Allectra della fonte di luce

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Hipster, convocato d'urgenza dalla regina. Abbastanza per rovinargli la giornata. Se fosse stato circondato da collaboratori più perspicaci nessuno gli sarebbe venuto vicino, ma il segretario che lo incrociò, evidentemente, non sapeva cosa fosse l'attenzione per i dettagli. 

"Il ministro Beuforth è rientrato a Londra." gli annunciava "Mentre per il professor Darwin la situazione è più complessa. Sembra si sia voluto trattenere ad Amsterdam e..."

Aveva già parlato troppo, per la sua pazienza. "Ho mai chiesto notizie del professor Darwin?" sbottò. 

Il segretario rimase immobile, a bocca dischiusa e poi cercò di scusarsi. "In realtà si, signor ministro, voi..." 

"Era evidentemente un atto di cortesia. Del vecchio non mi interessa nulla. Andatevene!" 

Il segretario fuggì via, Hipster poté riprendere la sua marcia. Non senza insofferenza affrontò la trafila per raggiungere la sua regina, gli sguardi sospettosi delle guardie, le cerimonie dei lacché, tutto il resto. Approfittò di quel tempo per calmarsi e ritrovare un contegno, visto che aggredire sua maestà la regina Vittoria come aveva fatto con il suo servitore sarebbe stata una pessima strategia. Inoltre, gli ultimi visi, particolarmente scuri, che incontrò lo resero circospetto e ancora più circospetto lo rese notare che le stanze dove la regina l'avrebbe accolto erano deserte, come se avesse mandato via tutti. 

Aprì lui stesso l'ultima porta e individuò subito la sua signora, seduta al solito tavolo, con lo sguardo greve fisso davanti a sé. Concentrato su di lei, intento a studiarla, notò solo con la coda dell'occhio la seconda figura che le sedeva accanto. Così, quando alla fine quella entrò nel suo campo visivo, fu colto alla sprovvista e fece un salto indietro. "Cosa diamine..." 

"Vi prego di venire al tavolo, primo ministro." disse sbrigativa Vittoria. 

Hipster si avvicinò al tavolo con circospezione, lo sconosciuto lo guardava con uno sguardo beffardo, ma incredibilmente sveglio. Lui, evidentemente doveva apparirgli un'idiota, considerando l'espressione ebete che aveva sul volto. D'altronde non credeva avrebbe potuto fare altrimenti: la creatura seduta accanto alla regina Vittoria non era umana. Aveva le dimensioni e le forme di un essere umano, persino la sua divisa militare, per quanto bizzarra, era un vestito che un umano avrebbe potuto indossare, ma la sua pelle era verde smeraldo, all'apparenza più coriacea della pelle umana e i suoi lineamenti erano appena accennati: una fessura violacea per la bocca, una gibbosità appena accennata per il naso, con due piccoli fori come narici, niente orecchie. Gli occhi, guizzanti, erano invece di un rosso rubino, disegnati di infinite sfumature a definire una pupilla verticale ampliamente dilatata. 

"Vi presento Allectra della fonte di luce, primo ministro Hipster." annunciò la regina. 

"Ambasciatore del popolo rettiliano." 

Hipster si sedette, ma con cautela. "Stando al racconto di Valerius Demoire, un nostro nemico." 

"Come ogni altro popolo d'Europa" ribatté subito la regina. "Ma loro, quantomeno, vogliono trattare."

Valerius Demoire - vol.4Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora