Impel Down? Lo sai cosa devo sopportare? O forse dovrei dire "cos'ho dovuto sopportare", perché, sai, non durano tanto i prigionieri. Potrei essere anche morto, che ne dici? Potrei essere morto, per colpa tua. Come loro.
Frankie scosse la testa e cercò senza successo di liberarsi. – No!
- Sì, invece. È colpa tua.
- No... No!
- Guarda Chimney. Guardala! Sta morendo per colpa tua -. Gli indicò Chimney, che si agitava sempre più debolmente tra le sue braccia.
Con orrore, Frankie vide che la luce stava abbandonando i suoi occhi. Non poteva essere vero. Era un incubo.
-No – urlò. – Basta! Lasciami andare. Dobbiamo trovare un dottore. Siamo ancora in tempo!
-Lasciarti andare? Come avrei dovuto fare quando ne avevo l'opportunità? Come hanno fatto i tuoi genitori? Non pensi che ci sia un motivo se ti hanno scaricato, un motivo dentro di te, qualcosa che ti rende così sbagliato? Quanto pensi che impiegheranno i tuoi nuovi cosiddetti amici per accorgersene e abbandonarti anche loro?
Frankie si sentì impazzire. Voleva solo che finisse. Non riusciva più a pensare. Gli importava solo degli occhi di Chimney che si chiudevano lentamente.
-Chimney, no, non puoi... non farmi questo...
Chimney, la nipote di Kokoro, che aveva solo otto anni e conosceva Frankie da metà della sua vita. Chimney che scappava da Kokoro per andare da lui. Chimney che lo considerava quasi il padre che non ricordava.
Frankie rammentò la prima volta che l'aveva preso per una mano e l'aveva tirato per farsi seguire, chiamandolo e ridendo e guardandolo con occhi brillanti, e lui aveva pensato: Dannazione, mi sto innamorando di lei.
Confrontò il ricordo della bambina sana ed esuberante che correva, giocava, rideva e parlava senza sosta, la più bella del mondo, per lui, con la visione della bambina che tremava tra le sue braccia, mentre i suoi occhi vagavano sul viso di Frankie senza metterlo a fuoco.
– Frankie...-. La sua voce era un gemito sommesso, un alito di vento in una foresta spoglia, una candela che si consumava pian piano.
- Andrà tutto bene - farfugliò Frankie con le lacrime agli occhi.
Non sapeva che altro dire. Ma sapeva che non era vero. Non poteva aiutarla. Non aveva senso uscire a cercare un medico. Lo sapeva, come sapeva che Tom aveva ragione su di lui, aveva ragione su tutto. E non poté far altro che rimanere lì, cattivo dentro, colpevole, non amato, a piangere nei capelli di Chimney, mentre per colpa sua la bambina più bella del mondo moriva tra le sue braccia.
Non si accorse che Tom non c'era più.
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La saga di Oharu
FanficPrimo romanzo della Saga del Grande Blu. Oharu ha undici anni e vive sull'isola di Ika Roa. Un giorno, il suo mondo viene sconvolto dall'arrivo di una ciurma di pirati, che mette a ferro e fuoco il suo villaggio e la rapisce. Per Oharu, intrappolat...