In trappola!

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All'inizio, rimasero tutti interdetti. Poi Usopp guardò di nuovo il condotto e imprecò.

Usopp non imprecava. Mai.

Corse a una delle finestre e cercò di aprirla. Niente: era sigillata. Si guardò freneticamente intorno e scorse una porta in fondo alla sala. Il più vicino era Sanji.

– Apri quella porta – gli urlò. – Subito!

Sanji era così sbigottito di sentire quel tono da Usopp, che obbedì immediatamente. Afferrò la maniglia, la scosse, spinse, tirò, ma niente. – Non si apre.

-Dobbiamo uscire di qui. Aprila. Non m'interessa come!

Sanji sferrò alla maniglia un calcio violento che avrebbe sfondato qualsiasi porta, ma non quella, che resistette imperterrita. Usopp corse da lui, frugando nella sua bisaccia in cerca di qualcosa, qualunque cosa, per scassinare la serratura.

-Usopp, che succede? – protestò Robin.

Usopp scavava nella borsa come un forsennato. – Quelli non sono condotti d'areazione. Sono...

Ma non ci fu bisogno che dicesse lui cos'erano. All'improvviso, qualcosa cominciò a uscire fuori dai condotti. Bastò un'occhiata all'espressione di Usopp perché tutti capissero che non era ossigeno.

Cominciò Frankie, forse perché era il più alto e quindi inalò il gas per primo. Barcollò, sbatté contro la parete, si accasciò sul pavimento e iniziò a ridere. Lo guardarono terrorizzati.

-È una crisi isterica? – chiese Oharu, spaventata a morte.

Chopper si avvicinò a Frankie e gli tirò uno schiaffo. Frankie lo guardò stupito, poi lo informò in tono allegro: - Non ho sentito niente – e ricominciò a ridere come se Chopper avesse appena fatto una battuta esilarante.

-No – rispose Chopper, atterrito. Aveva appena capito cosa stavano inalando. - Non respirate – urlò. – Copritevi naso e bocca!

Si affrettarono a fare come diceva, ma era troppo tardi. Rubber seguì Frankie a ruota. Vacillò, si piegò in avanti, poi piombò a terra e rimase là, con gli occhi chiusi.

-Rubber! -. Zoro corse da lui e gli premette due dita sul collo. – Respira. Sta solo... Apri quella maledetta porta, cuoco da strapazzo!

- Cosa credi che stia facendo, insulso spadaccino? Ci sto provando!

Anche Nami cadde a terra. I muscoli le si contraevano in spasmi improvvisi. Le sue pupille erano ridotte a due punte di spillo nelle iridi color ambra. Robin cadde in ginocchio con una mano premuta sullo stomaco. Vomitò, poi svenne addosso a Frankie, che aveva continuato a ridere finché non era scivolato nell'incoscienza.

Oharu iniziava a vederci sfocato. Le ronzavano le orecchie e aveva le vertigini. Senza rendersi bene conto di quello che faceva, barcollò verso Zoro e svenne un attimo prima che lui la prendesse. Per fortuna Zoro era in ginocchio sul pavimento, perché altrimenti Oharu sarebbe caduta male, quando anche lui perse i sensi.

Le gambe di Sanji gli cedettero. Si allontanò dalla porta, che tanto non si sarebbe aperta, e strisciò verso Nami. – Nami... Nami...-. Allungò una mano, riuscì a prendere quella di Nami, e poi crollò come gli altri.

Gli ultimi due a svenire furono Usopp e Chopper.

- Gas soporifero? – sussurrò Usopp.

- Mi sa proprio di sì – bisbigliò Chopper.

Persero i sensi contemporaneamente.

La saga di OharuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora