Parte senza titolo 15

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"Credo che dovremmo ascoltare cosa ha da dirci Valerius Demoire." Alfredo Colonna non si era spostato dalla sua decisione di accogliere Valerius né aveva cambiato il suo atteggiamento. Era ancora seduto più incuriosito che altro, osservando il giovane con interesse. Era passato molto tempo da quando i due si erano incrociati la prima volta, ormai molto tempo prima, quando avevano stretto il patto che, a suo modo, proseguiva anche in quel momento. Ciò che affascinava maggiormente Alfredo era l'intrico di cambiamenti che vedeva su Valerius, le pagine della sua storia incise sul suo volto. Conosceva molte pagine grazie alle sue spie e ai suoi inganni, ma non le conosceva tutte. E il suo istinto gli diceva che gli mancavano le pagine più interessanti.

"Non è certo una minaccia se siede con noi." lo sostenne Bismark. Alfredo credeva che il vecchio generale non volesse realmente spalleggiare Valerius, ma, più semplicemente, lo vedeva adatto a scardinare un sistema di potere che in quel momento era troppo più potente di lui. Nella sua posizione, Bismark aveva bisogno di qualcosa che spezzasse l'equilibrio.

Mentre la tensione continuava ad attraversare i volti di tutti gli altri presenti, il rappresentante del governo olandese, che faceva da anfitrione al congresso, rimandò le guardie ai loro posti. Esitò nel chiedere a Beatrice di ritirarsi e così la ragazza rimase semplicemente in piedi alle spalle del suo signore.

"Sono inglese di nascita" disse Valerius "ma non ho mai dato importanza alla mia nascita. Poi il professor Zeddai mi ha fatto attraversare l'oceano e da lì sono tornato rivoluzionario francese. Ho combattuto e rovesciato ben due governi di Francia finché quello attuale non ha avuto la meglio su di me. Si, è strano che ora sia qui con le insegne della Castiglia, un vecchio alleato della Francia che da molto tempo non si fa sentire. Sono successe cose terribili, in quelle terre, di certo la mia nomina ad ambasciatore è la meno importante. Eccone una importante, invece: la città di Leòn è stata completamente distrutta."

Brusio e stupore, molta cautela, nessuno parlò. Valerius li guardò tutti. "Non ne sapete niente perché la vostra guerra ha smesso di essere la guerra di Spagna e voi siete troppo lontani. Ma io l'ho vista, so di cosa parlo. E' stato vedendo quel disastro che ho deciso di compiere l'ultimo passo, l'ultima battaglia, quella che mi dato la carica che ho ora."

"Quale battaglia?" chiese il paggio tedesco.

"Ci sono molte informazioni utili nella mia storia. Informazioni importanti. Dovete conoscerle tutti, voi, potenti della terra. Dovete sapere tutto di quello che è successo."

"Quindi?" fece Oleg, già quasi annoiato.

"Quindi cominciamo dall'inizio."

Valerius Demoire - vol.4Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora