Il massacro delle salamandre

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Hanged One ghermì la salamandra col suo artiglio staccandosela dal corpo e gettandola lontana. Quella cadde al suolo con un tonfo secco e non si mosse più, anche perché le dita affilate del myrmidon le erano affondate nel corpo, aprendola quasi in due.
Valerius fece alzare in piedi la sua macchina e cominciò a muoversi con cautela. Gli era difficile pilotare tenendosi vicino al treno senza danneggiarlo, ma fortunatamente il tarot system compensava le imprecisioni dei suoi comandi. Si diresse verso il branco di mostri, che ormai stavano stringendo sui soldati asserragliati. Le salamandre incassavano i proiettili senza esserne ferite, ma allo stesso tempo l'impatto le disturbava procurandogli comunque dolore, quindi invece di attaccare il convoglio continuavano a saltargli intorno e soffiare, tenendosi poco fuori il raggio dei fucili. Quando Valerius gli si avvicinò si girarono tutte verso di lui e si fermarono, appiattendosi al suolo ventre a terra, sibilando e graffiando il terreno.

Erano animali, Valerius lo sapeva. Erano creature inconsapevoli che qualcuno aveva deliberatamente scagliato contro di loro. Non avevano niente a che vedere né con i veri rettiliani né con i mostri che aveva già avuto modo di affrontare. Ciò nonostante, per far uscire il treno da quella situazione drammatica, l'unica soluzione era il massacro. Hanger One era armato di piccole mitragliatrici utili appunto contro i soldati a piedi, Valerius le puntò e sparò, tenendo il grilletto premuto per lunghi secondi. I proiettili piovvero abbondanti sui rettili e quando ebbero finito due di loro erano morti e gli altri apparivano malridotti, sanguinando abbondantemente da più di una ferita.

Valerius fece avanzare Hanged One, le salamandre gli si gettarono contro disperate. Una venne schiacciata direttamente dal suo piede, le altri caddero sotto i colpi dei suoi artigli. Fu una sistematica carneficina, come spesso lo erano le azioni dei myrmidon quando non combattevano i loro simili. Alla fine la pace fu ristabilita.

"Ottimo lavoro!" esclamò subito Morgan, venendo vicino alla macchina, mentre l'abitacolo si spalancava.

"Cosa sono queste creature?" chiese Valerius, senza scendere, deciso a rimettere prima il suo gigante sul treno prima di mollare i comandi.

"I rettiliani li lasciano liberi vicino a noi, sapendo che poi vengono ad attaccarci. Possono fare danni e immagino non costi loro molto mandarceli contro. Purtroppo non possiamo mettere myrmidon a guardia di tutti i convogli e ce la caviamo con i fucili e la fuga."

"Per un po' non si faranno vedere!"

Valerius riportò Hanged One sul treno e lasciò l'abitacolo, mentre dei soldati assicuravano nuovi tiranti. Tornò alla carrozza dove aveva viaggiato assieme a Morgan, accompagnato dall'inglese. "E' una guerra subdola combattuta con mezzi meschini" diceva il soldato. "E' per questo che siamo ancora vivi... ma non sappiamo se vinceremo."

Valerius non sembrava particolarmente scosso dalla battaglia appena sostenuta, anzi, sorrise, forse per la prima volta da quando era in Spagna. "Questo mi dimostra che sono nel luogo dove dovevo essere."

Il treno ripartì di lì a poco.

Valerius Demoire - vol.4Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora